CLAUDIO MESSORA, IL MANGANELLO DEL GURU A 5 STELLE CHE HA VOTATO DUE VOLTE BERLUSCONI
I DIKTAT DELL’UOMO VOLUTO DA CASALEGGIO E CHE COSTA 6.098 EURO AL MESE
Basta leggere la busta paga di Claudio Messora per capire che non si tratta di un grillino qualunque.
Con i suoi 6.098 euro lordi al mese — per 14 mensilità , più rimborsi spese — guadagna più dei senatori, in teoria suoi datori di lavoro.
Se per gli eletti vale la regola dei 5 mila euro lordi al mese di stipendio, per il blogger chiamato da Gianroberto Casaleggio ad occuparsi della comunicazione dei grillini al Senato l’imperativo anticasta non vale.
In realtà , Messora più che comunicare detta la linea.
Nel post del 22 agosto sul suo blog ByoBlu — poi ripreso dall’organo ufficiale beppegrillo.it — il comunicatore attaccava i parlamentari cosiddetti dialoganti.
Quelli che avevano osato sollevare timide obiezioni alla linea del “mai al governo con il Pd”. È solo «vecchia politica», tagliava corto Messora. Per poi aggiungere: «Nessuno giochi al piccolo onorevole». Parole e toni da “manganello di Casaleggio”, hanno reagito alcuni senatori.
Di certo Messora, classe 1968, ha fatto carriera in fretta.
Nel suo curriculum pubblicato fino a poco tempo fa sul suo blog (poi cambiato con una versione light), mister ByoBlu ricostruisce la sua ascesa.
Inizia come “autore pop”, vantando un primo posto al Festival di Castrocaro del 1991, “con un brano composto per Luisa Corna” (in realtà la cantante nella sua biografia parla di un secondo posto nel 1992).
La carriera di canzonettista prosegue negli anni Novanta, con “brani dance distribuiti in molti paesi del mondo”.
Nel 2000 la svolta digitale, con l’incarico di manager della divisione musicale dell’azienda It Galactica. Nel 2005 Messora va a lavorare a Dubai per un’azienda di mobili.
La conversione alla “informazione libera in Rete”, arriva nel 2008 con ByoBlu.
A dargli notorietà televisiva sono invece le ospitate a “L’ultima Parola”, il talk show di Gianluigi Paragone, dove Messora cavalca i temi cari ai grillini.
Quanto basta per guadagnarsi la stima di Casaleggio. E per far dimenticare un errore del recente passato: il voto a Berlusconi in due diverse elezioni.
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