CALENDA ANNULLA LA CENA: “AL PD SERVE UNO PSICHIATRA COME SEGRETARIO, IL PARTITO NON SI PRESENTI ALLE EUROPEE”
FALLITI I TENTATIVI DI DIALOGO: “TUTTI PENSANO SOLO AL CONGRESSO PER SPARTIRSI UNA TORTA SEMPRE PIU’ PICCOLA”
Ai dirigenti del Pd “non importerà ” di perdere le prossime elezioni europee e regionali: “Quello che importa a loro è il congresso. Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”. È duro Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico, in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital, in cui esprime il rammarico per la cena saltata con i leader dem.
In un passaggio del programma, è stato poi precisato dalla redazione di Circo Massimo che la frase “merita l’estinzione”, in un primo tempo attribuita all’ex ministro, era in realtà la parte finale della domanda di Massimo Giannini – conduttore assieme a Jean Paul Bellotto – alla quale Calenda ha risposto testualmente: “Sono convinto che alle prossime europee il Pd non ci debba essere, serve un fronte repubblicano […] che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati”.
Quanto alla cena convocata e poi annullata a casa Calenda, alla quale erano stati invitati Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti, è saltata perchè “Renzi si era sfilato ieri pomeriggio via agenzie e retroscena e a quel punto non aveva più molto senso”, scrive poi Calenda su Twitter rispondendo a un follower.
“Andiamo avanti con l’opposizione. Ognuno facendo il suo. Di più in questo momento non si può fare. Troppi ego e troppi conti da regolare”, aggiunge
“Con Gentiloni e Minniti parlo continuamente – prosegue Calenda – nel Pd c’è un’entità , che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo. È una roba un pò singolare. È stato un presidente del Consiglio che all’inizio aveva veramente voglia di cambiare l’Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato”.
Poi conclude: “L’unica cosa che vuole fare il Pd in questo momento è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla. Nel frattempo, l’opposizione si fa in ordine sparso”.
Nessun pentimento, però, sull’aver preso la tessera del Pd: “È l’unico modo, finchè non ci sarà qualcos’altro, per dare un contributo. Mi sono iscritto, ho fatto proposte, e non è servito a nulla. Non sento il segretario del Pd da due mesi, quando è andato a Taranto non ha fatto neanche un colpo di telefono”.
A Calenda risponde a stretto giro il segretario dem Maurizio Martina: “Adesso basta, chiedo a tutti più generosità e meno arroganza. Il Pd è l’unico argine al pericolo di questa destra”. E fa un appello in vista della mobilitazione del 30 settembre a Roma: “È possibile chiedere a tutti i dirigenti nazionali del mio partito una mano perchè la manifestazione del 30 sia grande, bella e partecipata?”.
(da agenzie)
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