ANCORA A PIEDE “LIBERO”: “IL COLERA A NAPOLI LO HANNO PORTATO GLI IMMIGRATI”
“TITOLO INDEGNO E VERGOGNOSO”, L’ORDINE DEI GIORNALISTI DENUNCIA FELTRI… LA SOLITA MACCHINA DEL FANGO, NESSUN RISCHIO CONTAGIO, SOLO DUE TURISTI RIENTRATI DAL BANGLADESH
È ancora bufera su Libero. E anche stavolta, l’occhio del ciclone sta nel titolo sbattuto in prima pagina.
Dopo averli già incolpati di “portare le malattie oltre alla miseria” il quotidiano diretto da Vittorio Feltri imputa ai migranti la presunta emergenza sanitaria scoppiata a Napoli, con i due casi di colera registratisi nel capoluogo partenopeo.
“Torna il colera a Napoli” il titolo che campeggia in prima pagina, accompagnato da un sottotitolo che assomiglia più ad una sentenza: “Lo hanno portato gli immigrati”. Una sparata che, come prevedibile, ha scatenato le polemiche, in primis da parte dell’Ordine dei giornalisti: “Quel titolo viola la carta di Roma che Tutela la dignità dei migranti, l’infanzia e i soggetti più deboli – sostiene il presidente dell’Odg Carlo Verna, che ha annunciato di aver “già allertato gli uffici dell’ordine per chiedere repentinamente una valutazione al consiglio di disciplina nazionale” per eventuali provvedimenti disciplinari”.
“Da napoletano – aggiunge Verna – non posso che pensare a questo luogo comune di ricordare il colera e che si allaccia ai quei beceri cori pronunciati allo Juventus stadium nella partita contro il napoli di sabato scorso. È Una discriminazione doppia, che da napoletano mi turba. C’è un atteggiamento becero nell’accostare Napoli al colera”.
A fare eco al presidente dell’Odg ci ha pensato anche lo scrittore Maurizio De Giovanni, per il quale “quel titolo non è la prima cosa indegna, vergognosa, cabarettistica, inutile, dannosa e autolesionista che fa un giornale con una platea di utenza per fortuna molto limitata”.
“Gli auguro – ha detto e Giovanni riferendosi al direttore Feltri – di non ammalarsi, ma di stare attento. Perchè se io pensassi e facessi un titolo in prima pagina sul fatto che questa è una città in cui c’è il colera non ci verrei. Evidentemente lui stesso sa che non corre pericoli”
La notizia in breve è questa: due persone, mamma e figlio, sono tornate in Italia da una vacanza. Durante il soggiorno in Bangladesh hanno contratto il colera e quando sono tornate a casa, a Sant’Arpino (Caserta), erano ammalate e sono state così ricoverate all’ospedale Cotugno di Napoli.
Le rassicurazioni delle autorità sanitarie partenopee invece sono queste: non c’è alcun rischio contagio nè alcun pericolo di epidemia. I familiari dei due pazienti sono stati vaccinati.
Tanto è bastato per il Mattino per fare un titolo come “Napoli choc, torna l’incubo colera” che su Facebook è stato lanciato con un’altra frase allarmistica “Napoli ripiomba nell’incubo di 45 anni fa”.
Nell’articolo (e anche in quello sull’edizione cartacea di oggi) si spiega che i due pazienti sono di origine bengalese (ma risiedono in Italia) e si capisce che Napoli non c’entra se non per il fatto che mamma e figlio (di due anni) sono stati ricoverati al Cotugno.
Il fatto che non ci sia alcun “incubo colera” a Napoli, che le due persone che hanno contratto la malattia non siano di Napoli ma della provincia di Caserta e che il colera sia “di importazione” (in Bangladesh è una malattia endemica) ha fatto sollevare i lettori partenopei che hanno accusato il quotidiano di “remare contro” la città e di non perdere l’occasione per infangare il nome di Napoli continuando a riproporre un vecchio stereotipo spesso usato proprio per denigrare gli abitanti.
Molti lettori e utenti hanno duramente criticato la scelta del Mattino di puntare l’accento su Napoli e sulla storia del colera.
C’è chi ha scritto «Vi vendereste la madre per un like in più sul vostro sputtanapoli!!!! Siete giornalai, servi di un padrone! Siete la vergogna della categoria» e chi accusa il quotidiano di fare terrorismo mediatico pur di conquistare qualche lettore.
Si tratta del resto di due casi isolati, che non hanno nulla a che fare con Napoli e che sono in un certo senso “fisiologici” quando si visita un paese dove il colera circola cronicamente tra la popolazione.
Lo stereotipo paga. Ed è per questo che a Libero hanno subito fiutato l’affare.
Oggi infatti il quotidiano scritto diretto e interpretato da Vittorio Feltri non perde tempo e spara a quattro colonne un titolo contro i veri colpevoli: gli immigrati. Sono loro infatti a riportare in Italia il virus che da noi era sparito.
Ed infatti Libero chiosa sulla storia delle “risorse che ci pagano le pensioni” sottolineando invece che «gli stranieri ci regalano per lo più malattie».
Il tutto ovviamente senza che sia stato un solo caso di contagio. E soprattutto evitando di far notare che madre e figlio erano di ritorno da una vacanza, quindi sarebbe potuto succedere a qualunque turista, anche ad uno italiano.
Succede a volte che invece siano gli italiani a esportarle (è successo di recente in Messico con il morbillo). Ma per Libero e per molti commentatori una delle qualità intrinseche dei migranti è proprio quella di portare le malattie.
Libero non ha fatto altro che intercettare gli umori dei patridioti dando loro il titolo che tanto agognavano. Il colera torna (dalle vacanze) per colpa degli immigrati.
Maledetti negri non solo ci contagiano con le loro malattie ma ci attaccano pure il disagio e la povertà . E Salvini che fa??
(da agenzie)
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