RAVE CON 700 NO MASK IN PAESE CON VARIANTE DELTA, RIFIUTATO INVITO DEL SINDACO AD ANDARSENE
A MALEO NEL LODIGIANO, IL RAVE E’ ANCORA IN CORSO… LE MANIFESTAZIONI NON AUTORIZZATE E PERICOLOSE SI SCIOLGONO: CINQUE MINUTI PER SGOMBERARE E CARICARE, ALTRO CHE “CHIEDERE IL PERMESSO DI ENTRARE”
Un rave party no mask – ovviamente non autorizzato – con circa 700 partecipanti provenienti da tutto il nord Italia, nessuno dei quali indossava la mascherina: si è tenuto a Maleo (zona vicina a Codogno, città simbolo della prima ondata della pandemia.), nell’area della cava di Cascina Ronchi, a partire dalla mezzanotte di domenica 27 giugno fino a poco dopo mezzogiorno.
“Sono stato sul posto da mezzanotte fino alle 5.30 del mattino – spiega il sindaco Dante Sguazzi – Devo ringraziare le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza, che stanno tuttora presidiando la zona. Gli organizzatori hanno consentito a me e a tre agenti della Questura in borghese di accedere all’area della festa, accompagnandoci fino al punto in cui si trovava il camion su cui erano montate le casse che diffondevano la musica”.
“Fa molto male – aggiunge – vedere tantissime persone, almeno 700, tutti giovanissimi fregarsene delle normative covid e stare senza mascherina con un rischio contagi molto forte. Fa male perché abbiamo fatto tanti sacrifici e ho pensato ai tanti morti per coronavirus”.
Una festa quando l’emergenza è ben lontana da finire. “A contagi siamo messi male: siamo in controtendenza rispetto al trend provinciale e nazionale. Abbiamo un focolaio di 11 positivi tre dei quali del ceppo Delta, si tratta di due nuclei familiari allargati e l’ipotesi dei sanitari è che lo siano anche gli altri contagiati”. L’auspicio è “che non si ripeta più” e che dal rave non si crei un nuovo focolaio.
Il primo cittadino racconta di aver “visto molte persone in evidente stato di alterazione indotto da alcol e droghe, anche perché erano stati addirittura allestiti dei banchetti per la vendita delle sostanze stupefacenti. Dopo pochi minuti siamo stati scortati fuori e non mi è più stato permesso di rientrare, nonostante l’abbia chiesto”.
Oltre a non rispettare le norme anti Covid, i partecipanti al rave hanno spiegato al sindaco di essere “contrari al sistema e alle forze dell’ordine. Sono arrivati da varie regioni grazie al tam tam sui social, con le auto e molti in treno. Questo ha creato notevoli problemi di sicurezza, perché sono scesi alla stazione di Codogno, a una decina di chilometri dal luogo del rave, e si sono poi mossi a piedi al buio, camminando lungo la provinciale o aggirandosi fra i campi di mais, illuminati solo dalle torce dei cellulari”.
A questo si aggiunge la preoccupazione per la salute pubblica: “Fino a qualche giorno fa Maleo era Covid free, ma attualmente abbiamo 11 cittadini positivi, tre dei quali sicuramente con la variante Delta. Quindi l’idea che tanta gente senza mascherina si aggiri per le strade non fa stare tranquilli – prosegue Sguazzi – Defluendo dalla cava e tornando verso la stazione di Codogno, alcuni dei partecipanti al rave hanno infatti attraversato il centro abitato e si sono verificati vari episodi di malcostume, con persone che hanno urinato e vomitato nei parchi pubblici”.
Al momento, nell’area della festa “sono rimasti solo gli organizzatori, che stanno aspettando il più possibile per uscire perché sanno che le forze dell’ordine li fermeranno per identificarli – conclude il sindaco di Maleo – Purtroppo questi fenomeni sono incontrollabili. È accaduto qui, ma sarebbe potuto avvenire in qualunque altro Comune italiano”.
(da agenzie)
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