BONUS PARTITA IVA, I PICCOLI COMUNI NON SI POSSONO EQUIPARARE AI DEPUTATI E CONSIGLIERI REGIONALI
UN CONTO E’ GUADAGNARE 10.000 EURO AL MESE E UN ALTRO POCHE CENTINAIA DI EURO O NULLA NEL CASO DEI CONSIGLIERI COMUNALI
I piccoli comuni non ci stanno ad essere gettati nel calderone dell’antipolitica. Fra i 2mila i politici coinvolti nel caso dei furbetti del bonus Inva, tra governatori di Regioni, sindaci, consiglieri e assessori regionali e comunali, ci sono anche amministratori di comuni piccoli e piccolissimi, con meno di 1000 abitanti.
Ma l’indennità mensile del primo cittadino di un piccolo comune non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella di un deputato. Si tratta di cifre modeste che variano in base al numero degli abitanti del comune.
In base al decreto fiscale, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 agosto (vedi la tabella sotto), lo stipendio di un sindaco di un paese fino a 3000 abitanti è stato aumentato a 1659,38 lordi (pari a circa 1400 euro netti).
In media un aumento di 3mila euro all’anno lordi rispetto alle tabelle previste dal regolamento attuativo della legge Bassanini sull’indennità di funzione degli amministratori locali, deciso dal governo per premiare i sindaci delle piccole realtà locali nelle quali spesso è difficile trovare persino candidati alle elezioni, viste le tante responsabilità e impegni.
Ma, come spiega Marco Bussone, consigliere di Vallo Torinese (750 abitanti) e presidente di Uncem, l’associazione dei piccoli comuni montani, “l’aumento di stipendio è volontario. Per applicarlo bisogna portare una delibera in giunta e non tutti lo stanno facendo. In alcuni comuni con meno di 1000 abitanti i sindaci non prendono lo stipendio, gli assessori al massimo hanno un rimborso di 150 euro”
Quanto ai consiglieri comunali, hanno diritto a un gettone di presenza per ogni seduta a cui partecipano. Il valore del gettone varia da regione a regione e dipende anche in questo caso dalla grandezza dei comuni. Nei comuni piccolissimi sotto i mille abitanti è stato abolito. In quelli fino a 10mila abitanti corrisponde a 18 euro a seduta, in quelli fino a 30mila abitanti a 22 euro, mentre in quelli fino a 250mila i consiglieri guadagnano 36 euro.
Ma aldilà delle cifre, quello che preme ribadire ai piccoli amministratori locali è la diversità di ruoli e di responsabilità di cui sono investiti rispetto ai parlamentari. “L’abuso d’ufficio è sempre dietro l’angolo anche per cose banalissime – continua Bussone – nessuna indennità potrà mai coprire i rischi e le responsabilità civili e penali dei sindaci. Equiparare questi piccoli amministratori a deputati e senatori, che hanno tutta una serie di scudi e di tutele, non aiuta a distinguere realtà e situazioni diverse in contesti diversi. Ben venga se un sindaco di un comune montano o meno, piccolo o grande, ha chiesto il bonus. Evitiamo l’antipolitica che passa sopra a tutto”.
(da agenzie)
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