BELLI I TEMPI IN CUI RENZI TWITTAVA CONTRO I PAESI SENZA LIBERTA’ E DEMOCRAZIA
I POST DI ALLORA MAL SI CONCILIANO CON L’ATTUALE INTERESSATA AMMIRAZIONE PER L’ARABIA SAUDITA
C’è un Matteo Renzi politico e uno conferenziere.
Il primo è lo stesso che aveva annunciato il ritiro dalla politica dopo la sconfitta al Referendum Costituzionale del 2016.
Il secondo è l’uomo di successo richiamato dalle sirene internazionali per i suo convegni e le conferenze in giro per il Mondo, con particolare attenzione e dedizione in Medio Oriente.
Il primo è lo stesso che nel 2019 twittava ferocemente contro il governo italiano (all’epoca era il Conte-1, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega) per la solidarietà espressa nei confronti di Maduro in Venezuela.
Il secondo, invece, è quello che esprime profonda ammirazione nei confronti del principe Mohammad bin Salman, ‘dimenticando’ come in Arabia Saudita le libertà (in particolare quelle che riguardano la stampa e l’espressione del pensiero) siano ridotte al lumicino (per essere di manica larga)
Il secondo, il conferenziere, è questo. “È un grande piacere e un grande onore essere qui con il grande principe Mohammad bin Salman. Per me è un privilegio poter parlare con te di Rinascimento. Credo che l’Arabia Saudita possa essere il luogo per un nuovo Rinascimento. Vostra Altezza, grazie”
Data: 28 gennaio 2020 (giorno della messa in onda, in streaming, del suo incontro con il principe saudita MSB). La conferenza Renzi in Arabia Saudita è tutto un florilegio di elogi nei confronti del principe e parla addirittura di Arabia Saudita come culla per un nuovo Rinascimento.
Non entriamo nel merito del giudizio rilasciato dall’allora senatore del Partito Democratico (Itala Viva nacque ufficialmente otto mesi dopo) sulla situazione in Venezuela. Ma sottolineiamo la differenza di approccio.
L’Arabia Saudita, infatti, è esattamente tutto quello che racchiudevano le parole di Matteo Renzi in quel tweet: niente libertà e niente democrazia. Lo dicono i fatti di cronaca quotidiana, le varie uccisioni di giornalisti solo perchè contestavano il regime saudita. Ma ora, due anni dopo, il senatore ha cambiato partito e spartito. E i concetti di libertà scadono, in base alle conferenze.
(da agenzie)
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