CASO “UNITA'”, MURO ANTI-SANTANCHE’: “PROPOSTA IRRICEVIBILE”
SUL TAVOLO ANCHE L’OFFERTA DI MATTEO FAGO, ATTUALE SOCIO DI MAGGIORANZA
Baciare la pitonessa? Mai, rispondono all’Unità .
«Giudichiamo la proposta di acquisto della signora Santanchè incompatibile con la storia della testata, quindi irricevibile».
È il finale del comunicato che apparirà stamattina sulla prima pagine del giornale a firma del Cdr. Ma la dirigente di Forza Italia non demorde. E rilancia.
«L’interesse c’è e i liquidatori non possono negarlo. Ho messo tutto per iscritto. Sanno chi è il mio socio. Nei prossimi giorni farò altri passi formali», dice la pasdaran di Berlusconi.
Il socio è Paola Ferrari De Benedetti, la conduttrice della Domenica Sportiva, amica storica della Santanchè.
I numeri, ossia la cifra di acquisto, e il piano industriale sono in fattura. Arriveranno sulla scrivania degli amministratori temporanei entro questa settimana.
L’iniziativa della Santanchè è un temporale che si abbatte su una redazione già da tempo in difficoltà e che forse solo questo mese riceverà gli stipendi arretrati di maggio e giugno.
La scadenza della pratica di liquidazione è fissata al 29 luglio. Se non si troverà una soluzione, il 30 si dovranno portare i libri in tribunale dichiarando fallimento.
Alcuni, nella sede del giornale, vanno oltre la questione di opportunità politica ricordando rovesci imprenditoriali dell’onorevole azzurra.
Ma la scelta è quella di opporre un muro “ideologico” all’eventuale scalata della Santanchè. «Siamo ancorati a una tradizione di sinistra.
L’obiettivo è innovare ma non snaturare», dice il direttore Luca Landò.
«L’Unità è un brand, ha ragione Renzi. È come la Nutella. Ma se dentro il barattolo della Nutella ci metti un’altra cosa, anche il brand muore».
Insomma, offerta o provocazione che sia, la proposta non ha alcuna possibilità di riuscita.
«Credo che la Santanchè punti a farsi un po’ di pubblicità – spiega Landò – . Vuole solo dimostrare che la sua concessionaria editoriale si muove a tutto campo, slegandola dall’immagine di destra della sua titolare ».
Ma l’accostamento pitonessa- Unità resta una bomba.
E se alla fine l’unica proposta in campo fosse quella della Santanchè?
I liquidatori sono convinti che non sarà così.
È sul tavolo anche l’offerta di Matteo Fago, ex editore online, attuale socio di maggioranza dell’Unità . Offerta insufficiente per ora.
Gli amministratori protempore gli hanno chiesto un’integrazione e sembrano ottimisti. I giornalisti rimangono preoccupati e cauti. Tanto più che la Santanchè considera la partita tutt’altro che chiusa: «Parlerò a tempo debito. Anche della linea politica».
Al Pd la vicenda è seguita dal tesoriere Francesco Bonifazi, vicinissimo al premier.
È stato Matteo Renzi a dire che Unità e Europa , altro giornale di area Pd, avrebbero dovuto unirsi. Qualche mese fa la soluzione appariva vicina.
Cessione dell’Unità alla famiglia di costruttori Pessina, unificazione della testate e un direttore in pectore nella figura di Stefano Menichini.
Ma l’operazione è molto complessa e c’è il rilancio possibile di Fago.
Adesso anche Europa, quotidiano diretto dallo stesso Menichini, annuncia guai grossi. Oggi il direttore spiegherà ai lettori lo stato dell’arte con l’orizzonte di una chiusura il 30 settembre.
Con grande realismo spiegherà che per il momento Europa cercherà di trovare una soluzione economica da sola.
Fare un nuovo giornale del Pd comporta passaggi delicatissimi.
E l’”ingerenza” della Santanchè non aiuta.
(da “La Repubblica”)
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