CALDEROLI PROVA A DIFFAMARE MONTI E RIMEDIA LA SOLITA FIGURA DI MERDA
IL LEGHISTA VANEGGIA DI UNA FESTA A PALAZZO CHIGI PER LA FINE DELL’ANNO, FORSE PENSAVA AI FESTINI DEL PRECEDENTE PREMIER… MONTI GLI RISPONDE IN DETTAGLIO E LO DISTRUGGE: “SOLO UNA CENA CON I SEGUENTI FAMILIARI NELLA MIA ABITAZIONE PRIVATA E A MIE SPESE”… UNA DOMANDA LA FACCIAMO NOI AL LEGHISTA: PERCHE’ A SUO TEMPO SI E’ RIFIUTATO DI SOTTOPORSI AL TEST ANTIDROGA PROMOSSO DA GIOVANARDI?
Quella specie di ministro al nulla per il quale era stato creato un ministero fantasma perchè potesse pavoneggiarsi tra roghi di presunte leggi che già non venivano applicate da anni e giri in bermuda alle feste di paese con relativa scorta pagata dai contribuenti italiani, stavolta l’ha fatta proprio fuori dal bulacco.
Se non fosse per i diversi usi cui può essere destinata la protuberanza in questione, si potrebbe dire che ha proprio sbattuto di naso, lui che di naso trinariciuto se ne intende.
Sul far del pomeriggio, imbeccato da qualche maldestro “spacciatore” di palle, Calderoli cerca di conquistarsi uno spazio sui media con una interrogazione che riguarderebbe voci di un presunto party a palazzo Chigi per la fine dell’anno.
“Se corrispondesse al vero la notizia secondo cui la notte del 31 dicembre si sono tenuti festeggiamenti di natura privata per il nuovo anno a Palazzo Chigi – dice in un’interrogazione scritta al presidente del Consiglio – Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al paese e ai cittadini”.
L’esponente leghista domanda informazioni su “chi ha sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata”.
E pone un’altra serie di domande: “Se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale o di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa e a che titolo vi abbiano partecipato; se l’iniziativa sia stata effettivamente disposta dal presidente; se tra gli invitati figurassero anche le persone care al presidente; chi abbia sostenuto gli oneri, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti”.
Il senatore del Carroccio domanda “se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come l’attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici”.
Basterebbe rispondergli: per proteggere un soggetto come lui per tanti anni, quanto hanno dovuto pagare di scorte i contribuenti italiani?
Come mai non ha posto queste domande quando qualcuno nelle sedi istituzionali faceva entrare troie in incognito, puttane professioniste, magnacci e futuri inquisiti, sputtanando l’Italia nel mondo?
Ma andiamo avanti.
La risposta di Palazzo Chigi è arrivata con una nota, ed è molto dettagliata.
«Il Presidente del Consiglio ha appreso da fonti di stampa che il Senatore Roberto Calderoli avrebbe presentato in data odierna un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio.
Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonchè quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.
Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese.
Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà , ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze.
Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).
La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti.
Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale.
Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.
Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poichè anche a suo parere sarebbe “inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici”.
Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di “una festa” organizzata “utilizzando strutture e personale pubblici”.
D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri.
Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale».
Non contento della figura di merda che ha rimediato, il poveraccio Calderoli, che di buchi evidentemente se ne intende, replica dicendo che “la toppa è peggio del buco e che la nota di Monti conferma che c’è stata una festa privata, testimoniata dall’ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in
cucina e nel servizio ai tavoli”.
Forse non gli è ancora chiaro un semplice concetto che gli traduciamo in un linguaggio più alla sua portata: ognuno a casa sua invita chi cazzo gli pare!
A differenza di altri, Monti non porta troie in aerei di Stato e paga il cotechino di tasca sua.
Piuttosto Calderoli risponda a una semplice domanda: perchè quando, a suo tempo, il ministro Giovanardi chiese a tutti i parlamentari di sottoporsi al test antidroga lui si rifiutò di aderire all’iniziativa e di sottoporsi all’esame?
Forse agli italiani interessa più questo.
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