BREXIT, BEFFA PER GLI INGLESI: LE AUTO BLINDATE DEL GOVERNO SARANNO FORNITE DA AUDI
JAGUAR SORPASSATA PER MANCANZA DI COMPONENTI
Prima i britannici? No, prima i tedeschi, almeno in questo caso. Perché siccome c’è la Brexit, il governo britannico non potrà più ricorrere a costruttori casalinghi per il parco auto ministeriale, almeno per qualche tempo. Nella fattispecie, la Jaguar. Che per il prossimo lotto sarà sostituita dalla teutonica Audi. Motivo: a causa dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, le cause automobilistiche britanniche non hanno avuto i parametri e i requisiti necessari per la produzione e la consegna delle prossime vetture blindate atte a trasportare il primo ministro Rishi Sunak e i suoi ministri di governo. Causa: alcuni componenti fondamentali, a causa delle frizioni alla frontiera post Brexit, non sarebbero comunque arrivate nelle tempistiche richieste dal governo britannico che ha pubblicato l’appalto.
Così, come riporta l’Independent, nessuna casa automobilistica britannica ha presentato la sua candidatura per l’appalto dell’ultimo lotto di auto governative blindate. Appalto nello specifico pubblicato dalla Metropolitan Police di Londra che si occupa del trasporto e della sicurezza dei membri dell’esecutivo. È la prima volta in 30 anni che la Jaguar non si assicura una gara di questo tipo indetta dallo Stato britannico. Ma stavolta ha dovuto dare forfait perché, secondo il quotidiano inglese, negli ultimi tempi ha dovuto bloccare più volte la filiera produttiva e la produzione di auto a causa della difficoltà di ottenere componenti dall’estero con le stesse tempistiche precedenti all’uscita dall’Ue. Dunque, niente più Jaguar XJ per lo scopo, ma Audi A8, poiché la casa automobilistica del Baden-Würrtemberg ha invece dimostrato di possedere tutti i requisiti necessari.
Attacca il partito laburista. Non cita la Brexit, come spesso capita da tempo, per non riaprire una ferita dolorosa per la nazione e per lo stesso Labour lacerato negli ultimi anni dall’uscita dall’Ue. Ma il ministro ombra dello Sviluppo Economico, Jonathan Reynolds, dichiara: “Dodici anni di instabilità e incertezza dei governi tory hanno fatto sì che ora il nostro settore automobilistico”, fiore all’occhiello dell’era di Margaret Thatcher tra l’altro, “stia soffrendo in questo modo. La produzione delle case britanniche è pari a meno della metà dei livelli di sei anni fa: è una situazione molto preoccupante”.
Sei anni fa, ossia l’anno della Brexit. In effetti, secondo gli ultimi dati della Società di produttori di auto britannici, le industrie automobilistiche oltremanica sono passate da 1,7 milioni di vetture prodotte all’anno alle attuali 786mila. Proprio la Jaguar tempo fa aveva messo in guardia il Paese riguardo alla Brexit, dopo che il referendum del 23 giugno 2016 l’ha sancita con il 52% dei voti: “Una Brexit cattiva”, aveva dichiarato all’epoca il ceo Ralf Speth, “ci costringerebbe a cambiare Paese”. Ciò non è ancora successo. Ma certo un settore fondamentale per l’economia britannico, orgoglio della Lady di Ferro e di tutti i conservatori, sta soffrendo come non mai negli ultimi anni.
(da La Repubblica)
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