BERLUSCONI RICORDA “CON RISPETTO” TUTTI I CADUTI… E POI TAGLIA SUBITO 200 EURO AGLI OVER 80 DELLA RSI
DOPO UN DISCORSO SULLA NECESSITA’ DI UN PROCESSO DI PIENA PACIFICAZIONE, IL PRIMO ATTO E’ FAR RITIRARE DI CORSA UN DISEGNO DI LEGGE CHE NON PIACEVA AL PD… ERA STATO PRESENTATO UN ANNO FA DA 42 PARLAMENTARI CON TRE ADESIONI PURE DI DEPUTATI DEL PD… COMPLIMENTI AD ALEMANNO: SI E’ PRECIPITATO A FIRMARE CONTRO L’INIZIATIVA, MA NON E’ STATO AMMESSO UGUALMENTE A CORTE.
Queste note non riguardano la materia in sè, non ci interessa la polemica fascismo-antifascismo. Siamo tra coloro che quando certi esponenti di primo piano dell’allora Msi, poi An, poi Pdl, in futuro Nss (“Non si sa”), lucravano elettoralmente sul voto dei nostalgici, guardavamo avanti, oltre le esperienze da consegnare all’analisi storica.
Siamo affinchè “chi ‘è comunista” possa dire di sentirsi tale, “chi è fascista” pure e “chi è liberale” anche. Ognuno deve avere il diritto di pensarla come gli pare, questo significa accettare le regole della democrazia e rispettare le scelte di tutti, anche quelle più lontane dalle tue idee.
Ci si confronta, si espongono idee e poi vinca chi gode del consenso del popolo.
Ogni regime ha portato con sè tragedie e lutti, ingiustizie e persecuzioni, insieme a idee valide.
Se comunismo e fascismo hanno rappresentato regimi totalitari e per questo condannabili, non si può negare che spesso abbiano goduto anche dell’appoggio popolare.
Non è che le democrazie “liberiste” siano andate tanto per il sottile quando si è trattato di perseguitare le minoranze ( vedi i negri in America) o di sfruttare i lavoratori ( vedi le centinaia di migliaia di vittime delle condizioni disumane di lavoro nel mondo, dall’Ottocento ad oggi).
Per non parlare del fatto che esse hanno negato per decenni il voto alle donne e alle minoranze, hanno fatto massacri nelle guerre coloniali e hanno difeso quasi sempre gli interessi delle lobbie affaristiche.
Quindi nessuno ha diritto a salire sul pulpito per officiare il rito della primogenitura della democrazia liberale, perchè ce ne sarebbe per tutti.
In Italia la polemica fascismo-antifascismo è servita per mettere contro intere generazioni, per alimentare divisioni, per permettere a qualcuno di continuare a essere “la garanzia della democrazia” e farsi “i propri affari”.
Ben venga, quindi una revisione storica che ristabilisca verità nascoste, colpe degli uni e degli altri. Ma si resti nel campo storiografico.
Che siano i politici, di destra o di sinistra, a stabilire tempi e modi, meglio evitarlo, esiste sempre un interesse particolare.
Che sia ad esempio un Franceschini a fissare l’agenda dei disegni di legge da presentare o meno, ci fa sorridere. Dopo Fini e Casini, che ci sia un terzo bolognese a dirci come vanno cotti i tortellini ne facciamo a meno, preferiamo seguire le istruzioni di cottura degli Sfogliavelo Rana.
Col suo aspetto compito da amministratore di caseggiato che puntualizza i lavori fatti e dà le pagelle ai condomini che rispettano l’orario per il deposito dei rifiuti, Franceschini pretende anche di stabilire se un disegno di legge su un riconoscimento di trattamento pensionistico di 200 euro al mese agli over 80 superstiti che hanno aderito alla Rsi, proposta presentata da 42 deputati un anno fa, debba essere ritirato o meno.
Se è coerente o meno con gli scopi di pacificazione perseguiti tra chi combatte su opposti versanti o se è un progetto “vergognoso”.
Peccato che lo avessero firmato anche 3 deputati del Pd ( Corsini, Fogliardi e Narducci), prima di doversi ritirare di corsa per imput dall’alto.
E tutto diventa una sceneggiata: quella di Franceschini che fa vedere che “incalza” il governo e quella di Berlusconi che spera di far breccia così anche tra i “democratici”.
Con scene patetiche, come quella di Alemanno che arriva persino a firmare una petizione contro il progetto di legge dei 42 colleghi del Pdl per darsi un’immagine”antifascista”, salvo poi essergli impedito lo stesso di presenziare alla cerimonia ufficiale per timore di disordini degli antifascisti. Ma come, si era comprato pure il biglietto per il palco all’Opera e poi è stato respinto dai facinorosi della galleria?
Chi non si lamenterà di questi giochi di bassa cucina politica, sono certo che saranno proprio i superstiti 85enni che hanno combattuto per i loro ideali a cui non fregherà una mazza dei 200 euro “elargiti” tardivamente dallo Stato.
Anche perchè, mentre Togliatti dimostrò con la famosa amnistia di essere un uomo politico avveduto, successivamente abbiamo visto troppo spesso il gioco delle tre carte per meschini interessi di bottega.
Compresa una Dc “antifascista” che poi richiedeva segretamente i voti del Msi in Parlamento.
Molti di quei ragazzi che a 17-18 anni aderirono alla Repubblica Sociale, si ritrovarono per anni in campi di prigionia o nel migliore dei casi “epurati” dal posto di lavoro, senza avere altra colpa specifica che quella di avere fatto una scelta scomoda.
Forse i Franceschini di allora erano quelli che apponevano la firma ai decreti di epurazione, privando di sostentamento una famiglia che aveva fame.
Ma quegli uomini ( e mio padre fu tra quelli) si rimboccarono le mani e si rifecero una vita dignitosa, mentre nelle file dei “partigiani” si assistette al centuplicarsi dei “resistenti”.
Tenetevi la vostra elemosina di 200 euro, avrebbero risposto in molti di loro (e noi con loro), la dignità non ha prezzo.
Come il senso del ridicolo non ha frontiere e quello del pudore non riesce a porre un limite alla vergogna.
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