“ANCH’IO VENGO ATTACCATA PERCHÉ SONO NERA, MA CERTE COSE MI SCIVOLANO VIA”: LA 15ENNE KELLY DOUALLA, LA NUOVA STELLINA DELL’ATLETICA ITALIANA, SI RACCONTA DOPO LA VITTORIA NEI 100 METRI AGLI EUROPEI UNDER 20
“DA GIOCO CHE ERA STA DIVENTANDO UN LAVORO. MA IL MIO COACH, IL MIO FISIOTERAPISTA E I MIEI GENITORI MI CONSENTONO DI RIMANERE TRANQUILLA” … “I MONDIALI DI TOKYO? ESSERE TRA LE PAPABILI DI CONVOCAZIONE MI FA CAPIRE DOVE SONO ARRIVATA. MA LA SCELTA SPETTERÀ AD ALTRI”… “AMMIRO EGONU E SYLLA”
La notte di sonno non è stata delle abituali 10 ore: emozione e adrenalina sono state difficili da smaltire. “Avrei voluto dormire
di più – racconta Kelly Doualla –: noi velocisti siamo dei pigroni. A me, per esempio, il riposino post scuola e pre allenamento, non lo toglie nessuno. Ma stavolta non ce l’ho fatta”. Del resto, anche il “day after” è stato intenso, tra la batteria della 4×100 (sofferto accesso alla finale) e la premiazione, con l’inno cantato a squarciagola.
Kelly, che effetto fa essere campionessa europea dei 100 under 20 a 15 anni?
“Non penso molto alla mia età, resto concentrata su quello che devo fare e, grazie anche a chi mi sta intorno, mi pare tutto abbastanza normale”.
Com’era l’hamburger col quale ha festeggiato l’oro?
“Piuttosto buono, lo ammetto. Meno male che il fast food di Tampere è aperto 24 ore. Se no lo avrei fatto riaprire…”.
Riesce a rivivere i momenti precedenti la gara?
“In call-room ho controllato l’ansia sorridendo e canticchiando brani di afrobeat francese, da Aya Nakamura in giù. Per arrivare alla partenza abbiamo fatto una scala e percorso la curva dei 200. Poi la prova blocchi e il gran tifo dei miei compagni in sottofondo”
Si aspettava di migliorare il suo recente 11”21?
“Sono rimasta a un centesimo: considerando le condizioni meteo, col termometro sotto i 20 gradi in assenza di vento, contava solo il piazzamento”.
Cos’è, oggi, l’atletica per lei?
“Vivo una fase di passaggio: capisco che da gioco che era sta diventando un lavoro. Ma il mio coach Walter Monti, il mio fisioterapista Marco Tabone e i miei genitori mi consentono di rimanere tranquilla. Il resto, brutte cose in testa, lo tengo lontano”.
Cosa sono le “cose brutte”?
“Anch’io vengo attaccata perché sono nera, ma certe cose mi scivolano via. Le evito, non le leggo. Ecco perché ammiro le pallavoliste Egonu e Sylla: sanno come respingere qualsiasi critica”.
Quali sono o sono stati i suoi giochi?
“Mi diverto tanto a far la lotta con mio fratello… Non sono mai stata da bambole, ma ho tanti pupazzi e con alcuni ci dormo”.
Dibattito aperto: andrebbe ai Mondiali di Tokyo con la 4×100?
“Essere tra le papabili di convocazione mi fa capire dove sono arrivata. Ma la scelta spetterà ad altri: mi andrà bene comunque. E capisco che quello può essere un contesto sin troppo grande”.
Si dedicherà anche al lungo?
“Mi diverte: vorrei incastrarlo presto tra le prove di velocità”.
(da Gazzetta dello Sport)
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