A PORTO EMPEDOCLE DOVE LA SINDACA M5S “NON E’ RAZZISTA, MA…”
LE SOLITE GIUSTIFICAZIONI PER NON ACCOGLIERE 60 RAGAZZINI: “IN COMUNE E’ IN DISSESTO, NON POSSIAMO PERMETTERCELO”… MA PAGA LO STATO, IL COMUNE NON PERDE UN EURO E IL DISSESTO L’HANNO CAUSATO LORO, NON CERTO 60 PROFUGHI-BAMBINI
«Non si tratta di essere razzisti, non lo siamo, ma non si può penalizzare un intero territorio e fare affari sulle spalle dei cittadini empedoclini. Vogliono distruggere un paese». Così parlò Ida Carmina sindaca di Porto Empedocle per il MoVimento 5 Stelle.
L’amministrazione comunale infatti ha deciso di opporsi all’apertura di un centro di accoglienza per migranti in paese. Il Comune di Porto Empedocle infatti, come tutti i comuni italiani, è tenuto a rispettare la quota di migranti da accogliere.
Ma la sindaca, facendosi portavoce delle istanze della sua comunità , non ci sta.
La questione era esplosa già a maggio quando i commercianti della zona dove avrebbe dovuto essere aperto il centro avevano scritto al sindaco al prefetto, al presidente della Regione, al presidente del Consiglio ed al ministro degli Interni per lamentarsi dell’arrivo dei migranti.
All’epoca i commercianti erano insorti spiegando che un comune in dissesto come Porto Empedocle non poteva certo farsi carico dei migranti.
Tutto questo anche se a pagare per l’accoglienza non è il Comune ma lo Stato tramite fondi assegnati dalla UE. Il Comune quindi non avrebbe costi, eppure secondo i commercianti il Comune “non può farcela”.
Ma l’invasione di migranti continua a preoccupare i cittadini empedoclini e la sindaca. Si tratta di ben 60 minori non accompagnati la cui presenza — secondo la sindaca — non è gradita per ragioni che vanno “dalla vocazione turistica del paese al dissesto economico del Comune, senza tralasciare il pericolo di tensioni sociali”. All’AdnKronos la sindaca ha spiegato che se i migranti dovessero arrivare a Porto Empedocle la sensazione che ne avrebbero i cittadini sarebbe quella di uno Stato che “aiuta i migranti e non loro, con tutti i rischi di tensioni sociali che ne possono derivare”.
Ma la verità è che il dissesto è stato dichiarato dalla sindaca (eletta nel 2016) a causa dei debiti contratti dalle precedenti amministrazioni, ovvero dagli stessi empedoclini. Cosa c’entrano i migranti? Cosa c’entra lo Stato?
Secondo la sindaca “vogliono distruggere il paese” e il fatto che il centro debba sorgere in una struttura che si trova alle spalle di una scuola media e di una delle vie centrali del paese rappresenta un problema. I minori migranti potrebbero addirittura “costituire delle bande giovanili” e “gireranno senza far nulla”.
C’è da dire che però i minori non resterebbero a lungo in paese visto che la permanenza massima nel centro è di 60 giorni. La Carmina inoltre si è scagliata contro il titolare della cooperativa che gestisce l’accoglienza denunciando come il sistema generi business e non di solidarietà .
Nessuno è razzista ma “c’è il business”, “sono troppi”, “prima gli italiani” sono tutte giustificazioni già sentite.
Certo, a Porto Empedocle fanno più male perchè si parla di bambini e ragazzi, tra l’altro sbarcato in Italia senza genitori (vuoi perchè sono partiti da soli, vuoi perchè li hanno persi durante la traversata).
(da “NextQuotidiano”)
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