“CHI NON MI DIFENDE VUOLE ROMA IN MANO AI MAFIOSI”: MARINO RESISTE E CONTRATTACCA
L’AFFONDO DEL SINDACO DURANTE UNA CONVULSA RIUNIONE DI GIUNTA… RENZI, ORFINI E IL PD LO SCARICANO, MA LUI NON MOLLA
Da un lato l’assedio. Dall’altro la resistenza a oltranza.
Ignazio Marino, nel corso di una riunione di giunta, non molla: “Se cado io a Roma tornano gli affidamenti diretti e il malaffare”. È una battaglia.
Pochi minuti prima, Stefano Esposito, l’assessore sceriffo che ha bonificato Ostia, ci era andato giù duro: “Sindaco, non giriamoci attorno, non ci sono più le condizioni. Io mi dimetto”.
Assieme a Esposito, anche il vicesindaco Marco Causi aveva rassegnato le dimissioni, poi l’assessore Rossi Doria.
Ma Marino è un fiume in piena: “Chi non difende la mia giunta vuole rimettere la città nelle mani dei mafiosi”.
Causi ed Esposito si guardano esterrefatti, perchè i primi che non difendono la giunta sono Renzi e Orfini. Brusii in giunta: “Ma come, quello fa i casini sui rimborsi spese e invece di dimettersi dà del mafioso a chi chiede le sue dimissioni?”.
L’assedio, appunto. Concordato con palazzo Chigi.
Nel giro di telefonate notturne Matteo Renzi e Matteo Orfini hanno messo a punto la linea sul Campidoglio: “Ora basta, o Marino se ne va lui o cacciamo”.
Marino però resiste a oltranza. Con lui ci sono pezzi di Pd.
Non solo molti presidenti di quartiere, ma mezzo gruppo consiliare del Pd che non vuole andare a casa.
Tra i mariniani di ferro anche gli l’assessori Francesca Danese, Alessandra Cattoi, Estella marino.
A palazzo Chigi confidano nella capitolazione nelle prossime ore. La certezza è che entro sera il premier si aspetta le dimissioni di Marino. Altrimenti l’assedio continua. A oltranza. Come la resistenza di Marino.
(da “Huffingtonpost”)
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