“ANDREOTTI SBAGLIAVA, OGGI IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA”
SARANTIS THANOPULOS : “SI PERDE LA DIMENSIONE DELLE COSE E CI SI ESTRNEA DALLA REALTA'”
Dottor Sarantis Thanopulos, il potere fa ammalare?
Il potere non fa bene né alla nostra psiche né al nostro corpo. Può essere usato come droga, perché ha un potente effetto esaltante, antidepressivo. Nelle sue forme più autoreferenziali il potere trasforma la persona che lo esercita in un personaggio separato dai propri sentimenti, assorbito dalla celebrazione rituale di sé stesso.
Il potere fa perdere peso? Modifica i valori del sangue? Alza la pressione arteriosa?
La costante tessitura di azioni a difesa del proprio dominio e l’assenza di uno scambio vero e significativo con gli altri comprimono le emozioni. Questo ha delle conseguenze inevitabili sulla salute del proprio corpo.
Si moltiplicano i retroscena e le voci secondo le quali la premier viva sempre più spesso con costernazione, a volte con sincera difficoltà, la sua residenza a palazzo Chigi.
Sarebbe del tutto comprensibile e tutto sommato naturale. Viviamo in un mondo performante in cui è molto importante mostrare che stai facendo qualcosa, piuttosto che avere le idee chiare su quello che fai. Non hai il tempo necessario per formarle. Figuriamoci per realizzarle. Si agisce invece che sentire e pensare. Piuttosto che trovare nel confronto con l’altro uno spazio di ampliamento e arricchimento del proprio pensiero, vivi la sua presenza in termini di costante competizione: devi dimostrare di essere più bravo di lui. È una cosa sfibrante.
È il potere dell’uno sull’altro.
Diventa tale il potere puro, centrato sulla sua autoriproduzione. Del tutto opposto alla dimensione nobile del potere condiviso, centrato sull’interesse comune, sul miglioramento della vita collettiva.
Meloni oltre che dall’opposizione da chi deve difendersi?
Dai maschi della sua coalizione. Il suo stesso partito strutturalmente maschilista, convintamente maschilista. Non è una buona situazione per una donna. Direi che il nostro mondo continua a non essere un mondo buono per le donne.
Ma sembrano tutti devoti!
Devoti finché le riconosceranno una superiorità nel rappresentare i loro interessi. Ma convincere gli uomini dell’area politica e ideologica che lei rappresenta ciò che va bene per loro, è una fatica non indifferente. Dimostrare che fai bene nonostante sei una donna e non perché lo sei, star sempre in allerta, è cosa ingrata.
L’allerta produce stress.
Altro che! Può far ammalare anche seriamente.
In effetti fare politica ha bisogno di una perfetta forma.
I costi personali, anche fisici, sono sovente molto seri. Lo straniamento, la spersonalizzazione della propria esistenza, la rinuncia al pieno sviluppo della propria esperienza soggettiva, è una condizione logorante permanente di chi esercita grande potere.
Probabilmente risente del fatto che dovrebbe rinnovare il suo sguardo sul mondo, ma è cresciuta anche affettivamente (sul piano delle umane amicizie e simpatie) in un ambiente di prospettive davvero ristrette.
Re Carlo prima, sua nuora Kate Middleton qualche settimana dopo, sono stati colpiti da malattie piuttosto serie. Nel caso della monarchia il potere è un aggregato della propria nascita.
Vivono troppo sotto i riflettori, sull’immagine. È questo impoverisce la loro vita personale e i loro affetti. Devono far vedere, devono mostrare piuttosto che essere.
Il potere logora dunque chi ce l’ha.
Sul piano della salute psichica e fisica sicuramente. Si perde il nesso col tempo, la dimensione naturale delle cose, la relazione con i piaceri piccoli ma significativi che tessono la trama della vita. Si rischia di estraniarsi dalla realtà.
La vita cambia velocità, saporeIl potere deve essere democratico, condiviso, gestito con equilibrio nel rispetto di sé e degli altri. Diversamente diventa disumanizzante, spersonalizzante. Il potere gerarchico, volto al dominio, ci allontana dalla realtà, ci fa ammalare e, dagli il tempo necessario, ci rovina.
(da ilfattoquotidiano.it)
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