BERLUSCONI: “CON UN GOVERNO LEGA-M5S ME NE VADO ALL’ESTERO”
A PORTA A PORTA, IL LEADER DI FORZA ITALIA: “MAI PENSATO DI FARE UN GOVERNO CON RENZI”
Da Alfano a Renzi, dai grillini a Donnarumma.
Silvio Berlusconi, in gran rispolvero alla vigilia del secondo turno delle elezioni amministrative, ne ha per tutti.
«Io sono in campo. E con me penso di prendere il 30%, di fronte a questi leader che lasciamo perdere… Io ho la mia esperienza di imprenditore, tutti dicono lavoro, lavoro, ma bisogna dire impresa, impresa, investimenti, investimenti. E invece loro pensano a tasse, tasse», sottolinea, recuperando i suoi vecchi cavalli di battaglia. Alleati all’orizzonte ne vede pochi, «nemici» da cui tenersi alla larga dappertutto.
I grillini sono «gente senza mestiere», e hanno fatto saltare la legge elettorale «per guadagnare altri 130 mila euro di indennità ».
Grillo è «un pericolo», Raggi «non si deve dimettere per avviso di garanzia, semmai per incompetenza».
E la Lega non è da meno, se l’ex Cavaliere è pronto «ad andare all’estero» se dovesse prospettarsi un governo Lega-M5S.
Il Pd? «Mai pensato di governare» con loro, confida a Telelombardia, sottolineando che «l’unico accordo che posso immaginare con Renzi è per definire le regole con le quali andare a votare».
Angelino Alfano? «Non abbiamo preclusioni ma mi sembra molto difficile che un partito che ha sostenuto tre Governi di sinistra possa essere accolto da noi».
Una parola buona arriva per Giorgia Meloni, di cui ammira «la determinazione, la competenza, il coraggio intellettuale, la capacità di analisi» e con la quale «il fatto di incontrarci è talmente scontato che non occorre neppure specificarlo».
E, a sorpresa, Berlusconi mostra un giudizio poco severo anche nei confronti della sottosegretaria al Consiglio Maria Elena Boschi: «Vuole che il padre non parli alla figlia che sta nel Governo dei problemi di Banca Etruria? È contro natura. Non mi piacciono i casi montati dai giornali, se serve si fa un processo, serve una sentenza di terzo grado».
Comprensione pure per Gianluigi Donnarumma, il giovanissimo calciatore pronto a lasciare il Milan in cambio di un contratto più remunerativo, bersagliato dalle critiche sui social: «Essendo un ragazzo che la possibilità di andare in una squadra e guadagnare, per se e per la sua famiglia, 100 milioni mi domando chi non avrebbe fatto lo stesso?», dice Berlusconi.
Anche se poi non resiste, e parla da ex patron del Milan: « Io con le mie doti, avrei trovato una strada di mezzo per farlo restare un periodo al Milan e poi fargli fare il grande colpo della vita».
(da “Il Corriere della Sera”)
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