CASO TARANTINI, BERLUSCONI PROBABILE INDAGATO PER ISTIGAZIONE A MENTIRE DAVANTI ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
LE DECISIONI DEL TRIBUNALE: IL RIESAME ASSEGNA L’INCHIESTA ALLA PROCURA DI BARI…RIBALTATA LA DECISIONE DEL GIP, CAMBIA IL CAPO DI IMPUTAZIONE… TORNANO LIBERI TARANTINI E LA MOGLIE, CONFERMATO L’ARRESTO PER LAVITOLA
Nè Napoli nè Roma: il tribunale competente a indagare sul presunto ricatto ai danni del premier Silvio Berlusconi è quello di Bari.
Ma soprattutto il tribunale del riesame di Napoli interviene anche sui capi di imputazione di quell’inchiesta, rischiando di coinvolgere anche il presidente del consiglio in qualità di indagato.
La decisione del tribunale del Riesame di Napoli giunge dopo 14 ore di Camera di Consiglio e cinque minuti prima della mezzanotte quando sarebbero scaduti i termini. E l’esito rappresenta l’ennesimo colpo di scena dell’inchiesta sul presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi.
L’inchiesta, originariamente relativa a un presunto ricatto ai danni del premier, ora riguarda un capo di accusa per istigazione a mentire davanti all’autorità giudiziaria.
Il cambio di capo di imputazione riguarda Walter Lavitola, ma vista la nuova ipotesi dovrebbe essere chiamato in causa in qualità di imputato anche Silvio Berlusconi.
I due avrebbero indotto Tarantini a fare false dichiarazioni nella inchiesta di Bari sulle escort, oltre che davanti al gip e al pm di Napoli.
Per tale motivo il riesame ha individuato l’autorità giudiziaria di Bari (dove sono avvenuti i primi interrogatori di Tarantini) come quella competente a procedere, e non più Napoli o tantomeno Roma, come indicato dal gip.
La decisione ribalta quindi sia la tesi dei pm di Napoli, che rivendicavano la competenza sull’indagine, sia la decisione del gip Amalia Primavera, che aveva spostato la competenza dal capoluogo campano alla capitale.
Il Riesame ha anche annullato l’ordinanza cautelare nei confronti di Giampaolo Tarantini.
Libera anche la moglie Angela Devenuto.
Confermato invece il provvedimento restrittivo per Walter Lavitola.
L’imprenditore ha già lasciato il carcere di Poggioreale. All’uscita ha dichiarato: ”Voglio solo andare a casa e abbracciare le mie bambine”.
L’imprenditore è poi salito a bordo dell’auto del suo legale ed è partito alla volta di Roma.
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