A GENOVA SI RITORNA A PARLARE DI LUOGHI DI CULTO ISLAMICI
LA VINCENZI VUOLE VEDERE IL MARE DAL MINARETO…AL CENTRODESTRA SALTA LA MOSCHEA AL NASO… LA DESTRA ESCE DAL SARCOFAGO…NELLA LEGA C’E’ CHI RINUNCIA ALLE VACANZE PER VIGILARE ( FORSE PERCHE’ E’ IN VACANZA TUTTO L’ANNO ) …PLINIO (AN) E’ L’UNICO CHE CI AZZECCA: CHIEDE UN REFERENDUM
La sindaco Vincenzi ha superato lo stress dell’effetto Francesca, il suo portavoce a suo tempo arrestato e inquisito per lo scandalo delle mense scolastiche, insieme a molti esponenti Ds, ma scendere da Rivarolo senza il cappellino di questi tempi, coi raggi a picco, fa prendere dei colpi di calore che a una certa età non sono facilmente gestibili. Purtroppo non sempre se ne è coscienti e ci si avventura in esposizioni che determinano dei colpi di sole con effetti devastanti non tanto nel colore dei capelli, quanto nel cranio. Dopo aver dichiarato mesi fa che “il problema moschea non è una priorità per Genova”, ecco la Marta che, senza neanche avvisare la sua maggioranza, firma un protocollo d’intesa con la comunità islamica genovese sulla realizzazione di una moschea. Diciamo la verità : si tratta di un protocollo generico e privo di qualsiasi efficacia, ad uso propaganda mediatica, dove si ipotizza un minareto in Darsena. Viene simbolicamente firmato alla presenza dell’iman Salah Uhsein, presidente della Comunità islamica e dell’Associazione di Integrazione culturale, della sindaco Vincenzi e del rabbino Giuseppe Momigliano. Foto di gruppo, sorrisi di circostanza, soliti discorsi sulla tolleranza religiosa, poi tutti a casa a mangiarsi il gelato al pistacchio. Dato che il centrodestra solitamente, a parte gli zingari, non ha molti argomenti di conversazione, improvvisamente si odono squilli di tromboni. Esce dal sarcofago, dove vive nei periodi non elettorali, “la Destra” genovese e tuona contro la moschea, colpevole di diventare luogo di addestramento di terroristi, prepara mobilitazioni di massa la Lega ( ovvero i soliti 10 militanti che cambiano solo striscione, un giorno contro gli zingari e un altro contro la Moschea, ma sempre inferiori al numero minimo idoneo a tavola a farsi servire il “carrello del bollito”). Qualche oziante dirigente leghista si spinge ad annunciare ” che rinuncerà ad andare in vacanza” ( forse perchè tanto in vacanza lo è tutto l’anno…), per impedire la costruzione della moschea”, neanche tirassero su i muri in una settimana a ferragosto. Persino Forza Italia si manifesta con un movimento di palpebre della Raffaella Bella Bianca ( in versione non abbronzata) che rivendica le competenze del consiglio comunale. La task force leghista riunisce le truppe ad Arenzano nel fine settimana ( salendo così a 12 unità , con la presenza di Castelli e Garavaglia), dove si svolge la Festa in piazza della Lega, per decidere le mosse future. Assente di lusso dal programma annunciato il semplificatore Balocchi, sottosegretario ligure fermato dalle “complicazioni”, che in Liguria è presente solo quando si sposa. Speriamo dia la delega a Rixi, cosi coi millesimi recuperati, l’assemblea condominiale è valida per la lotta all’Islam. In fondo ognuno recita una parte, dalla sindaco agli oppositori, nel teatrino della politica di cui il buon Silvio si lagna. Quando basterebbe riaffermare alcuni principi fondamentali .
1) Tutte le espressioni religiose devono avere libertà di espressione e di culto in tutto il mondo
2) E’ vincolante il principio reale della reciprocità : se viene negata anche in solo Paese una espressione religiosa e la sua possibilità di culto, la religione che impedisce alle altre di esprimersi verrà vietata in tutti gli altri Paesi, finchè qualcuno non capirà come si sta al mondo.
3) Deve esistere un elenco di sacerdoti autorizzati a celebrare, non che il primo che passa si mette a predicare autoproclamandosi “inviato divino”, altrimenti come è stato”inviato”, viene “rispedito” a casa sua a calci in culo. Ovviamente è vietata ogni forma di incitamento a guerre di religione, terrorismo o violenza.
Se lo Stato italiano formulasse una legge di questo genere, invece di vivere nell’ambiguità , nessun Stato al mondo potrebbe insorgere: sono le regole della democrazia. E attualmente non esisterebbe alcuna moschea in Italia, visto che in troppi paesi arabi è vietato aprire luoghi di culto cristiani.
In ogni caso, sempre in base ai principi di democrazia, è anche giusto che a decidere se una moschea debba o meno essere innalzata in territorio italiano, concordo con l’idea di Gianni Plinio (An) che propone un referendum tra i genovesi, l’unica proposta intelligente emersa dal dibattito di questi giorni. Un referendum non è mai incostituzionale in una democrazia, semmai è fuori dalla legge chi non fa rispettare i principi di reciprocità negli altri Paesi. E chi ha paura che il popolo possa esprimere direttamente il proprio parere senza delegare il potere politico.
Il popolo è o non è sovrano? Oppure non conta mai un cazzo?
Tutto il resto è aria fritta e inquinata da interessi di bottega. Un referendum darebbe modo di dibattere e confrontarsi in maniera civile. Quello che spesso manca nel nostro Paese.
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