ATTACCO HACKER SENZA PRECEDENTI, 99 PAESI COLPITI
LA DENUNCIA DI EUROPOL… TELEGRAPH: “VIRUS RUBATO DA RUSSI”
Un attacco hacker mondiale “senza precedenti”. È l’Europol a definire così il cyberattacco internazionale che ieri ha mandato in tilt i sistemi informatici di 99 Paesi in tutto il mondo.
Parole di grande preoccupazione, quelle dell’Europol, che si dice convinto che sarà necessaria “un’indagine internazionale complessa per identificarne i responsabili”.
La società di sicurezza informatica Avast parla di circa 75mila casi di siti infestati in tutto il mondo da ‘WannaCry’, come è stata chiamata l’azione di pirateria.
Il virus è entrato in azione attraverso l’attivazione di un malware inviato per e-mail. Il ransomware (virus del riscatto) è entrato nei pc e ha bloccato l’accesso ai dati. Lo sblocco era possibile solo mediante il pagamento di un riscatto in bitcoin.
Per il quotidiano britannico Telegraph potrebbe essere stato un gruppo di hacker con collegamenti con la Russia il ‘motore’ all’origine del’attacco.
Il gruppo, noto con il nome di Shadow Brokers, avrebbe rubato il virus agli 007 americani all’indomani del raid aereo statunitense in Siria, forse come rappresaglia per il bombardamento ordinato dal presidente Donald Trump nella base aerea siriana.
Ad aprile, Shadow Brokers ha reso noto di aver rubato un’arma digitale da un’agenzia di spionaggio americana, un’arma che dava un accesso senza precedenti a tutti i computer che usano Microsoft Windows, il sistema operativo più diffuso al mondo.
Eternal Blue, il tool rubato da Shadow Brokers, era stato messo a punto dalla Nsa, che lo aveva progettato per intrufolarsi nei computer di terroristi e Stati nemici.
Ma proprio quello strumento inaspettatamente gli fu rubato. I pirati scaricarono il virus su un oscuro sito web il 14 aprile, appena una settimana dopo che Trump aveva ordinato il bombardamento della base siriana, da cui erano partiti i raid con l’attacco chimico nella provincia di Idlib. Secondo gli esperti, questa tempistica è significativa e indica che Shadow Brokers ha legami con il governo russo.
Il virus, intanto, continua a far paura. Per evitare la propagazione del virus informatico diffuso dal cyberattacco delle ultime ore in tutto il mondo, il primo costruttore automobilistico di Francia, Renault, è stato costretto a fermare alcuni impianti di produzione in Francia.
Fra questi, secondo quanto si apprende, la fabbrica di Sandouville, in Normandia, che riaprirà lunedì.
(da “Huffingtonpost”)
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