BIDEN VINCE ANCHE IN ARIZONA, ARRIVANO PURE LE CONGRATULAZIONI DALLA CINA
IL REPUBBLICANO ROVE: “IL VOTO NON SARA’ RIBALTATO, TRUMP SAPPIA USCIRE CON DIGNITA’, BASTA LAMENTELE”
Anche la Cnn ha decretato la vittoria di Joe Biden in Arizona, dove dal 1948 a oggi l’unico candidato presidenziale democratico a trionfare era stato Bill Clinton nel 1996. Nella notte delle elezioni Ap e Fox avevano già proiettato il successo di Biden nella roccaforte repubblicana, ma la sua assegnazione era rimasta controversa.
Biden ha vinto lo Stato per circa 11mila voti, ossia con un vantaggio dello 0,3 per cento su Donald Trump. L’Arizona non prevede la possibilità di chiedere riconteggi se il divario è superiore a 0,1 punti percentuali.
Il riconteggio dei voti
Ad oggi l’unico Stato che ha già approvato il riconteggio dei voti è la Georgia. Qui la legge statale prevede la possibilità di richiederlo quando il margine di vittoria sia inferiore allo 0,5 per cento. Il vantaggio di Biden è di 0,25 punti percentuali, secondo i dati aggiornati a martedì 10 novembre. Il vincitore sarà annunciato entro il 20 novembre.
Per quanto riguarda gli altri Stati, il secondo in cui è più probabile un riconteggio è il Wisconsin, le cui leggi lo ammettono nel caso in cui il divario sia inferiore al punto percentuale e attualmente è di 0,82.
La Pennsylvania prevede un nuovo conteggio automatico in caso di margini inferiori a 0,5 punti e al momento Biden è a 0,7 punti.
In Michigan il riconteggio è ammesso con divario inferiore ai 2mila voti (attualmente arriva quasi a quota 150mila).
In Nevada i legali di Trump hanno già visto respinta la loro richiesta di ricontare i voti inviati per corrispondenza, in quanto la domanda sarebbe stata presentata “senza sufficienti dimostrazioni legali per rispettare i requisiti” necessari all’accoglimento della richiesta.
La Cina si congratula con Biden
Il portavoce del ministero degli Esteri Wan Wenbin in conferenza stampa ha detto: “La Cina rispetta la scelta del popolo americano. Esprimiamo le nostre congratulazioni a Biden e alla vice Kamala Harris”. Pechino era tra i pochi Paesi che non si erano ancora complimentati con il candidato democratico: il 9 novembre, lo stesso Wang, aveva detto che “abbiamo notato che Joe Biden ha dichiarato la sua vittoria elettorale. La nostra comprensione è che il risultato delle elezioni sarà determinato in conformità con le leggi e le procedure statunitensi”.
Le autorità elettorali: “Nessuna prova di brogli”
Diverse autorità elettorali americane statali e locali hanno affermato in un comunicato congiunto di non aver trovato, ad oltre una settimana dalle elezioni presidenziali, “alcuna prova” di schede perse o modificate o di sistemi di voto violati. “L’elezione del 3 novembre è stata la più sicura della storia degli Stati Uniti”, garantiscono, contraddicendo le accuse di elezioni fraudolente da parte di Donald Trump e del suo entourage.
“Benchè sapessimo che il nostro processo elettorale fosse oggetto di numerose affermazioni infondate e di campagne di disinformazione, possiamo assicurare che abbiamo una fiducia assoluta nella sicurezza e integrità delle nostre elezioni”, hanno garantito le autorità incaricate della sicurezza del voto, tra cui l’Agenzia della cybersicurezza e della sicurezza delle infrastrutture (Cisa), che dipende dal ministero della Homeland Security.
A dirigerla è Christopher Krebs, che secondo il Guardian avrebbe confidato ai suoi collaboratori di aspettarsi di essere licenziato dalla Casa Bianca.
Zuckerberg: “Ha vinto Biden”
Anche Mark Zuckerberg ha detto in un incontro con i dipendenti di Facebook che “l’esito delle elezioni è ora chiaro e che Biden sarà il nostro prossimo presidente”. “È importante che la gente abbia fiducia che le elezioni siano state fondamentalmente oneste e questo vale anche per le decine di milioni di persone che hanno votato per Trump”, ha osservato il ceo del social network, secondo quanto riportato da BuzzFeed News e confermato da un portavoce Fb.
Il consigliere di Trump: “Voto non sarà ribaltato”
Karl Rove, l’architetto della presidenza di George W. Bush e consigliere informale di Trump, ha scritto sul Wall Street Journal che i risultati di queste elezioni non saranno ribaltati e che i riconteggi occasionalmente cambiano i margini nell’ordine di centinaia di voti, ma non di decine di migliaia. “Chiudere queste elezioni sarà un passo duro ma necessario per ripristinare l’unità e l’equilibrio politico”, ha osservato dopo aver analizzato, dati alla mano, l’impossibilità di cambiare l’esito del voto. E dopo che saranno finiti i giorni di Trump nei tribunali, ha aggiunto, “il presidente dovrebbe fare la sua parte per unire il Paese guidando una transizione pacifica e lasciare andare le lamentele”.
(da agenzie)
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