AI MARGINI DELLA FOTOGRAFIA
A SENTIRE I TG DELLA RAI SEMBRA CHE L’ACCORDO DI GAZA L’ABBIA FATTO LA MELONI… ORMAI LA PIAGGERIA RASENTE IL RIDICOLO
A sentire i tigì Rai di questi giorni, sembra che l’accordo su Gaza l’abbia fatto Giorgia Meloni: colei che nelle foto di gruppo, per altro affollatissime (mi dicono che c’era anche il presidente del Paraguay) spicca ai margini grazie al completo chiaro.
Non basta il provincialismo (con la politica estera quasi sempre piegata alle nostre faccende di bottega) a spiegare una così goffa rappresentazione dell’accaduto. È probabile che ci credano proprio: la coorte di funzionari, portaborse, giornalisti che il governo ha incaricato di addomesticare il servizio pubblico non agisce per opportunismo, ma per militanza.
Se avete in mente quel manipolo di deputatini di Fratelli d’Italia e della Lega che appare a rotazione nei tigì per dire, in dieci
secondi, “per merito del nostro governo oggi c’è un bel sole”, potete capire che non c’è cinismo o malafede che possa spingere a mettersi in ridicolo fino a quel punto. Il propagandista è, a suo modo, un militante coraggioso: intuisce che nelle case, quando appare, risuona il pernacchio, ma si sacrifica per la causa.
Un direttore o vicedirettore di telegiornale anche di medio o mediocre livello, rileggendo la scaletta, non può non rendersi conto che l’Italia, con quanto sta accadendo sulla sponda orientale del Mediterraneo, c’entra così così. O addirittura: c’entra pochino. E di conseguenza non converrebbe strombazzare più del dovuto un ruolo marginale, spacciandolo per nuova leadership mondiale (forse, addirittura, più del Paraguay).
Ma se uno, invece, è un militante politico, per il quale la Rai non è un servizio pubblico, ma un campo da sminare dai nemici e da consacrare al culto della Capa, non si accorgerà di nulla. La piaggeria gli sembrerà un valoroso servizio alla Patria.
(da repubblica.it)
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