BERLUSCONI COME PENELOPE, TESSE LA TELA DEL NO PER POI DISFARLA
SE IL 40% DEGLI ELETTORI DI FORZA ITALIA E’ PER IL SI’, SI SPIEGA LA PRUDENZA DI SILVIO NEL METTERCI LA FACCIA
Novello Penelope, Silvio Berlusconi, appena rientrato in Italia, ricomincia a tessere la sua tela referendaria fatta di un “No” invisibile, senza volto e bandiere, e di un sì di sostanza, affidato alle sue reti, apertamente schierate per Renzi.
Anzi “sdraiate” secondo il termine usato da Paolo Romani, in più di uno sfogo.
Se più indizi fanno una prova, si può dire che l’assenza, il lungo silenzio e nel frattempo l’intervista di Confalonieri a favore del sì, la macchina di Forza Italia ferma e senza soldi sono tutti indizi che provano il sostanziale appoggio del novello Penelope al sì, anche col “pretesto” della salute, diventata una grande operazione politica per giustificare l’assenza referendaria.
In parecchi ricordano ciò che disse Marina, subito dopo l’intervento, con l’appoggio di tutta la famiglia: “Dovete passare sul mio cadavere prima di riportarlo a fare la vita di prima”. Perchè era evidente che, da quel momento, era preclusa ogni forma di stress psico-fisico e di lavoro 18 ore al giorno.
Ed è evidente adesso anche se attorno assicurano che “sta bene”, “tornerà in tv”, “è schieratissimo sul no”, perchè il contrario significherebbe che occorre trovare qualche giovane pronto alla pugna, al posto del vecchio leone che non ce la fa.
Oggi si chiedono tutti: “La faccia quando ce la mette?
Di conferenza programmatica non si parla più. E, nei giorni scorsi, il Cavaliere chiacchierando con qualche parlamentare ha assicurato che solo gli ultimi giorni farà qualcosa.
Ecco: la salute come realtà e come pretesto per non decidere. È certo che i bagni di folla, sale e piazze sono precluse. E che, al limite, si sta parlando di qualche video, o intervista, o forse la tv in modi e termini tutti da valutare perchè le arene non sono più alla portata:
“Io non lo so — dice Gasparri — se è vero il sondaggio di Pagnoncelli sul 40 per cento dei nostri che votano sì, ma è certo che la presenza di Berlusconi è fondamentale per orientare il nostro elettorato”.
Ma la salute è anche realtà se, appena rientrato, Berlusconi dopo il vertice “starà qualche giorno a riposo”. Un riposo non solo per le ragioni del fisico, ma anche per il recupero di serenità e stabilità di umore, troppo spesso oscillante in queste settimane, tra il vitalismo di chi è sopravvissuto dopo aver visto la morte in faccia e il mood depressivo di chi sa che nulla sarà come prima.
Ed è in questo clima che, per la prima volta, la famiglia si è chiesta se i medici che lo hanno seguito, a partire da Zangrillo e dal suo staff del San Raffaele, hanno fatto il proprio dovere o se la vita di corte ha avuto l’effetto di affievolire l’occhio clinico. Chissà .
Certo, l’alone di una lunga decadenza avvolge Arcore più dell’adrenalina della battaglia, un po’ come nelle regge dove il ricordo dei fasti di un tempo è legato a tappeti polverosi. E i protagonisti di allora personaggi grotteschi nel genere di Monicelli. Ecco Ghedini, lo Stranamore delle leggi ad personam che hanno violentato il Parlamento per anni, seduto in ufficio a San Lorenzo in Lucina a costruire la sua leadership: “il segretario politico”, così lo chiamano in Parlamento.
O Renato Schifani, che dopo aver votato la riforma costituzionale in Ncd, ora guida i comitati del no. O meglio ci prova, perchè Forza Italia ha elenchi così vecchi che, contattati, parecchi iscritti hanno cambiato numero o partito.
Ed ecco Renato Brunetta che, in caso di vittoria del no, sente che il successore sarà lui. Più di un giornalista, invitandolo a confronti tv, si è sentito rispondere: “Mi confronto solo con i parigrado, cioè Renzi”.
Nella polvere è caduto anche Parisi: “deludente”, “professorale” così l’ha definito Berlusconi.
Anche perchè l’unica cosa che è riuscito a combinare è la polemica con tutta la nomenklatura azzurra. L’ultima è l’accusa di parassitismo: “Facevano la fila fuori dalla porta di Berlusconi per essere messi in lista, ma la campagna elettorale la faceva Berlusconi perchè lui ha i voti e certo non loro”.
È venuto giù il mondo: “Ora basta”, “perchè va in tv in quota Forza Italia se poi dice che non è il suo partito?”, “a nome di chi parla?”.
Cose che succedono, se a monte c’è chi non parla e tesse un no senza volto, soldi e partito e un sì di sostanza nei tg che annunciano, trionfalisticamente, la ripresa economica di Renzi.
Anche se non proprio un nuovo miracolo italiano.
(da “Huffingtonpost”)
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