ALITALIA RESTA SUL GROPPONE DELLO STATO: DELTA VERSO INGRESSO CON SOLO IL 10%
A FS IL 40%, AL TESORO IL 15%, IL RESTO A PARTECIPATE: ECCO COME I SOVRANISTI FANNO PAGARE IL CARROZZONE AI CONTRIBUENTI ITALIANI
Delta Airlines c’è, senza troppa convinzione. La compagnia americana, scrive il Messaggero, sale a bordo della nuova Alitalia con una quota iniziale minima, il 10%, pari a quella detenuta in Air France Klm.
Dopo un negoziato estenuante ad Atlanta, arriva il sì di Delta, che mette un piede dentro il vettore italiano, con l’impegno a raddoppiare la quota in 4 anni, se saranno centrati gli obiettivi.
Un tipo di operazione che Delta ha già realizzato con Aeromexico, dove entrò con il 19% e dopo quattro anni salì al 49%.
Nel piano non c’è Easyjet ed è difficile che la low cost possa rientrare. Tutto il resto della torta Alitalia, è in mano pubblica.
La partecipazione bassa di Delta comporta un maggior impegno delle Ferrovie dello Stato, che dovranno rilevare una quota pari al 40%, rispetto all’originario 30%. Il via libera di Delta è però una delle condizioni principali poste dal Cda di Fs per portare a termine l’acquisizione, la presenza di un partner industriale.
Non è stato facile, prosegue il quotidiano romano, assicurarsi la presenza di Delta. Il confronto fra Gianfranco Battisti, ad di Ferrovie, e il Ceo di Delta, Ed Bastian, si sarebbe focalizzata sulle quote della nuova compagine, sui soci, la governance, mentre la definizione degli aspetti industriali del piano sarebbe più lineare, anche se da rifinire nelle prossime settimane.
Oltre il 50% in mano a Fs e Delta, nella nuova Alitalia dovrebbe esserci una partecipazione del 15% in mano al Tesoro, mediante la conversione di un prestito ponte.
Poi, prosegue ancora il Messaggero, l’azienda ferroviaria avrebbe ottenuto dal Tesoro la disponibilità di Fincantieri a coprire un 10-15%. Resta ancora inevaso un 20% circa che sempre il Governo dovrà ripartire presso alcune partecipate dirette o indirette, come Quattro R, Fintecna, Leonardo.
(da “Huffingtonpost”)
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