BOSSI ATTACCA TOSI: “NON GLI PIACCIONO LE DONNE”
IN VISTA DEL CONGRESSO PARTONO I COLPI BASSI PADAGNI… AL SENATUR NON APPREZZA NEANCHE SALVINI: “CHI DIVIDE NON VA BENE”
Nella Lega, in vista del congresso che dovrebbe tenersi entro Natale, continuano a volare gli stracci tra bossiani e maroniani nelle diverse anime.
Ad alzare i toni però è sempre il Senatur.
Parlando durante un comizio sul Monviso, Umberto Bossi ha attaccato nuovamente il sindaco di Verona, Flavio Tosi, rispolverando il miglior repertorio del “celodurismo” d’antan.
Sul palco, Roberto Calderoli era intento a discutere delle “giovani d’oggi”, che a suo giudizio andrebbero in giro troppo svestite, quando il Senatur lo ha seguito, inscenando un siparietto a tema sessuale.
Le donne “ti son sempre piaciute”, ha detto Bossi avvicinandosi al microfono dell’ex ministro, “non dirmi che sei anche tu come Tosi…”.
Intanto proseguono i movimenti verso la resa dei conti congressuale che probabilmente contrapporrà Matteo Salvini e lo stesso Tosi dopo l’annuncio di Roberto Maroni di lasciare la guida del partito.
Due profili diversi che legano i candidati ad aree piuttosto differenti dell’elettorato: secondo Antonio Noto, di Ipr Marketing, per esempio, “due sono sostanzialmente i profili dell’elettore leghista: quello nostalgico della Lega di dieci anni fa, di lotta più che di governo, che è quello che si avvicina più alle posizioni di Bossi e di Salvini e chi invece guarda al futuro e quindi a Maroni e a Tosi”.
Le cose in realtà non sono così semplici e i movimenti all’interno della base risentono degli umori localistici, ma anche del quadro politico nazionale.
Lo stesso Bossi ha infatti riservato parole al vetriolo per il segretario della Lega Lombarda: “La qualità che deve avere il segretario deve essere quella di tenere insieme la Lega. Chiunque fa casino non va bene”, ha detto commentando la possibilità che Matteo Salvini diventi il prossimo segretario del Carroccio.
Quanto a un suo ritorno in scena, il senatùr ha ricordato che “a decidere sono i leghisti”.
“Non si possono fare nomi – ha detto – è la gente che viene al congresso che decide chi fa il segretario”. Nel corso dell’evento è saltato fuori anche il nome di Giancarlo Giorgetti: “E’ un bravo ragazzo”, si è limitato a rispondere Bossi.
Prima dell’interruzione del fondatore, Calderoli stava parlando di Berlusconi.
Il Cavaliere, ha riconosciuto, “alla fine a me è simpatico”. “Io gli do solo una colpa: l’aver usato le sue tv commerciali per omologarci tutti”, ha detto Calderoli, parlando delle mode in voga tra gli adolescenti: minigonne molte corte e creste alla Balotelli.
E’ stato in questo frangente che si è inserita la battuta di Bossi su Tosi.
Il Senatur ha poi proposto di organizzare nelle regioni del Nord una catena umana sul modello di quella organizzata in Catalogna per chiedere l’indipendenza dalla Spagna.
“Vorrei vedere quel calore e quella gagliardezza che c’era allora”, ha rincarato Calderoli, ripercorrendo le tappe della fase secessionista del movimento. “A me il Monviso funziona più del Viagra, dobbiamo tornare a casa avendocelo duro”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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