CASO AL-MASRI, LE OPPOSIZIONI CHIEDONO LE DIMISSIONI DI NORDIO
IN UN PAESE NORMALE SAREBBE GIA’ STATO DESTITUITO
Pd, +Europa, Avs e M5s tornano all’attacco sul caso Almasri e chiedono le dimissioni del Guardasigilli.
“Il ministro Nordio ha mentito al Parlamento sul caso Almasri. Era perfettamente a conoscenza del mandato di arresto già dalla domenica e avrebbe potuto organizzare l’intera procedura con trasparenza ed efficienza. Invece ha preferito accusarci di non aver letto o compreso le carte, quando è evidente che le ha volutamente manipolate. È inaccettabile che un ministro travisi fatti e inganni il Parlamento: chi mente deve assumersene la responsabilità e lasciare l’incarico”, ha detto Marco Grimaldi, vicepresidente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra alla Camera. “Dopo le porte chiuse a Piantedosi – ha aggiunto – abbiamo tutto il diritto di sapere con chi, e a quali condizioni, è stato rinnovato il memorandum con la Libia. Siamo in mano ad un Governo di incapaci. Si fanno ricattare e non sono nemmeno capaci di pretendere rispetto”.
“Apprendiamo da fonti di stampa che il ministro Nordio avrebbe detto il falso nel corso dell’informativa urgente al Parlamento sul caso Almasri. Contrariamente a quanto dichiarato pubblicamente, il ministero avrebbe avuto notizia dell’arresto non il lunedì 20 gennaio, ma ben prima, già nel pomeriggio della domenica precedente e avrebbe avuto tutto il tempo di regolarizzare l’avvenuto arresto. Un ministro che, assumendo l’incarico ha giurato sulla Costituzione e che avrebbe mentito in
una informativa al Parlamento, non può rimanere nel proprio ruolo un secondo di più. E neppure il suo staff su cui emergono evidenti responsabilità. E ciò a prescindere da qualsiasi ipotesi di reato. Va detto, inoltre, che la decisione di liberare il criminale violentatore di bambini e di riaccompagnarlo in Libia addirittura con un volo di Stato, è stata una scelta politica precisa di cui si deve assumere la responsabilità la presidente del Consiglio”, attacca Debora Serracchiani, responsabile Giustizia
nella segreteria nazionale del Pd.
“Almasri? Nordio sapeva e ha mentito al Parlamento. Ora si dimetta. L’indagine del tribunale dei ministri sulla mancata consegna del generale libico Almasri alla Corte penale internazionale da parte del governo italiano dimostra come l’Italia abbia avuto tutto il tempo di riparare all’errore procedurale segnalato dalla Corte di appello di Roma sulla mancata trasmissione del ministero della Giustizia. E soprattuttoche il Ministro Nordio sapeva fin da subito e di essersi mosso per precise scelte politiche”, ha commentato su X il segretario e deputato di +Europa, Riccardo Magi. “Una ricostruzione che smentisce nettamente quanto detto dal guardasigilli in Parlamento. È una situazione di una gravità assoluta: Nordio ha mentito su tutta la linea e ora deve dimettersi. Il governo ha mentito agli italiani dicendo che non sapeva chi fosse quel cittadino libico. Palazzo Chigi non poteva
non sapere e ha messo in pratica una colpevole corresponsabilità nel rilascio di quel macellaio, con tanto di accompagnamento a casa con aereo di Stato. Peraltro le accuse del tribunale dei ministri si aggiungono a quelle della procura della Corte penale internazionale, secondo cui Nordio ha addirittura ostacolato l’attività della Corte. Il ministro della Giustizia non ha più alibi: faccia un passo indietro prima di infangare ancora di più le nostre istituzioni”.
Anche il M5s ha chiesto un passo indietro di Nordio: “Oggi tramite i quotidiani emergono ulteriori elementi che dimostrano ancora una volta che il governo italiano ha volutamente violato il diritto internazionale e lo Statuto della Cpi per riportare in Libia con tutti gli onori di Stato il trafficante di esseri umani Almasri, accusato di violenze efferate e anche stupri di bambini. Adesso si scopre che già la domenica 19 gennaio al ministero la capa di gabinetto del ministro della Giustizia affermava di
conoscere tutto il dossier e raccomandava di tenere riservate e lontano dai protocolli le comunicazioni con cui veniva gestito il caso Almasri in quelle ore. È chiaro che Meloni, Mantovano e Nordio stavano trovando il modo per sottrarsi alla richiesta della Cpi e poi riportare Almasri in Libia, in nome di indicibili accordi dai quali, peraltro, il governo non ricava nulla visto che il suo ministro dell’Interno viene incredibilmente respinto dalla Libia orientale e gli sbarchi di migranti da quel paese sono in
continuo aumento. Adesso basta, il ministro Nordio non ha più alcuna credibilità e autorevolezza per rimanere al suo posto, Giorgia Meloni spieghi agli italiani perché il suo governo ha mentito per tutelare e riportare a casa con volo di Stato un criminale ricercato dalla Corte Penale Internazionale. Adesso forse si spiega anche perchè dal ministero della Giustizia sono scappati vari capi dipartimento che non volevano più lavorare in uffici dove si agiva tra omissioni e menzogne”, hanno scritto lcapogruppo M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Valentina D’Orso e Ada Lopreiato.
(da agenzie)
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