LO SCERIFFO LEGHISTA GENTILINI SI FA PAGARE IL LIBRO DAL COMUNE
RACCONTA LE SUE EPICHE GESTA IN UN LIBRO DI CUI STAMPERA’ MIGLIAIA DI COPIE… MA UNA VOLTA NON ERA ROMA LADRONA?… INVECE CHE PAGARSELO DI TASCA E’ FORSE “FEDERALISTA” FAR PAGARE 10.000 EURO AL COMUNE DI TREVISO?
Si tratta di trecento pagine e migliaia di copie pronte per essere diffuse nella Marca trevigiana dove il popolo si contenderà il racconto delle sue epiche gesta.
L’autore è lo sceriffo Giancarlo Gentilini, classe 1929, vicesindaco di Treviso, leghista doc, quello, per intenderci, che ha fatto togliere le panchine per impedire che chiappe non autorizzate ed extracomunitarie potessero contaminarne la vernice.
Quello famoso per le battute sui “culattoni” o sugli immigrati da travestire come “leprotti per consentire ai cacciatori di addestrarsi”.
Dopo vari tentativi, riuscirà a farsi pubblicare la sua “Enciclopedia”, il sacro testo delle sue iniziative e del lavoro fatto dalla Lega dal 1994 ai giorni nostri, con particolare attenzione all’epoca di Gentilini sindaco ( fino al 2003).
Dopo due mandati la legge gli ha impedito il tris e ora è vicesindaco.
Nella “Roma ladrona” forse qualcuno le proprie memorie le avrebbe fatte pubblicare a proprie spese, ma Gentilini ha pensato bene che l’esborso fosse invece a carico del comune di Treviso, ovvero del contribuente e l’ente locale ha stanziato la somma di 10.000 euro a tal fine.
La cosa non è passata inosservata all’opposizione che in vista del voto sul bilancio, slittato a fine mese per problemi tecnici, ci ha ovviamente inzuppato il pane.
In effetti, non si è mai visto che un vicesindaco faccia stampare un suo libro a spese del Comune, non fosse altro per una questione di buon gusto, oltre che di prassi normativa.
Secondo la Lega si tratta invece si polemiche strumentali poichè non sarebbe un’opera pubblicitaria ma una raccolta delle cose fatte”.
L’anno scorso, alle amministrative di aprile, il sindaco Gobbo è stato riconfermato con il 50,4% dei consensi, il Pdl ha preso il 16,3%, la Lega il 15,4% e la lista Gentilini per Treviso il 20%, risultando il primo partito, con nove consiglieri eletti.
E sono nate le prime incomprensioni tutte interne alla Lega, perchè Gobbo ( che tra 4 anni non potrà più ricandidarsi, per la stessa norma che ha bloccato lo “sceriffo”) si è dimesso dall’Europarlamento e si è buttato anima e corpo in Municipio.
Dove lui e Gentilini si pestano ormai i piedi, ritenendosi quest’ultimo il vero sindaco e manifestando la volontà di ripresentarsi tra 4 anni.
Il libro in verità sarebbe dovuto uscire già l’anno scorso, ma per evitare polemiche sotto elezioni era stato temporaneamente rimandata la sua pubblicazione.
Gentilini si difende sostenendo che “i miei cittadini hanno diritto di sapere quello che ho fatto durante questi anni”.
A parte che se si considera così osannato e famoso, non vi è motivo di ricordare ai trevigiani cosa lui abbia fatto, dovrebbero saperlo e conoscerlo, nessuno gli contesta il suo diritto a scrivere e pubblicare un libro: basta pagarselo di tasca se lo vuole regalare o anticipare le spese in attesa dell’incasso se lo vuole vendere.
Anche perchè andrebbe sicuramente a ruba anche se costasse 50 euro a copia no?
Nessun trevigiano amante delle panchine rinuncerebbe mai a esporre in biblioteca un tomo di tale valenza storica e mostrarlo orgoglioso ai pronipoti.
Forse Gentilini pensa che le opere letterarie debbano essere pagate dagli enti locali, invece che cercare gli spiccioli nelle proprie tasche…ma permettete di ricordargli che questa è una tipica concezione “romanocentrica”, da “Roma ladrona”.
Tipico esempio di sperpero del denaro pubblico per alimentare clientele personali, se non conflitto di interesse palese tra chi da un lato propone una spesa personale e dall’altro la autorizza nella sua veste pubblica.
Ci rifletta, magari sedendosi su una panchina della Marca.
Senza appisolarsi però che altrimenti arrivano i vigili a farlo smammare.
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