AVVISATE SALVINI: È PARTITO VANNACCI: A MARINA DI GROSSETO IL GENERALE HA LANCIATO IL SUO MOVIMENTO POLITICO, “IL MONDO AL CONTRARIO” E “IL MANIFESTO DEGLI IDENTITARI, SOVRANISTI E NAZIONALISTI”
VANNACCI TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE E NON ESCLUDE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN TOSCANA: “PERCHÉ NO” …SALVINI SI COLLEGA IN VIDEO MA VIENE SOMMERSO DAI FISCHI DEI MILITANTI VANNACCIANI QUANDO DIFENDE NETANYAHU… SUL PALCO SALGONO IL COMUNISTA MARCO RIZZO, GIANNI ALEMANNO E PERSINO UN DISCENDENTE DI GIUSEPPE GARIBALDI
I militanti vannacciani hanno appena finito di attaccare con lo scotch da pacchi le ultime bandierine tricolori allo schienale delle sedie disposte davanti al palco, nella sala conferenze dell’hotel Leopoldo II, a Marina di Grosseto. Adesso sì, è tutto pronto per accogliere quello che si autodefinisce il loro «messia», il generale Roberto Vannacci. Il leader ha deciso di lanciare da qui il suo movimento politico, il “Mondo al contrario”, che si costituirà a gennaio.
Tutto sembra ancora provvisorio, senza una forma definita. Sul palco, per dire, salgono esponenti del Partito liberale, del movimento dell’ex comunista Marco Rizzo “Alternativa sovrana e popolare”, e poi il leader di “Indipendenza” Gianni Alemanno, l’ex ambasciatore in Congo e Tanzania Luigi Scotto, un ex generale, persino un discendente di Giuseppe Garibaldi.
C’è anche Fabio Filomeni, compagno d’armi di Vannacci, oggi suo braccio destro e presidente dell’associazione culturale “Il mondo al contrario”. È stato incaricato di gettare le basi del partito e se non ci saranno intoppi, in un futuro non lontano, il movimento si presenterà alle elezioni. «Non chiudiamo nessuna porta, ma ci vuole tempo – dice Filomeni -. Facciamo una cosa alla volta».
Il primo passo è «il manifesto politico degli identitari, sovranisti e nazionalisti», dice, diviso in otto punti: Patria, Sicurezza, Identità, Sovranità, Difesa dei confini, Famiglia, Lavoro, Tradizioni. Stampato su un foglio A4 viene distribuito in sala a metà giornata. Si propone, tra le altre cose, di «valorizzare il sangue e il suolo da cui proveniamo, che ci rendono forti di appartenere alla nostra esclusiva collettività». Ma anche di «liberare il popolo italiano da imposizioni straniere di entità sovranazionali».
L’impressione è che si stia mettendo in piedi un movimento che occuperà lo stesso spazio politico del Carroccio. Vannacci prova a offrire rassicurazioni: «Chi dice che faccio un partito per fare un’opa sulla Lega dice delle balle. Non è così». Anzi, con Salvini «ci siamo sentiti al telefono amichevolmente e siamo in sincronia senza bisogno di discuterne prima. Siamo entrambi convinti che nel futuro della Lega ci saremo entrambi». Insomma, «non ci sono problemi di competizione».
L’ex generale tiene i piedi in due staffe: da una parte costruisce un partito e dall’altra non esclude un ingresso nel Carroccio (sempre utile se il suo “Mondo al contrario” non dovesse decollare). Salvini lo sa, ma non può tagliare i ponti con il candidato che lo ha trainato e salvato alle Europee
Chiede quindi di intervenire in streaming, con un messaggio di saluto per aprire l’iniziativa, in modo da tenere vicino a sé il movimento vannacciano, magari con la speranza, un domani, di poterlo inglobare. «Con Vannacci faremo un lunghissimo tratto di strada insieme. Dicevano che nella Lega non lo avrebbe voluto nessuno – ricorda Salvini -, e invece ha trovato le porte spalancate di quella che ora è casa sua».
Gli applausi vengono presto sostituiti da fischi nel momento in cui il vicepremier si schiera dalla parte del leader israeliano Benjamin Netanyahu: «Israele è un pilastro di democrazia».
È il momento in cui si rompe la già fragile connessione con i militanti vannacciani.
Un applauso più forte degli altri viene riservato a Francesco Toscano, di Alternativa sovrana e popolare, quando alza i toni dal palco: «Qualcuno si erge a difensore dei nostri militari, poi però appoggia chi gli lancia le bombe addosso in Libano. Non può funzionare così». Applaude anche il generale. Il rapporto tra Salvini e popolo vannacciano inizia già a mostrare le prime crepe.
(da agenzie)
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