ALTRE MINACCE A PATRONAGGIO E VELLA DA PARTE DI DELINQUENTI SOVRANISTI, RAFFORZATE LE MISURE DI SICUREZZA
SULLA PAGINE FB DI SALVINI CONTINUANO INSULTI E MINACCE DI MORTE A CAROLA…. INVECE CHE PROTEGGERE I MAGISTRATI FARESTE PRIMA AD ANDARLI A CERCARE A CASA UNO PER UNO E FARGLI PASSARE IL SORRISO
Più tutele per il pm di Agrigento Luigi Patronaggio, che indaga sul caso Sea Watch, e per la gip Alessandra Vella, che non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete, disponendone la liberazione.
Entrambi sono stati oggetto di minacce e, per questo motivo, il comitato per l’ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha deciso di rinforzare la sicurezza nei loro confronti.
Il comitato, in particolare, ha disposto “un incremento dei meccanismi di sicurezza, specifica vigilanza e controllo, per il giudice Alessandra Vella sul luogo di lavoro, sul luogo di residenza e sui luoghi maggiormente frequentati dal magistrato”.
Il prefetto spiega: “Avevamo già valutato la situazione del gip dopo i vari attacchi social. Il recapito di una ogiva è preoccupante e c’è un concreto aumento del rischio”.
Deciso anche un incremento della sicurezza per il procuratore Patronaggio, già sottoposto alla tutela di due uomini dopo numerose intimidazioni dello stesso tenore subite nell’ultimo anno
Non si fermano, intanto, gli insulti contro Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che ieri, 18 luglio, è tornata davanti ai magistrati per rispondere delle accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Dopo che Matteo Salvini l’ha definita “zecca” e ha detto che non vede l’ora espellerla, molti dei suoi follower hanno rincarato la dose.
C’è chi scrive: “Non mi piace per niente questa faccia da c..O col suo ghigno sicuro al servizio di soros, ma dove non arriva la giustizia umana arriverà quella divina. Trema rasta trema”.
Altri si spingono oltre: un utente invoca la pena di morte, un altro promette di prenderla a schiaffi, nel caso in cui dovesse incontrarla per strada.
Non mancano molti insulti riferiti all’aspetto fisico: “Sfigata”, “zozza”, “comprati uno shampoo”, “quelli come lei i tedeschi le chiamano barbone”.
Un altro commenta il modo di vestire della capitana: “Ma una maglietta. E un reggiseno un poco più adeguati per andare in tribunale no? questa in Germania non se la incu… Nessuno”. Seguono insulti sessisti, più o meno dello stesso tono.
Chissà se la polizia postale persegue ancora i reati…
(da agenzie)
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