AttualitÃ
EMERGENZA RIFIUTI: LA LIGURIA UNICA REGIONE ITALIANA A NON AVERE NEANCHE UN INCENERITORE…SE NAPOLI PIANGE…GENOVA NON RIDE
“Paghi uno e ne ospitiamo due” è lo slogan degli albergatori campani per sopperire alla cancellazione di prenotazioni da parte dei turisti di tutto il mondo che sta “piovendo” sulla testa degli operatori turistici della regione, vittime incolpevoli del degrado derivante dalla premiata ditta Bassolino & Co. nella gestione della emergenza rifiuti. Nel 2007 sono stati mezzo milione i turisti in meno, 70 milioni gli introiti persi dagli alberghi, la percentuale del 50% il tasso di disdetta degli hotel, a fronte di quasi 5 milioni di turisti che ogni anno visitano la Campania, oltre 500 milioni di euro il danno stimato per il settore agroalimentare. E portare i rifiuti in Germania costa la bellezza di 200 mila euro al giorno, 52 milioni di euro l’anno.
Per 7 napoletani su 10, Bassolino e la Russo Jervolino se ne devono andare subito, dimissioni chiede la gente. Il magistrato Agostino Cordova, ex procuratore di ferro di Napoli, cacciato su due piedi nel 2004, proprio quando stava iniziando a interessarsi alla “monnezza” ha dichiarato: ” Convocherei tutte le persone coinvolte e ad ognuno chiederei cosa avrebbe dovuto fare e perchè non l’ha fatto. Individuati i responsabili, scatterebbero le manette”… Cordova arrivò ad indagare Bassolino già allora… fu “promosso” a consigliere di Cassazione e dovette lasciare la città partenopea…quante coincidenze.
E mentre Prodi cerca di sistemare i rifiuti campani, ora implorando, ora minacciando le altre Regioni perchè si “dividano il carico”, mentre c’è il rischio che ovunque si crei un clima di intolleranza, mentre quasi tutte le Regioni non hanno spazi e tecnologie adatte e si scopre che quelle che anni fa avevano accettato di prendersi a carico una quota dei rifiuti campani aspettano ancora di essere pagate, mentre all’estero siamo stati “sputtanati” su tutte le TV e giornali possibili, con un’immagine dell’Italia con le pezze al culo, laida e zozza, grazie a Prodi & Co., diamo un’occhiata anche nella nostra Regione. Perchè se Napoli piange, Genova ride ancora per poco… La nostra Regione è l’unica in Italia a non avere neanche un inceneritore, altro che termovalorizzatori, siamo ancora alle discariche a cielo aperto… La discarica di Scarpino, a Genova, sarà satura nel 2009, ma fino a d oggi solo tante chiacchiere e liti tra partiti della Sinistra e nessuna soluzione. Prevale sempre il partito dell’attendismo, quello che ci porterà nel 2009 a essere nella bratta più totale. La precedente giunta comunale del sindaco Pericu alla fine aveva promesso un termovalorizzatore da 300 mila tonnellate di spazzatura e 221 gigawatt di energia prodotta l’anno, ma già la nuova Giunta Vincenzi è perplessa, meglio un gassificatore, un impianto più piccolo e meno inquinante secondo alcuni tecnici. L’Italia è il Paese dove siamo tutti tecnici della nazionale di calcio, ora lo saremo anche degli impianti di eliminazione dei rifiuti. Il primo imbecille che si alza il mattino e dice che la Scienza sta studiando una nuova tecnologia di smaltimento blocca tutti i progetti precedenti e ogni giorno si ricomincia da capo. Mai che se ne faccia uno, in compenso si discute su tanti. Quando Scarpino sarà colma e la “rumenta” arriverà al primo piano dei palazzi come a Napoli, staranno ancora a discutere in Giunta su quale tecnologia sarebbe preferibile…pazzesco. Se si partisse oggi con una gara europea ( come chiede giustamente il Centrodestra locale) ci vorranno almeno 4 anni per costruirlo, se ci sarà opposizione nella popolazione chissà quanti di più. E pensare che a Vienna un grande termovalorizzatore moderno è situato in pieno centro città e inquina meno che le auto che passano…un altro mondo.
Una parola chiarificatrice ci viene anche questa volta da un’esperta, l’assessore prov. Cappello che ha sostenuto che non vi è alcuna emergenza a Genova, nè ora, nè fra tre anni, meglio attendere quindi e pensare a fare due cose: produrre meno rifiuti ( avete capito bene…quando andate al supermercato vino, latte, acqua non prendetelo in bottiglia, portatevi un recipiente da casa e versatelo lì, il sacchetto della spesa non usatelo, portare tutto a braccia, infilatevi le cose in tasca e nei pantaloni…) e arrivare ai livelli di raccolta differenziata previsti dalla legge 152/06 ( 31-12-2006 era previsto il 35%, fine 2008 il 45%, fine 2012 il 65%)…peccato che a Genova siamo al 12% contro il previsto 35% già ora…Conclude la Cappello che se raggiungessimo gli obiettivi richiesti non ci sarebbe bisogno di nulla…In effetti forse nemmeno di lei e delle sue “competenti” osservazioni…mala tempora currunt…ogni volta che parla fa danni…
Vignetta tratta da: www.ilgiulivo.com
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