BELSITO, SCANDALO INARRESTABILE, SI MUOVE ANCHE LA PROCURA GENOVESE
IL PROCURATORE CAPO: “SI RENDE NECESSARIO UN APPROFONDIMENTO DA PARTE NOSTRA”… SOTTO ESAME IL PRESUNTO VERSAMENTO DI 50.000 EURO, EMERSO DA UNA INTERCETTAZIONE, DA PARTE DI BELSITO AL SEGRETARIO REGIONALE BRUZZONE
Si muove anche la Procura della Repubblica di Genova per cercare di capire i presunti
passaggi di denaro tra Francesco Belsito e il segretario regionale della Lega Nord, Francesco Bruzzone.
Quella intercettazione telefonica tra l’ex tesoriere del Carroccio, e il deputato leghista Giacomo Chiappori, in cui si parla della cessione di 50 mila euro, è già agli atti, materiale sul quale i magistrati genovesi vogliono applicare grande attenzione: “Non possiamo ignorare l’informativa del Noe alla Procura di Napoli, i cui contenuti sono ormai di dominio pubblico – dice il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce – è necessario un approfondimento da parte nostra”.
Al momento non ci sarebbe un fascicolo aperto, tantomeno l’iscrizione di qualche nome nel registro, anche se Belsito è indagato dalle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria per truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e appropriazione indebita di denaro.
Sulla scrivania del procuratore aggiunto Vincenzo Calia ci sono però i ritagli dei giornali che riportano la notitia criminis.
Quella presunta “tangente” che nelle prossime ore potrebbe far scattare un nuovo filone di indagine, tutto genovese dal momento che il presunto reato si sarebbe consumato sotto la Lanterna.
Evidenziato quel passaggio in cui Belsito, che in passato ha ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione in Fincantieri, dice a Chiappori: “Però, 50mila euro che si è preso per Fincantieri se l’è dimenticati questo!”.
“Questo” sarebbe Francesco Bruzzone, che si sarebbe scordato chi è il cassiere della Lega.
Ieri, il segretario regionale del Carroccio ha ricostruito a cosa sarebbe dovuto quel versamento di 50mila euro: “Intanto sono 40mila e rappresentano due versamenti da 20mila euro ciascuno, oblazioni che Belsito fece nel 2003 alla Lega per la sua nomina nel cda di Fincantieri – ripete Bruzzone – invece che dare il 20% al partito nei tre anni successivi, cioè fino al 2006”.
La cifra, contabilizzata e rendicontata, sarebbe stata pattuita tra i vertici nazionali e l’allora tesoriere federale Maurizio Balocchi.
“Il mio interessamento riguarda le pressioni che io feci perchè versasse quel contributo, come facciamo tutti”, sottolinea il segretario regionale.
Segretario regionale ancora per poco.
Bruzzone, infatti, dichiara che non si ricandiderà più.
Soprattutto dopo essere stato messo alle corde durante il direttivo di partito tenuto giovedì sera.
Dove non sono mancati i colpi bassi e con il Carroccio ormai allo sbando, si è giunti ad una vera resa dei conti.
Con Edoardo Rixi che ha sbattuto sul tavolo i giornali del giorno e rimproverato a Bruzzone di avere portato lui Belsito nel partito.
Il presidente della Lega Nord Liguria, il “padre” fondatore Bruno Ravera, ha chiesto le dimissioni di Bruzzone.
“In considerazione degli avvenimenti – scrive in una nota – mi vedo costretto a chiedere le dimissioni del segretario, affinchè faccia chiarezza sui 50 mila euro che avrebbe preso da Belsito”.
La risposta di Bruzzone non si è fatta attendere: “Prendo atto e condivido nella sostanza che nel partito ci sia un rinnovamento, perciò faccio un passo indietro, conduco la Lega verso la fase terminale del congresso e finisco lì, non intendo più ricandidarmi”.
Giuseppe Filetto
(da “Il Secolo XIX”)
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