APPALTI A NAPOLI: ARRESTATI STAMANE DUE ASSESSORI E L’IMPRENDITORE ROMEO… INDAGATI DUE PARLAMENTARI: BOCCHINO (AN) E LUSETTI (PD)
L’ACCUSA E’ ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, ABUSO D’UFFICIO E CORRUZIONE IN MERITO ALL’APPALTO GLOBAL SERVICE SULLA MANUTENZIONE STRADE… DODICI LE PERSONE AGLI ARRESTI DOMICILIARI… UN AFFARE DA 400 MILIONI… “SACCHEGGIO SISTEMATICO DELLE RISORSE PUBBLICHE” … BOCCHINO INTERCETTATO CON ROMEO: “SIAMO UN SODALIZIO… LA FUSIONE DI DUE GRUPPI”
E’ bufera sulla Giunta di Napoli: sono finiti in carcere stamani l’imprenditore Alfredo Romeo, coinvolto nell’indagine sulla delibera “Global Service”, approvata dal Comune, mentre altre 12 persone sono agli arresti domiciliari. Tra essi due assessori della Giunta comunale di Napoli, due ex loro colleghi e un ex provveditore alle opere pubbliche, attualmente al Ministero delle Infrastrutture. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa degli appalti, abuso d’ufficio e corruzione. Secondo i magistrati la prospettiva era “il saccheggio sistematico delle risorse pubbliche”. Indagati anche i parlamentari Renzo Lusetti (Pd) e Italo Bocchino (An): la richiesta di utilizzo delle conversazioni telefoniche tra i due e l’imprenditore Romeo equivarrebbe ad una informazione di garanzia. Nella delibera “Global Service” era compreso l’affidamento di appalti relativo a manutenzione delle strade e del patrimonio pubblico, nonchè la gestione delle mense scolastiche, un appalto da 400 milioni di euro. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano l’ex assessore alle Scuole, Giuseppe Gambale, l’ex assessore al Bilancio, Enrico Cardillo, e un ufficiale della GdF in forza alla Dia che avrebbe informato l’imprenditore Romeo delle indagini in corso. Destinari delle misure anche l’assessore Laudadio e l’ex provveditore alle opere pubbliche per Campania e Molise, Mauro Mautone, nonchè alcuni collaboratori di Romeo. Coinvolto anche Giorgio Nugnes, l’assessore che si è tolto la vita a fine novembre, e un colonnello della Guardi di Finanza. La Procura ha disposto il sequestro di tutte le società “direttamente o indirettamente riconducibili a Alfredo Romeo” per svariate centinaia di milioni di euro, sequestrato anche l’albergo di recente inaugurazione e tutti i conti correnti della famiglia. Scrivono i magistrati “La prospettiva ultima è quella del saccheggio sistematico delle risorse pubbliche, spesso già di per sè insufficienti a rispondere alla drammatica situazione in cui versano Napoli e la sua provincia. Risorse che vengono veicolate verso l’esclusivo ed egoistico interesse di Alfredo Romeo e delle sue imprese in totale dispregio delle regole di buona amministrazione”. Nell’inchiesta emerge uno spaccato di cointeressenze politiche tra maggioranza e opposizione: la delibera pur approvata non era ancora partita per mancanza di copertura finanziaria. Veniamo al coinvolgimento di Italo Bocchino di An nella vicenda, esistono intercettazioni di conversazioni tra lui e Romeo: “Quindi poi ormai… siamo una cosa… quindi… consolidata: un sodalizio. Una cosa solida…una fusione di due gruppi” – dice Bocchino a Romeo. Ci sarebbe poi anche l’intercettazione di “un soddisfatto Bocchino all’esito del ritiro degli emendamenti più fastidiosi proposti inizialmente dal gruppo consiliare di An alla delibera Global Service”. Il parlamentare Renzo Lusetti del Pd, secondo i magistrati, ” si è adoperato per consentire all’imprenditore il proseguimento dei propri fini illeciti nel settore degli appalti, sia a Napoli che a Roma, intervenendo presso esponenti del Consiglio di Stato per sostenere Romeo nell’atto di appello interposto contro una sentenza del Tar favorevole a un suo concorrente”.
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