BOSSI JR BOCCIATO PER LA TERZA VOLTA: OGNI SCARAFONE E’ FIGLIO A MAMMA SUA
COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA … DOPO IL RICORSO AL TAR CONTRO LA TRAMA EVERSIVA MERIDIONAL-CENTRALISTA E ROMANO-LADRONICA CHE VOLEVANO PENALIZZARE LA TROTA DEL PO, IL COMPLOTTO GELMINIAN-MASSONICO COLPISCE ANCORA LA MATERIA GRIGIA DELL’EREDE AL TRONO DI PADANIA… SE FACESSE L’IDRAULICO NON SAREBBE MEGLIO?
L’Italia è notoriamente Paese di golpisti, magari più da operetta o da sceneggiata come
quelli che hanno spacciato per tali nel dopoguerra, a uso e consumo dei notabili democristiani che si consolidavano al potere come garanti della libertà , oppure come i “serenissimi” piuttosto incavolati per la verità , in contrasto con il loro nome, che pensavano di conquistare piazza San Marco con l’autoblindo revisionata da qualche meccanico pataccaro del Triveneto.
Con una spruzzata di piduisti in libera uscita, un Licio Gelli in vena di interviste esclusive a tarda età e un Di Pietro vigile sui propri incubi notturni animati da un Berlusconi sempre “eversore”.
A questo punto vi chiederete “che c’azzecca” l’esame di maturità scientifica ceffato per la terza volta da Renzo Bossi? C’entra eccome.
Perchè quando siamo in presenza di un’intelligenza superiore, di una linea ereditaria di tal fatta, di un quoziente intellettivo che fa scoppiare la lancetta del termovalutatore verso il cielo stellato, risulta evidente che ci si trova di fronte a un tentativo di golpe strisciante, a un processo di destabilizzazione dello Stato, a un miserabile complotto meridional-centralista per bloccare l’erede al trono, a un ignobile e losco “affaire” romano-ladronico per impedire che il federalismo faccia il suo corso.
Dopo aver denunciato al Parlamento del Nord e al Tar del Nord Est la discriminazione che aveva portato il Bossi jr a risultare bocciato qualche mese fa per opera di una commissione d’esame che non aveva apprezzato la tesina del figliol prodigo sul pensiero e le opere di Carlo Cattaneo, oltre a non esprimere l’entusiasmo dovuto alle sue tre prove scritte, ottenuto il Bossi il diritto di rifare la prova orale per presunti vizi formali, rieccoci al boicottaggio di prima.
Invece che subire le pressioni mediatiche e gli anatemi leghisti, la commissione riunita al solito liceo Bentivoglio, alla presenza questa volta pure di un osservatore dell’Onu e di un ispettore del Ministero gelminiano, non considera determinante la nuova tesi del novello Einstein, incentrata ovviamente sul suo stesso predecessore Albert, non apprezza la fisica e neanche il fisico, e che ti fa? Riboccia un’altra volta il Bossi jr che pur era tornato a corte ottimista, pensando di essere riuscito a sconfiggere il complotto contro di lui e la sua dinastia.
Neanche con il ministro degli Interni in mano a Bobo Maroni, neanche con capacità “semplificatrice” del Calderoli, neppure con i “pecoroni” gestiti da Zaia, si è riusciti a porre fine alla trama eversiva che vuole gettare discredito sulle capacità scolastiche del futuro leader della Lega per discendenza diretta.
In realtà si è voluto colpire Renzo per impedire che il federalismo faccia il suo corso; mafia, camorra e ‘ndrangheta si sono alleate contro il Nord che vuole “tenersi i quattrini” sudati e le intelligenze migliori, Roma ladrona ha visto Alemanno prodigarsi nel tentativo di fiaccare il nemico al canto di “prestame er ponentino, più malandrino che hai”.
Un’alleanza trasversale che, nonostante le qualità scolastiche, culturali, espositive e la lucida tesi “fisica” del candidato, ha volutamente bocciato con metodo scientifico l’erede al trono di Padania. Come pensare diversamente alla luce del fatto che nei giorni precedenti, nella villa di Gemonio, il senatur rivolgeva spesso domande improvvise al figliolo per vedere se era preparato, ricevendo risposte adeguate?
O forse pensate che chi poneva le domande in realtà non sapesse quali fossero le risposte esatte?
In ogni caso la carenza di idraulici, elettricisti, carpentieri e imbianchini nel nord Italia indurrebbe a una riflessione: vogliamo forse lasciare questi posti agli extracomunitari? Certo che no.
E visto che la politica della Lega è “prima gli Italiani”, quale miglior occasione per cacciare un lavoratore straniero e occuparne il posto?
Un idraulico italiano in più …per incanalare le acque del Monviso verso la rivoluzione federalista che salverà l’Italia… ecco la nuova mission possibile.
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