A MILANO UNO STUDENTE FUORISEDE DEVE ESSERE RICCO SFONDATO: UNA STANZA SINGOLA ARRIVA A COSTARE 1600 EURO
CON I PREZZI ALLE STELLE, L’UNICA SPERANZA PER CHI VUOLE STUDIARE NELLA CITTÀ MENEGHINA SONO GLI STUDENTATI: PECCATO CHE A FRONTE DI UNA RICHIESTA DI 45MILA POSTI LETTO CE NE SIANO SOLTANTO 14.500 MESSI A DISPOSIZIONE DALLE UNIVERSITA’
Per capire il business degli studentati a Milano bastano i due più elementari indicatori dell’economia di mercato: domanda e offerta. Nella città sempre più universitaria gli studenti iscritti sono infatti oltre 190 mila, di cui il 45 per cento fuorisede (in aumento del 15 per cento in cinque anni) per una richiesta «reale» che gli esperti del mercato del mattone quantificano in 45mila posti letto. D’altro canto l’offerta complessiva a oggi raggiunge 14.500 sistemazioni circa, numero in costante
aumento.
Meno di sette posti ogni cento studenti, un terzo dell’effettiva domanda. Ed è dunque sui due terzi restanti della torta che si concentrano le mire immobiliari — private o in partnership con il pubblico — che hanno invaso il mercato negli ultimi anni. Alcune delle quali peraltro finite al centro delle carte nelle indagini della Procura che hanno portato alle ultime richieste cautelari e alle dimissioni dell’assessore all’Urbanistica, Giancarlo Tancredi.
Sotto inchiesta Dai cantieri fermi alle incertezze sui progetti futuri, l’impatto delle inchieste sulla realizzazione degli studentati — come già visto con il mercato residenziale — è di molteplice lettura e «impatta» soprattutto sui circa 7 mila posti aggiuntivi previsti per il 2028.
Si parta dall’unico cantiere messo sotto sequestro dai magistrati in via Lepontina, vicina allo scalo ferroviario in rigenerazione di via Farini, nell’ambito del progetto «Scalo house».
Ecco, se le gru per la costruzione delle case sono ferme, lo studentato funziona a pieno regime dalla primavera 2024: 110 stanze per 122 posti letto, prezzi tra i 530 e i 700 euro dichiarati (in convenzione, a cui si aggiungono i servizi). A maggio-giugno, la struttura era al completo e ieri il gestore — Joivy, azienda di gestione immobiliare — offriva online stanze singole o doppie di diverso genere tra i 600 e i mille euro al mese (servizi inclusi)
Per fare una media cittadina, secondo le ultime ricerche attendibili, le cifre oggi vanno tra gli 850 e i 1.500 euro al mese per una camera singola e tra i 450 e 650 euro per la stanza doppia.
Al netto dell’incombere delle inchieste, insomma, qui nessuno stallo operativo.
Più complicato lo scenario che riguarda le quote dedicate agli studentati nei progetti di rigenerazione cittadini citati anche con accuse gravi di «Pgt ombra» e ricorso a «varianti occulte» a carico degli indagati. Per esempio nella partita degli interventi sugli scali ferroviari, sette macroaree dislocate attorno al centro della città). Agli scali di Greco e Rogoredo, periferie Nord e Est di Milano, così come sullo snodo Nord-Ovest di San Leonardo, è di aprile la rinuncia ai finanziamenti del Pnrr da parte di Redo, società che gestisce progetti sostenibili (di Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Libera Unione Mutualistica).
Gli studentati erano infatti previsti nei piani attuativi originari già da prima dello stallo per le inchieste — per un totale di 1.484 posti letto — tanto che ancora oggi si attende il via libera dagli uffici tecnici del Comune.
Il ritardo non ha fatto abbandonare i progetti tout court , ma solo la corsa ai finanziamenti europei.
In attesa del via libera definitivo ci sono anche i progetti per i campus allo Scalo Farini (dove sono previsti 200 posti per l’Accademia di Brera) e alla Goccia-Bovisa (500 posti letto per
il Politecnico).
Delicatissima invece la partita sullo scalo di Porta Romana — progetto di Coima, Covivio e Prada holding finito nelle indagini — ma soprattutto alle prese con il «braccio di ferro» tra pubblico e privato sul pagamento degli extracosti con annesse polemiche. Qui, il Villaggio olimpico — casa degli atleti per i 15 giorni dei Giochi Milano e Cortina (6-22 febbraio 2026) — diventerà il più grande studentato d’Italia: 1.700 posti convenzionati, di cui il 30 per cento a tariffa agevolata (in media rispettivamente 450 e 650 euro al mese, spese escluse).
Sui terreni dell’Expo — oggi distretto dell’innovazione Mind sviluppato da Lendlease dove traslocherà il campus scientifico della Statale — l’ateneo ha presentato il progetto da 1.152 posti letto tra i 500 e i 650 euro al mese, di cui 400 posti a tariffe calmierate, circa a 250 euro al mese. Con inaugurazione attesa per l’anno scolastico 2027/28.
Ma sono i player universitari, ovviamente, le prime spie della carenza di alloggi in città,
Qui l’equilibrio è sempre tra letti e richieste, per una copertura tra il 35 e il 50 per cento: 1.631 posti in cinque strutture per 4.500 domande al Politecnico (da 375 a 640 euro al mese) e 1.345 posti in sei indirizzi alla Statale per 2.400 domande (a 250 euro). Alla Bocconi, le sette residenze coprono 2.100 posti su 5mila domande (da 385 a 645 euro), alla Cattolica nove tra collegi e residenze offrono rispettivamente 456 e 348 posti (da
140 a 630 euro), mentre alla Bicocca per 1.240 richieste offre 545 posti (da 252 euro). Chiude la Iulm: 244 posti per 250 richieste nelle due residenze (da 350 a 450 euro).
L’offerta privata Oltre a Joivy (già citato per via Lepontina ma con altri studentati aperti in città: Tirana, Fulcorina, Spadari e Vespri siciliani), gli altri operatori privati attivi sono Camplus (con in portafoglio 1.050 posti letto in sette strutture dalla Bovisa a Città studi, da Lambrate all’Humanitas, da Gorla a Sesto e prezzi da 420 euro, anche se ieri online il minimo era 540 euro), Aparto (1.900 posti tra via Giovenale, via Ripamonti e via Durando, con prezzi minimi da 650 e 740 euro, servizi inclusi) e Campus X (alla Bicocca e nel maxi-studentato Cx da 960 posti in 868 camere, appena fuori città, a Nova Milanese). Soluzioni sul libero mercato i cui prezzi dichiarati sono indicativi, perché online per settembre si trovano anche soluzioni superiori ai 1.600 euro al mese per l’intero anno universitario.
(da Fanpage)
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