CASAMONICA INCHIODATI DALLA PRIMA PENTITA DEL CLAN: 37 ARRESTI
SPACCIO, ESTORSIONE E USURA CON METODO MAFIOSO
Maxi-retata nel clan dei Casamonica. È di 31 arresti, con 6 persone al momento ricercate, il bilancio di una maxi operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Roma. I militari stanno eseguendo tra la Capitale e le province di Reggio Calabria e Cosenza le 37 misure cautelari in carcere, emesse dal gip di Roma su richiesta della locale Dda.
Sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico di droga, estorsione, usura fino a tassi del 1000%, commessi con l’aggravante del metodo mafioso. C’è anche il conduttore radiofonico Marco Baldini, che da tempo ha riconosciuto di essere vittima del gioco d’azzardo, tra le vittime di usura del clan.
Per gli inquirenti il ruolo apicale di promotore è ricoperto da Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione.
C’è anche Domenico Spada, ex campione di pugilato, tra gli arrestati nel maxi blitz. Non avevano bisogno di usare la violenza, bastava il solo nome della famiglia Casamonica per farsi rispettare. L’operazione “dimostra come su Roma non ci sono zone franche” ha detto in conferenza stampa il comandante del reparto operativo della Capitale, colonnello Mario Conio.
Il procuratore Michele Prestipino ha sottolineato il contributo delle vittime e anche di due collaboratori di giustizia. In particolare determinante il ruolo della ex compagna di un membro del clan Casamonica.
Si tratta della moglie di Massimiliano Casamonica, fratello del boss Giuseppe, che dopo dodici anni al fianco del fratello del boss – che aveva sposato con una cerimonia sinti pur non facendo parte del gruppo – ha preso le distanze dal clan e ha deciso di collaborare con gli inquirenti entrando a far parte del programma di protezione.
La decisione è arrivata dopo anni duri, passati dentro il clan che la vedeva come qualcosa di diverso proprio perchè non era una sinti.
Nel 2015 le donne del clan arrivarono a sequestrarla, con i tre figli che aveva avuto da Massimiliano. Di lì la decisione di collaborare con la giustizia.
“È molto importante la sua collaborazione – ha detto Prestipino – perchè rappresenta un vulnus importante sull’area di impenetrabilità ” del gruppo, che è “strutturato” e fortemente unito anche per il vincolo di sangue tra gli affiliati, capace di stabilire solidi legami con le famiglie più influenti della ‘ndrangheta calabrese. Il gruppo aveva una ‘roccaforte’ nella zona di Porta Furba, a in zona Appia a Roma, e ramificazioni nelle periferie difficili del Tuscolano come Romanina e Tor Vergata e poi nel litorale di Ostia. Un’organizzazione di “difficile penetrazione” per gli inquirenti anche per la lingua che utilizza, un dialetto sinti che non molti sono in grado di interpretare.
Sono stati sequestrati 20 autoveicoli, quattro locali, quattro alloggi popolari e due ville. Per quanto riguarda le attività commerciali si tratta di un locale al Pantheon, di una discoteca a Testaccio, di un centro estetico sulla Tuscolana e di una palestra a Marino, frequentata anche da Domenico Spada, detto Vulcano.
Le due ville invece sono una all’Infernetto, in via Banchieri e quella di quello che la Dda considera il boss del Clan Giuseppe Casamonica a Porta Furba in via Selvotta.
(da “Huffingtonpost“)
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