CRISANTI: “LA FINALE A WEMBLEY CON 60.000 PERSONE? UNA FOLLIA”
“I TIFOSI URLANO, SI FAVORISCE IL CONTAGIO, LA VARIANTE DELTA HA UNA TRASMISSIONE ELEVATISSIMA”
La finale a Wembley con 60mila persone è “una roba da matti”.
Parola di Andrea Crisanti. Il microbiologo, intervistato dal Fatto quotidiano, ha evidenziato i rischi del disputare un match con tanti tifosi in un momento in cui la variante Delta mette a rischio tutti i passi avanti fatti nella lotta contro la pandemia.
“Guardiamo i fatti reali. La variante Delta ha una trasmissione elevatissima e gli assembramenti aumentano i rischi. Allo stadio la gente è incoraggiata a urlare, a fare il tifo, a supportare. Questo favorisce l’emissione virus e il contagio. È ovvio.”
Per Crisanti ora che la campagna vaccinale va avanti e dà i suoi frutti bisogna “limitare i rischi”. E sulla finale degli Europei, che dovrebbe prevedere fino a 60mila spettatori, dice:
“Ma siamo matti? Londra sarebbe il posto sbagliato. Come se il virus distinguesse tra una semifinale e un’altra partita. Capisco la voglia di tornare alla normalità ma non deve andare a scapito del buon senso.
E sul futuro della lotta alla pandemia sottolinea che i vecchi sistemi di tracciamento non funzionano. Cosa fare allora? Il microbiologo ha la ricetta pronta:
“Un programma nazionale, una banca dati nazionale. E passare dal contact tracing al network testing, cioè testare tutta la rete dei contatti a prescindere da quello che si ricorda la persona infetta. Come hanno fatto a Singapore per il cluster all’aeroporto, che poteva mettere in ginocchio l’intero Stato. Serve un sistema per bloccare la trasmissione, misure stringenti per controllarla, individuare prontamente i casi e se ce n’è uno spegnere subito tutta la catena. Se metti la popolazione in zona bianca e la fai andare anche allo stadio, nessuno starà attento. Dipende da chi governa, non dalla gente.
(da agenzie)
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