BALLE A CINQUESTELLE: SUL BLOG DI GRILLO RESTANO LE OFFESE ALLA BOLDRINI
DISATTESO L’ANNUNCIO CHE SAREBBERO STATE RIMOSSE: CHE ASPETTA LA MAGISTRATURA A SIGILLARLO?… SE NON FOSSE IL BLOG DI GRILLO MA DI UN POVERO CRISTO LO AVREBBERO GIA’ CHIUSO
Eppure l’annuncio c’era stato, ed era sembrato definitivo, solenne.
Un recupero del senso della misura e delle Istituzioni. Uno stop al vaffa a tutti i costi.
Primo febbraio, di sera. Dopo ventiquattro ore di follia collettiva, un giorno intero durante il quale il blog di Beppe Grillo diventa il ricettacolo di ogni tipo di offesa rivolta a Laura Boldrini – rea di aver “ghigliottinato” la discussione sul decreto Imu-Bankitalia – lo staff del MoVimento Cinque Stelle dirama una nota.
Si prendono le distanze dalle “offese sessiste”.
Si avanzano giustificazioni: “i commenti sono stati scritti di notte, quando non c’era controllo”.
E ne viene annunciata la rimozione. Immediata.
Ma a oggi, dopo quasi una settimana, molti di quei commenti sono ancora lì, ben visibili in calce al post #Boldriniacasa.
E si tratta di parole irripetibili. Pure e semplici istigazioni alla violenza, qualcosa che con la politica, con il dibattito pubblico anche acceso e senza sconti reciproci, non ha niente a che fare. Dopo una settimana e nonostante l’impegno ufficiale, sul blog del capo politico del MoVimento Cinque Stelle, si legge ancora che quelle del Presidente della Camera dei Deputati sono “braccia portate via alla prostituzione”, per esempio.
E ci si ferma qui: tenore e contenuto dei commenti non meritano di essere ripresi.
Certo, la giustificazione fornita il primo febbraio dallo staff dei Cinque Stelle vale ancora: “Chi ha scritto le minacce può essere querelato tranquillamente. La Rete e libera e deve rimanere libera ma ognuno si assume le sue responsabilità “.
E chi dice che queste sono “minacce dei grillini dice cose prive di senso”. Sarà .
Ma il punto è che sul blog ufficiale di Grillo, leader di una forza politica che raccoglie il consenso di oltre otto milioni e mezzo di cittadini italiani, si continuano ad ospitare e a dare visibilità a veri e propri professionisti dell’insulto.
C’e’ poi un piccolo dettaglio giuridico su cui si continua a glissare: il titolare del blog è responsabile anche dei commenti qualora costituiscano reato e non vengano rimossi in tempi rapidi.
Se non fosse il blog di Grillo, nsomma qualcosa sarebbe uscito di casa in manette, ma a lui tutto è permesso.
Leave a Reply