ALTRO “INCHINO” DELLA MADONNA AL BOSS, IL PARROCO ABBANDONA LA PROCESSIONE
L’ARCIVESCOVO DI NOLA CON LUI: “SCELTA GIUSTA”… MA LE AUTORITA’ DOV’ERANO?
Il parroco abbandona la processione perchè durante il percorso si rende omaggio al boss locale. E il vescovo gli scrive: “Bravo, hai fatto bene”.
Una lettera dai toni perentori quella firmata dall’arcivescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, che si schiera dalla parte di don Fernando Russo, parroco della piccola frazione di Livardi, 400 abitanti nel comune di San Paolo Bel Sito nel Napoletano.
L’episodio che fa discutere si è verificato domenica sera.
Il prete ha abbandonato la processione della Modanna del Rosario perchè “senza alcuna necessità di ordine cultuale – chiarisce il vescovo nella missiva – e in totale autonomia dal parroco, un gruppo di fedeli ha deciso di far sostare la statua della Vergine in un determinato punto del percorso e rivolgerla verso l’abitazione di una famiglia del paese, nota alle forze dell’ordine in quanto parte attiva in quello scellerato sistema di malaffare e ingiustizia chiamato camorra”.
Si tratta di Agostino Sangermano agli arresti domiciliari, esponente di spicco del clan che secondo gli inquirenti mantiene il controllo degli affari illeciti in questa zona di frontiera tra il Napoletano e l’Irpinia.
“Una scelta giusta”, afferma il vescovo, che spiega: “Lo abbiamo confermato come chiesa locale anche durante i recenti lavori del Sinodo diocesano – continua Depalma – la doverosa disponibilità pastorale, in merito alla pietà popolare, non può infatti tradursi in pigra e interessata connivenza, “ne risentirebbero la chiarezza della fede, di cui la Chiesa è debitrice al mondo, e la trasparente testimonianza della comunità parrocchiale”.
“Nello scrivere a te, – conclude il vescovo Depalma – caro Fernando, e alla comunità di Livardi, oltraggiata in un momento di festa, e nel confermarti la mia paterna ed episcopale vicinanza, ribadisco il mio sostegno e la mia preghiera per i parroci della diocesi che quotidianamente si trovano a fronteggiare l’arroganza di quanti, ritenendosi depositari anche della fede credono di poter disporre di essa e della Chiesa per soddisfare un desiderio di affermazione personale al quale tutto va subordinato, anche Dio. Riservandomi il necessario tempo per rispondere, in virtù del mio ministero, al gesto di prepotenza di alcuni fedeli che ha determinato l’interruzione della processione della Madonna del Rosario, ti assicuro la mia preghiera”.
L’episodio ha scosso don Fernando che va avanti nella sua missione ma ammette: “Adesso un po’ di paura c’è”.
(da “La Repubblica”)
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