ALTRA GAFFE DEL MINISTRO: TONINELLI E LA REVOCA DEL BARBIERE
VERGOGNOSO CHE UN MINISTRO CONTINUI A SCHERZARE SULLA TRAGEDIA DI GENOVA
Con una sensibilità per lo meno pari alla sua intelligenza, Danilo Toninelli oggi ha avuto la geniale idea di scherzare su Genova annunciando su Instagram di aver “revocato la revoca al mio barbiere”.
Il ministro delle Infrastrutture, già nei guai per lo scatto che lo ritrae sorridente con Bruno Vespa mentre mostra il modellino del Ponte Morandi e nel mirino della maggioranza per il decretino che ha partorito il Consiglio dei Ministri dopo tanti annunci finiti a chiacchiere, finisce così di nuovo sulla graticola anche perchè subito dopo ha cancellato la foto da Instagram.
Una gaffe tira l’altra. Ancora impazzavano le polemiche per la foto con il plastico del ponte Morandi, nello studio di Vespa, ma il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha deciso di avventurarsi in una dichiarazione di dubbio gusto sui social. Stavolta su Instagram dove posta una foto in cui sfoggia il nuovo taglio di capelli e scrive: “Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere”. Barbiere che nell’immagine spunta alle spalle del ministro, mentre accanto accanto a Toninelli ci sono i due figli, un bambino e una bambina.
Un tentativo di fare ironia sulla ricostruzione del ponte di Genova, in cui i 5Stelle si battono per evitare un ruolo attivo di Autostrade? Chissà .
Di sicuro lo stesso ministro si rende conto di aver tentato una battuta spericolata e quindi il post scompare e la stessa foto riappare poco dopo con un testo diverso. “Un momento di relax, insieme ai miei piccoli”.
Troppo tardi per evitare la polemica. “Dopo tutti i modellini ed i sorrisoni in TV con Vespa direi che il riposo è meritato. Mi raccomando: sempre concentrato. Alla grande!”, scrive phranz75.
“Io revocherei a te la concessione da ministro”, dice yanezthetravellingman. E c’è chi lo invita a ripubblicare il post precedente, se ha il coraggio.
In un retroscena pubblicato oggi dal Corriere della Sera si racconta che anche nel consiglio dei ministri Toninelli non ha avuto vita facile: il decreto è stato emendato di varie parti perchè i ministri non si fidavano dell’impostazione di Toninelli, mentre Moavero e Tria avevano addirittura annunciato di non voler partecipare alla votazione del provvedimento.
Salvini ha invitato i colleghi di governo a superare le obiezioni perchè necessitava dare «un segnale politico» all’opinione pubblica. Traduzione: va evitata la figuraccia. Ma poi ha anche criticato “l’annuncite” dei ministri, mettendo nel mirino proprio Toninelli.
Il ministro si è difeso ed è stato difeso da Di Maio, unico suo vero sponsor all’interno del governo. Alla fine è arrivato il voto ma su un testo fortemente rimaneggiato e “salvo intese”.
(da agenzie)
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