BONIFICA PONTINA E MENZOGNE LEGHISTE
LE LEGA ARRIVA A LATINA E RISCRIVE LA STORIA A SUO USO E CONSUMO…MA LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Un insulto alla verità e alla storia. Non possiamo commentare in altro modo le menzognere dichiarazioni, che addirittura ritroviamo nella sua proposta di legge, del senatore leghista Piergiorgio Stiffoni, uno dei padani venuti a Latina a presentare le Lega Nord.
Un insulto al quale è necessario replicare, ribadendo la realtà dei fatti.
Non è vero che la bonifica della Paludi Pontine è stata opera dei contadini del Nord. Torniamo a ribadirlo: nelle terre redente hanno gettato sudore e sangue innanzitutto gli uomini dei Monti Lepini, di Sezze in particolare, ma anche di Priverno, Roccagorga, Maenza, Norma, Sermoneta, Cori, Bassiano e degli altri centri.
E ancora lavoratori di Terracina, Cisterna, Velletri, insieme a quelli del litorale romano ed a qualcuno proveniente dalla vicina Campania. La verità è questa.
Sapete cosa recita invece l’articolo 2 della proposta di legge dedicata all’istituzione della “Giornata del Bonificatore”, presentata da Stiffoni?
Il testo è il seguente: ” Quale simbolo della Giornata dei bonificatori è scelto un leone che sovrasta un campo agricolo. Esso rappresenta la forza che soggioga la natura, e ricorda le genti del nord est, di cui tale animale è simbolo, che hanno svolto l’attività di bonifica”.
Tutti noi della provincia di Latina che abbiamo avuto un nonno, un bisnonno, uno zio, impegnati duramente nel lavoro di bonifica non possiamo non risentirci e non dobbiamo permettere che tali menzogne vengano fatte passare per verità ed addirittura acquisite e date per scontate in una legge. Ma i parlamentari provinciali sono informati? Hanno letto la proposta di Stiffoni? I Sindaci dei 33 Comuni provinciali la conoscono? Perchè nessuno sente il dovere di intervenire? Perchè si permette che la storia venga falsificata?
I veneti, i friulani, la gente di Ferrara, è arrivata qui, ad opera compiuta, con i treni che conducevano nelle stazioni di Sezze e Cisterna, le uniche allora attive a bonifica ultimata.
Furono accolti a braccia aperte dalle popolazioni indigene e dall’Opera nazionale combattenti, impegnata direttamente anche nell’assegnazione dei poderi.
Eppure nel bollettino ” Qui Lega Parlamento”, dobbiamo leggere: ” Il lavoro compiuto dai contadini provenienti dalle terre del nord è riuscito a compiere il miracolo. Testimonianza di questo lavoro è l’Agro Pontino. Sono stati soprattutto Veneti e Friulani a compiere l’opera … Molti borghi della zona si chiamano Grappa, Sabotino, Carso, Piave, Isonzo, Podgora “.
Si tenta di far credere non solo che nella redenzione delle terre abbiano lavorato coloro che le hanno avute esclusivamente in assegnazione, grazie all’azione sociale del regime fascista, ma che addirittura i borghi sorti insieme a Littoria siano stati così denominati proprio per questo motivo.
In realtà , essi ricordano, per volontà dell’O.n.c., le grandi battaglie della Prima Guerra Mondiale.
Su quei campi morirono insieme siciliani e lombardi, sardi e friulani, laziali e veneti, campani e liguri. Italiani insomma.
E’ grave che si possa, per mera strumentalizzazione elettorale, presentarsi a Latina – Littoria, con tali credenziali.
Ancor più grave è che nessuno, tranne noi, abbia alzato la testa per gridare ai falsari la verità e che tutta la classe politica di questa provincia non abbia sentito il dovere, quantomeno, di indignarsi.
La voce libera.it
Leave a Reply