A CERNOBBIO L’OPPOSIZIONE NON C’E’, CINQUESTELLE E LEGA DESASPARECIDOS
SALVINI NON VA PERCHE’ C’E’ ANCHE MARONI, DI MAIO PER I GUAI DELLA RAGGI
Al Forum Ambrosetti la sessione “Le voci delle opposizioni” evapora come l’umidità che sale dal lago di Como.
È rimasto solo soletto il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, al quale non è sembrato vero di poter rappresentare tutto mondo contro Renzi.
E infatti ne ha detto di tutti i colori contro il premier, che sarebbe un “bugiardo”, usa il deficit per fare consenso, ma perderà il referendum e andrà a casa.
La platea di imprenditori, che è a stragrande maggioranza per il sì e non vuole instabilità politica, lo ha ascoltato perplesso, anche se alcuni temi sollevati da Brunetta li ha condivisi.
Doveva venire Luigi Di Maio: era in programma fino al 28 di agosto, poi anche lui si è vaporizzato.
Il pentastellato vicepresidente della Camera ha dato forfait forse perchè aveva subodorato la tempesta del Campidoglio e quindi non voleva sottoporsi allo stress test di Cernobbio.
Oppure ha ritenuto non opportuno essere presente in questo momento in un luogo che rappresenta quell’establishment tanto inviso al Movimento 5 Stelle, proprio mentre lo stesso Di Maio è in corsa per la nomination a candidato premier in competizione con Di Battista.
Infine il forfait di ieri sera di Matteo Salvini. La motivazione ufficiale è “sopraggiunti motivi personali”. Ma qui a Cernobbio non ci crede nessuno.
Salvini, in un comunicato sottolinea come lui non abbia mai confermato la sua partecipazione al Forum Ambrosetti.
C’è una motivazione: nella stessa giornata di oggi, anche se in un’altra sessione, parla Roberto Maroni. Tra i due leghisti non corre buon sangue. E poi non ci possono essere due dello stesso partito a rappresentare l’opposizione, anche se Maroni è stato inviato per parlare di Istruzione e ricerca con il ministro Giannini.
Molti si sono chiesto che ci azzecca Maroni con questi temi. È infatti il governatore si è concesso un interessante fuori tema, criticando guarda caso proprio la linea di Salvini.
Ha detto a porte chiuse agli ospiti del Forum Ambrosetti: “Non sono entusiasta di essere lepenista. La Le Pen vuole il ritorno allo Stato nazionale, noi vogliamo un’Europa diversa”.
Amedeo La Mattina
(da “La Stampa”)
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