“CI PENSINO BENE SU ADELE O USCIREMO PRIMA DEL VOTO”: INTERVISTA ALLA SENATRICE CINQUESTELLE BENCINI
“NUTI PARLA DI VENDUTI? FACCIA I NOMI, ALTRIMENTI E’ UN CIALTRONE”…”SIAMO 53, SENZA UNA MAGGIORANZA DI DUE TERZI NON DECIDONO UN BEL NULLA”….”ME NE FREGO DEI SOLDI, SONO IN ROSSO DA UNA VITA E VIVO BENE LO STESSO”
Alessandra Bencini è stata una delle prima senatrici ad esprimersi liberamente in dissenso nel Movimento 5 Stelle.
Votando, unica mano alzata su 52 abbassate, una disponibilità a discutere, nel caso di un voto di fiducia al Pd.
Quel voto, e la successiva intervista al Corriere, rilasciata non senza difficoltà e con grande cautela, l’hanno messa in una condizione non dissimile da quella attuale di Adele Gambaro.
Non stupisce, quindi, che la Bencini sia in prima fila per difenderla
Senatrice Bencini, si va verso l’espulsione della Gambaro?
«Non credo proprio. Manca l’oggetto del contendere».
In che senso?
«La libertà di parola c’è ancora, no? È vero che va esercitata preferibilmente all’interno del gruppo, ma è anche vero che abbiamo una Costituzione. E il fatto che l’Adele abbia parlato ai media non significa che si sia messa fuori dal gruppo».
Ha parlato con lei?
«Sì, è dispiaciuta di quello che è successo. Si è creata una gran confusione interna. Era molto meglio se la si lasciava andare, se si lasciava spengere la cosa. La gente ha la memoria corta».
Ma a Grillo non è piaciuta.
«Già , al nostro megafono, anzi, al nostro detonatore fuori campo. Avrei preferito che anche lui venisse a parlare al gruppo invece di scrivere sul blog. Ha fatto come la Gambaro, no?».
E se la espellono?
«Io mi batterò. Noi siamo inclusivi. Siamo 53 e vogliamo restare 53».
I capigruppo non la pensano così.
«Anche loro hanno agito mediaticamente, annunciando l’assemblea senza neanche valutare con noi e senza avvertirci».
E dunque? Se si arriva al voto?
«Confido nell’intelligenza collettiva».
E se venisse a mancare?
«Beh, faremo due calcoli. Se ci sono i due terzi, la decisione ha valore, altrimenti no. Vorrà dire che usciremo prima del voto».
I vertici dicono che basta la maggioranza.
«Allora è sufficiente anche se sono in cinque? A mio avviso serve che ci sia il voto favorevole di almeno la metà dei gruppi».
Se votano l’espulsione se ne va?
«Io non voglio uscire, sono arrivata in politica con i 5 Stelle e voglio rimanerci. È un onore, un onere, ma credo ancora in questi valori».
Nuti parla di compravendita. Ci sono dei venduti tra voi?
«Se fa nomi cognomi e indirizzi bene. Altrimenti spara gratis e questa diventa solo cialtroneria. Adduce colpe tanto per colpire a caso».
Anche Grillo non è tenerissimo. Dicono sia in arrivo da voi.
«Ma speriamo. Lo vedo volentieri. Di persona poi è più morbido, anche se lo conosciamo, non ci si aspetta una signora inglese da lui. Spero che venga, ci parli un po’ di strategie e ci faccia un po’ ridere».
In effetti c’è poco da ridere. Nuti dice che qualcuno di voi si è informato per sapere a quanti soldi si ha diritto con un gruppo nuovo.
«E c’è bisogno di informarsi? C’è scritto sui regolamenti: sono 400 mila euro. Ma io non so che farmene di questi soldi, ma dove siamo? Sono in rosso da una vita, spendo tutto quello che ho e non mi manca niente. Mica me li porto nel frassino i soldi».
(da “”il Corriere della Sera“)
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