STRAGE BRACCIANTI, DUE CORTEI A FOGGIA: “STOP CAPORALATO”, INDAGINI SU 6 AZIENDE
LA PRIMA MANIFESTAZIONE STAMANE DAL GHETTO DI RIGNANO ALLA PREFETTURA, LA SECONDA NEL POMERIGGIO IN CITTA’… “IL GOVERNO SI E’ MOSSO SOLO DOPO I MORTI”
Per dire no al caporalato sindacati e associazioni manifestano a Foggia. 
Due cortei per ricordare le 16 vittime dei due incidenti stradali avvenuti nelle campagne e protestare contro lo sfruttamento. Il primo, organizzato da Usb, è partito alle 8,30 dall’ex ghetto di Rignano, nel comune di San Severo.
Un centinaio di persone partecipano alla “marcia dei berretti rossi quelli che i braccianti indossano nei campi come unica protezione dal solleone mentre raccolgono i pomodori per la vergognosa paga di un euro al quintale”.
“Basta morti sul lavoro”, “schiavi mai”. Sono alcuni degli slogan che accompagnano l’avanzare della marcia.
La seconda manifestazione è in programma alle 18 a Foggia. Al corteo hanno aderito Cgil, Cisl e Uil e numerose associazioni da Arci a Libera.
“Quanto accaduto – spiegano – è la conseguenza estrema e drammatica di una condizione che accomuna tutti i lavoratori in agricoltura della Capitanata. Per questo è il momento di dire basta a ogni forma di sfruttamento, di sottosalario. E’ il momento di abbandonare la pratica del caporalato che oramai rende i lavoratori succubi di una ‘normalita non più accettabile”.
Il concentramento è in programma dalle ore 18 presso il piazzale della Stazione. Il corteo si muoverà alle ore 18,30 e proseguirà sino a Piazza Cesare Battisti (Teatro Giordano), dopo il corteo seguiranno degli interventi a chiusura della manifestazione.
Anche l’inchiesta della Procura di Foggia muove i suoi primi passi. I magistrati hanno individuato sei aziende (5 pugliesi e una molisana) dove le vittime avrebbero prestato servizio prima dei due incidenti stradali. Si indaga per verificare se i migranti siano stati sfruttati dai caporali.
“Ci sono voluti 16 braccianti morti in 48 ore perchè il governo decidesse di muoversi: ha scritto l’Usb in una nota-
Alla marcia di questa mattina partecipano numerosi migranti che indossano gli stessi berretti rossi che usavano per proteggersi dal sole cocente “mentre raccoglievano i pomodori nei campi per la vergognosa paga di un euro al quintale”, i loro quattro compagni di lavoro morti nell’incidente di sabato scorso sulla provinciale 105 mentre tornavano dai campi.
Sulla questione del caporalato in agricoltura, è intervenuta anche la segretaria generale della Cisl , Annamaria Furlan, con una lettera aperta al Corriere del Mezzogiorno. “Gli incidenti accaduti in questi giorni a Foggia, con la perdita tragica di tante vite umane, non sono un fatto casuale ma la conseguenza di una grave indifferenza delle istituzioni e delle imprese” ha scritto. “Alla base c’è un sistema di illegalità diffusa, — sostiene Furlan — nel silenzio delle istituzioni locali, dell’apparato produttivo e financo delle multinazionali dell’industria agroalimentare che fingono di non vedere” aggiunge.
(da agenzie)
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