CASO TRENITALIA, PAITA (ITALIA VIVA) CHIEDE CONTO DELLA PARTECIPAZIONE DI ARIANNA MELONI ALLE RIUNIONI PER LE NOMINE, I COGNATI D’ITALIA AGGREDISCONO: “BRANCO AL SERVIZIO DI RENZI”
UNA REAZIONE DA DITTATURA E RENZI METTE IL DITO NELLA PIAGA: “PARTITO DELLA PARTITOCRAZIA SFRENATA”… BORGHI CHIEDE A LA RUSSA DI INTERVENIRE PER DARE UNO XANAX AGLI SCAPPATI DI CASA
Arianna Meloni decide le nomine del governo, pur non ricoprendo ufficialmente alcuna carica di governo?
La domanda viene sollevata da Italia viva, il partito di Matteo Renzi, dopo l’articolo di Repubblica sulla possibile sostituzione dell’amministratore di Trenitalia Luigi Corradi con Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia logistics, il polo della logistica del gruppo FS, e amica della sorella della premier.
Ma la sola domanda innervosisce FdI, che invia risposte piccate, finché non interviene Arianna Meloni con un post su Instagram in cui nega di aver alcun ruolo nelle scelte dell’esecutivo.
Ma andiamo con ordine. La prima a intervenire è la coordinatrice di Iv Raffaella Paita: “Arianna Meloni ieri era sui giornali per l’influenza sulle nomine in Rai, oggi per FS. A questo punto mi chiedo: non potrebbero farla direttamente ministra dell’attuazione del programma? Parentocrazia”.
A lei risponde la senatrice di FdI Domenica Spinelli: “Patetica – la definisce – si presta, sotto dettatura del ‘padre padrone’ Renzi, a muovere accuse infondate ad Arianna, colpevole solo di essere una donna libera che ha conquistato con la militanza ogni incarico ricoperto e non è stata eletta in Parlamento grazie a una lista bloccata. Le parlamentari alla Paita, strumenti arrendevoli del maschio padrone che si nasconde alle loro spalle, fanno regredire di decenni le lotte per l’emancipazione femminile. Solidarietà ad Arianna per questi attacchi scomposti e grande tristezza per lo stato di sottomissione palese della povera Paita”.
Rincara la dose la senatrice meloniana Paola Mancini: “Il capo branco Renzi, dopo aver dettato alla sua sottoposta Paita gli attacchi contro Arianna Meloni, ora scatena la sua muta di cani contro la senatrice Spinelli. I suoi metodi da boss fallito di provincia non intimidiranno la senatrice Spinelli e nessuno di Fratelli d’Italia”.
Un attacco così scomposto, si guadagna la risposta dello stesso Renzi: “Arianna Meloni è moglie di un ministro, sorella della premier ma non risulta avere – al momento – alcun ruolo di governo: non può essere la parentocrazia a guidare viale Mazzini. E oggi alcuni organi di stampa hanno ipotizzato nelle prossime nomine del gruppo Fs venga valorizzata una manager giudicata fedelissima della sorella della Premier e Italia Viva con l’onorevole Paita ha chiesto di fare chiarezza su questo tema, così cruciale in un mese di sofferenza per chi usa il treno. Nessuna risposta o smentita. Siamo al paradosso che le nomine del governo vengono discusse in presenza di una parente stretta della premier e di un ministro ma che non ha alcun ruolo nell’esecutivo. Fratelli d’Italia è il partito della parentocrazia più sfrenata ma non è accettabile che nessuno risponda nel merito alle richieste di chiarimenti dell’opposizione”.
Non finisce qui la querelle. Mentre Italia Viva si appella con una lettere al presidente del Senato La Russa, chiedendo con iI capogruppo Enrico Borghi di intervenire perché “è stato superato il limite”, in serata arriva anche il post Instagram di Arianna Meloni, che non smentisce l’articolo di Repubblica, ma attacca: “Vogliono dipingere mia sorella come traffichina e melmosa. Non ho partecipato a riunioni sulle nomine”.
(da Repubblica)
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