BEPPE GRILLO: “NEL PD NESSUNO HA UN PROGRAMMA, L’UNICO CHE LO HA E’ UN COMICO”
BEPPE VERSA INUTILMENTE 16 EURO PER L’ISCRIZIONE, MA IL PD GLI CHIUDE LA PORTA IN FACCIA… IN EFFETTI SAREBBE STATO FUORI POSTO: E’ L’UNICO AD AVERE QUALCHE IDEA… LA SUA TESSERA ALMENO SAREBBE STATA VERA, NON COME LE 6.000 IN UN SOLO POMERIGGIO A NAPOLI
In fondo, anche quando non condividiamo tutto quello che dice, Beppe Grillo ci è simpatico, è un provocatore “fuori dagli schemi”, una mina vagante ma pensante nel conformismo della sinistra italiana, di cui qualcuno ci accusa di parlare poco su questo sito.
Ma è anche difficile analizzare un ambiente ormai chiuso nel conformismo, senza uno slancio ideale e un’idea aggregante nuova. Sarebbe come sparare sulla Croce rossa, insomma, e di mezzi corazzati all’orizzonte non se ne vedono.
Poco rimane di quella sinistra ideologizzata con cui ci confrontammo in passato su sponde contrapposte ma vitali.
Ora prevale la noia, lo sbadiglio per chi era abituato a litigare sui massimi sistemi e ora è costretto a parlare di tangenti, di liti paracondominiali, della Melandri a Malindi, delle terrazze romane o del buen ritiro del Fausto nella villa di Massa Martana.
Alla fine le cose migliori le dicono la Parietti e la Ferilli, rendiamocene conto.
Quanto al modo di fare opposizione, lasciamo perdere: a parte quella monotematica alla Di Pietro, l’unica vera opposizione in Italia la fa la Chiesa ( torneremo in argomento).
Ma risulta più chiaro di noi proprio Beppe Grillo che, a proposito del Pd, ieri ha detto che “quelli non sono mica dirigenti, sono lì da 30 anni e nessuno li ha votati: Fassino, Rutelli, D’Alema, ditemi il nome di qualcuno che li ha votati. Se si chiama Democratico deve essere votato da qualcuno quel Comitato lì. Invece è un comitato di schede bianche e di cartelline da archiviare. E’ il vuoto, il nulla. Nessuno ha un programma, l’unico che lo ha è un comico, pensate a come è ridotta l’Italia”.
E rincara la dose il comico genovese: “Io parlo di acqua, di Comuni cinque stelle, di energia, di come fare una casa, di come muoversi, della mobilità urbana, della rete, del wi-fi che deve essere libero, dell’acqua che deve restare pubblica, non una Spa quotata in borsa. Questi qui di cosa parlano?”
La stessa gestione del “caso Grillo” è patetica: lui che si iscrive ad Arzachena, dove è in vacanza, versando 16 euro (“solo uno in più del minimo richiesto, perchè sono genovese”), il Pd che gli contesta il luogo di iscrizione dicendo che deve fare domanda a Genova Nervi, lui che promette di presentarsi il giorno successivo e la segretaria della sezione di Nervi che lo avvisa che è giorno di chiusura.
E poi i maggiorenti del partito che dichiarano che “il Pd è un partito serio, non un autobus” e gli sbarrano quasi tutti la strada, per finire con una riunione fiume dell’intelligentia per prendere la “decisione finale” di non accettare la sua richiesta.
In pratica si nega a Beppe la tessera, quando in un pomeriggio a Napoli si sono staccate 6.000 tessere del Pd, un miracolo di San Gennaro, che il candidato Ignazio Marino ha commentato: “Tra qualche giorno a Napoli avremo più tesserati che elettori”.
In vista del congresso le varie fazioni si organizzano e le tessere fioccano da tutte le parti.
Nel 2007 a Castellammare il presidente del consiglio comunale denunciò che al congresso avevano votato pure i morti, chissà se è cambiato qualcosa..
A Torre Annunziata si scoprirono anche i camorristi tra i tesserati: azzerato il tesseramento e rifatto ex novo, le tessere da 3.500 scesero a 1.500.
I signori delle tessere comunque sono già in azione in vista del congresso: a Napoli di voti ormai se ne prendono pochi, ma gli iscritti sarebbero 70.000, in Sardegna a gennaio erano 12.000, quando ancora non esisteva neanche un circolo sul territorio.
Come dare torto a Ignazio Marino quando solleva una “questione morale” nel Pd?
Se si fosse aperta a suo tempo, riteniamo che oggi il Pd avrebbe altra credibilità : questa è una classe dirigente che si accontenta di “non perdere” e di “conservare il posto”.
Mentre altri dovrebbero essere gli obiettivi e viene lecita la domanda: “Non era meglio dare la tessera a Grillo? “.
Almeno avrebbe animato il congresso del Pd con qualche idea nuova e un programma meno scontato . Ma la Casta interna non la pensa così.
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