BOCCHINO, ULTIMO ATTO: SE HA DETTO ALLA BEGAN “NON ODIO BERLUSCONI, ANZI LO STIMO E SONO COME LUI”, TOLGA IL DISTURBO
CI MANCAVANO PURE GLI SMS ALLA BEGAN PUBBLICATI COME GOSSIP: LA BASE DI FLI INDIGNATA… BOCCHINO QUERELA, MA GLI SMS NE COMPROMETTONO ORMAI L’IMMAGINE… FURBO O INGENUO CHE SIA, SI E’ DIMOSTRATO NON ALL’ALTEZZA DEL COMPITO DI GUIDARE UN PARTITO CHE HA BISOGNO DI UN RILANCIO E DI UNA LINEA POLITICA
Speravamo di non dover tornare sull’argomento del gossip estivo Bocchino-Began che peraltro ci ha interessato solo per l’eventuale uso improprio di un’auto di servizio da parte del vicepresidente e factotum di Fli.
Perchè se un politico è libero ovviamente di frequentare chi gli pare, altra cosa è farsi beccare in castagna sull’uso improprio di un’auto di Stato.
Altra cosa ancora è invece la scorta che è obbligatoria per i segretari di partito.
Avevamo solo sottolineato che sarebbe stato opportuno che ogni tanto Bocchino scegliesse per la sua compagnia qualche persona normale e non nello specifico l’Ape regina del premier come viene definita Sabina Began.
E che certe frequentazioni fossero pericolose lo si evince ora dallo sputtanamento cui è sottoposto il vice di Fini ad opera di Dagospia e altri gossippari, alla luce degli sms che avrebbe inviato alla Began e che lei ha reso pubblici.
Qui di seguito riproduciamo l’intervista che la Began ha rilasciato a “Vanity Fair” e a seguito della quale Bocchino ha presentato querela.
Decideranno i giudici nello specifico, ma resta un risvolto politico ineludibile.
Un segretario politico deve avere una credibilità , non può apparire nè un ingenuo (nel migliore dei casi) nè un cretino che in privato contraddice quello che sostiene in pubblico.
E quella frase che citiamo nel titolo, se confermata, vale il biglietto di sola andata per altri lidi, certamente non futuristi.
Non esiste che una base politica si debba far rappresentare da un personaggio chiacchierato per vicende personali ambigue o che sia vittima costante di tranelli in cui casca con pervicace recidività .
Contestualmente a certe presunte affermazioni private poi, Bocchino pare abbia intrapreso una lenta marcia di riavvicinamento politico al centrodestra (come ama dire lui), ovvero al Pdl dei corrotti e alla Lega razzista, come preferiamo definirli noi.
Due partiti che tutto rappresentano salvo che una destra che fa della legalità , della giustizia sociale, dell’unità nazionale e della meritocrazia una bandiera.
Se Bocchino attraversa una fase di confusione, abbia l’onestà di farsi da parte e si prenda qualche mese di riflessione.
Così avrà tempo e modo di meditare sui tanti errori da lui compiuti nella gestione organizzativa e territoriale di Fli, su una linea politica che ha portato il partito a dimezzare i consensi in pochi mesi e sulle sue frequentazioni e amicizie (anche liguri).
Coerenza e credibilità non sono merce adatta a tutte le stagioni.
L’articolo di Vanity Fair con l’intervista alla Began
«All’improvviso mi aggredisci senza ragione. Io mi sono aperto con te, sto bene con te e mi piaci. Ma sono sensibile e quando mi tratti male soffro».
Così scrive, via sms, l’onorevole Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e libertà , il partito fondato da Gianfranco Fini, all’attrice Sabina Began, nota anche come l’«Ape regina» di Silvio Berlusconi, la donna che avrebbe presentato Gianpaolo Tarantini al premier.
E ancora: «Mi vuoi perchè te lo chiedo io o perchè mi desideri?».
