IL GENERO DI TRUMP E’ INDAGATO DALL’FBI PER IL RUSSIAGATE
IL MARITO DI IVANKA POTREBBE ABBANDONARE LA VISITA IN EUROPA AL SEGUITO DEL SUOCERO-PRESIDENTE
Jared Kushner è indagato. Quella che la scorsa settimana era solo un’ipotesi fatta circolare alla vigilia del primo viaggio internazionale di Donald Trump, adesso è realtà .
Il marito di Ivanka, il genero che è diventato il più potente tra i consiglieri del presidente, è finito nell’inchiesta sulle interferenze di Putin e del Cremlino durante la campagna elettorale 2016 come ‘persona di interesse’.
Gli investigatori del Bureau ritengono che abbia “informazioni rilevanti” ai fini dell’indagine ed è probabile che Kushner sia costretto ad abbandonare la visita in Europa al seguito del suocero-presidente, un viaggio in cui – soprattutto nelle tappe in Arabia Saudita e Israele – aveva avuto un ruolo di grande rilievo accanto al presidente
Lo scoop (di Washington Post e NbcNews) arriva nel tardo pomeriggio di Washington e raggiunge The Donald, il genero e la figlia in Europa quando è già passata la mezzanotte.
Le diverse fonti del quotidiano e della rete tv sono d’accordo su un punto, Kushner al momento non è incriminato e la sua posizione nel Russiagate non è grave come quelle di Paul Manafort (l’ex direttore della campagna elettorale di Trump) e del generale Michael Flynn (il consigliere per la sicurezza nazionale costretto a dimettersi) i due ‘pesci grossi’ dell’indagine che rischiano pesanti incriminazioni (comprese quelle per reati finanziari).
Per Trump e per l’intera Casa Bianca è un brutto colpo. Gli agenti federali stanno seguendo la pista dei vari incontri che Kushner ha avuto con funzionari russi di primo piano e con uomini che fanno parte della cerchia ristretta degli amici di Putin.
In particolare gli incontri che si sono svolti a dicembre (con Trump già eletto, ma non ancora insediato) con l’ambasciatore russo negli Usa Sergey Kislyak e con un banchiere di Mosca.
Uno degli avvocati del marito di Ivanka, Jamie Gorelick, ha dichiarato al Washington Post che il suo cliente “si era già offerto volontariamente di rivelare al Congresso tutto quello che sa su questi incontri” e che quindi avrà lo stesso atteggiamento “se contattato in relazione a qualsiasi altra inchiesta”.
La scorsa settimana, proprio mentre il presidente Trump era in partenza per il suo primo viaggio all’estero, proprio il Washington Post aveva rivelato che una persona a lui vicina e che lavora alla Casa Bianca era oggetto di interesse del Fbi nell’ambito dell’inchiesta Russiagate. Non era stata resa nota l’identità ma il nome di Jared Kushner era circolato su diversi organi di stampa internazionali.
“Non posso confermare o negare l’esistenza o la non esistenza di indagini o soggetti di indagini”. Sarah Isgur Flores, portavoce del ministero di Giustizia, ha usato la classica formula che di fatto conferma quanto rivelato da Washington Post e da NbcNews ed anche il ‘no comment’ del Fbi è piuttosto indicativo. Le indagini stanno procedendo a ritmo serrato ed il ‘procuratore speciale’ (ed ex direttore del Fbi con Bush e Obama) Robert Mueller III ha garantito al Congresso che andrà fino in fondo.
Il presidente della commissione vigilanza della Camera, il repubblicano Jason Chaffetz, ha intanto chiesto all’Fbi di produrre documenti circa i contatti dell’ex direttore del Bureau James Comey con la Casa Bianca e con il dipartimento di Giustizia, compreso materiale che va indietro nel tempo fino al 2013 e quindi all’amministrazione Obama. La richiesta in una lettera inviata al direttore dell’Fbi ad interim Andrew McCabe.
(da “La Repubblica”)
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