BERLUSCONI TRA STRATEGIE E FILM: “SE ATTACCATO REAGIRA'”
I FEDELISSIMI: “NON FAREMO NOI LA GUERRA”
A spargere ottimismo ci pensa l’avvocato Franco Coppi, il principe del foro che Silvio Berlusconi ha voluto a capo del suo pool di avvocati per vincere la partita più difficile, quella della Cassazione.
Quella prevista per il 30 luglio, ma che secondo boatos di palazzo insistenti, potrebbe slittare alle prossime settimane, e magari depotenziarsi passo dopo passo grazie proprio alle decisioni di rinvii di parti del processo, anche parziali, da parte della Corte.
«Per ora – dice il legale dell’ex premier – non ci sono novità », ma «questa è una causa nella quale abbiamo dei validi argomenti e speriamo e confidiamo di riuscire a convincere la Corte della non configurabilità del reato per cui Berlusconi è stato condannato».
Ma, a parte il dovuto ottimismo del legale, dall’entourage berlusconiano filtra pochissimo su quello che succederà martedì (ancora esiste l’ipotesi che il collegio difensivo chieda l’annullamento della prescrizione e dunque lo slittamento della sentenza), e soprattutto su quello che potrebbe succedere nel caso in cui arrivasse la condanna, con annessa interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
La strategia mediatica è dichiarata: non far trapelare nulla delle reali intenzioni del Cavaliere e anche del suo partito, tenere bassa la tensione, sospendere il tempo, se possibile.
E infatti, da quando mercoledì pomeriggio Berlusconi è tornato a Roma, nessun vertice ufficiale è stato organizzato, ma solo incontri sparsi, ristretti, top secret.
Più volte è stata vista entrare a palazzo Grazioli Daniela Santanchè, e altri big, da Gianni Letta in giù, si sono avvicendati.
Apparentemente, però, nessuno sa nulla di nulla.
«Non abbiamo novità , vedremo quello che succederà » è il refrain dei pidiellini.
L’unica cosa che filtra è che il Cavaliere starebbe muovendosi con «una forza sovrumana». Convinto che «la verità è dalla mia parte, non possono condannarmi, non può il mondo credere che chi come me ha pagato il Fisco per miliardi, poi corrompa per pochi milioni di euro».
Nello stesso tempo, l’esperienza gli ha dimostrato che le sue verità non vengono giudicate tali dai magistrati.
E però, giura chi lo ha incontrato, una qualche forma di ottimismo, magari anche solo quello della volontà , si sta diffondendo.
E comunque, lungi da lui qualsiasi voglia di lasciarsi andare all’abbandono: «Pensa al futuro – assicurano – come se le sue battaglie fossero appena iniziate.
Lavora alacremente a Forza Italia, è eccitato dall’apertura della nuova sede, vuole vedere foto, video, progetti, lavora come un pazzo».
Ieri sera, pochi e selezionati ospiti sono stati invitati a cena per guardare assieme il film sulla storia di Forza Italia voluto e creato da Francesco Giro.
È il segnale che, anche in caso di condanna, la strada del voto anticipato è segnata?
Nessuno lo conferma, ma tantomeno lo esclude.
Certo è che, dicono i duri da Miccichè alla Santanchè a Brunetta, il Paese «non starebbe a guardare, e il punto non sarebbe la salvaguardia del governo ma quella della democrazia».
E una deriva del genere, continua a chiedersi Berlusconi con i suoi, a chi gioverebbe?
E così, l’analisi serale di chi con Berlusconi ha parlato è che «i rischi arrivano da altri, da gruppi editoriali ostili e dai grillini. Noi non faremo la guerra. A meno che non arrivino attacchi clamorosi. Sul fronte politico o su quello giudiziario».
Paola Di Caro
(da “il Corriere della Sera”)
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