È successo quello che non si poteva credere: tra uno dei più duri oppositori del premier e una delle dame a lui più vicine, quest’estate è sbocciata una relazione affettuosa, paparazzata, chiacchierata. E finita male.
Mentre Italo continua a inviarle messaggini («Sono entrato in casa e con tristezza penso di aver rovinato un’amicizia per cose superficiali»), Sabina, che ci ha aperto il suo cellulare, non ne vuole più sapere e dice: «Deve lasciare in pace me e il mio telefono».
Signora Began, come vi siete conosciuti?
Ero a tavola al ristorante Assunta Madre di Roma. Passa Bocchino e mi lancia uno sguardo. Dopo poco si fa presentare dal padrone del locale. Si siede, mi prende la mano e mi dice: “Mi dai un bacio?”. Ero pietrificata.
E poi?
Non gli ho dato nessun bacio, ma il numero di telefono sì. Devo ammettere che Italo è simpatico e galante. Mi ha chiamata per invitarmi a Forte dei Marmi in barca, non sono andata perchè era troppo frettoloso. Ero molto titubante, gli ho detto: “Tu odi Berlusconi che invece io adoro. Non credo che potremmo frequentarci”. Ma lui ha replicato: “Non lo odio, anzi lo stimo e sono come lui”. Così abbiamo iniziato un’amicizia.
Poi Bocchino l’ha invitata a Ravello dove vi hanno paparazzati.
Veramente è lui che è venuto con me, ospite del patron di Villa Rufolo, che è un mio amico.
Lei ha detto che in Costiera amalfitana siete andati con auto blu e scorta. Sicura?
Certo che sono sicura. Italo mi aveva chiesto di non rivelarlo, ma non voglio mentire per lui.
Bocchino sostiene che lei sia stata mandata tra le sue braccia da Berlusconi per screditarlo come avversario politico.
Falso. Ma se è lui che mi ha abbordata? Italo è una persona intelligente, parla bene, ha doti da politico moderno: ho pensato che fosse un peccato la rottura con Berlusconi. Quindi ne ho parlato con il premier, che nella mia vita è un faro assoluto, per capire se ci fossero margini di riconciliazione. Lui, pur sottolineando il fatto che era stato attaccato da Bocchino tante volte, mi ha detto: “Vedremo, sono sempre aperto alla discussione”. Quindi ho creduto fosse possibile riunirli.
Ma Bocchino era d’accordo?
Certo. Lui diceva che con Berlusconi voleva fare pace. È convinto di essere stato cacciato dal Pdl per colpa della sua relazione con il ministro Mara Carfagna.
Perchè non è riuscita a riunire Bocchino e Berlusconi?
Credo che Italo non avesse nessuna intenzione di riavvicinarsi al premier, voleva solo farsi un po’ di pubblicità : gli piace accreditarsi come latin lover. E ho avuto la sensazione che i paparazzi fossero ben informati sulle nostre uscite.
Che tipo è?
Ha il suo fascino, ma è troppo stressato. Dovrebbe trasformare la sua rabbia in energia positiva. Infatti, l’ho portato da Salvatore Simeone e Laura Poggi, gli stessi medici che hanno consigliato digiuno e agopuntura a Berlusconi. Ho cercato di fargli del bene e lui invece mi ha screditato, parlando di “trionfo di Scilipoti
Bocchino ha seguito i suoi consigli?
Sì. Ha fatto alcune sedute di agopuntura e ha digiunato per due giorni proprio prima di andare a Ravello. Lui avrebbe voluto continuare, ma io gli ho detto: “Non ti faccio da infermiera in quel paradiso”. Io venivo da cinque giorni di depurazione e volevo godermela.
Ma alla fine lei ha ceduto alla sua corte?
Diciamo che mi sono lasciata sedurre, ma ho subito capito che non era alla mia altezza spirituale. Lui parla ancora di amicizia? Non è più gradita
Giovanni Audiffredi
(da “Vanity Fair“)
Leave a Reply