Marzo 12th, 2021 Riccardo Fucile
UN MISTO TRA EX MILITANTI DI CASAPOUND E ULTRAS DA STADIO CHE INCITANO A PICCHIARE GLI IMMIGRATI
Paolo Berizzi ieri su Repubblica ha raccontato il fenomeno dei Vicenza blackflag, ragazzini che il
giornalista chiama “picchiatori in erba”. Perchè tramite la pagina Instagram, ora oscurata, Solidea Ardita, invitavano a picchiare gli “allogeni”, e i “tutori progressisti”. Ovvero gli immigrati e chi li protegge. In pratica organizzavano delle vere e proprie ronde:
“Noi non siamo i ragazzi della parrocchia, non siamo i boy scout e non siamo timidi borghesi che invocano le soluzioni di comodo. Noi non chiamiamo la polizia e non telefoniamo ai telegionali per i servizi anti-degrado. Noi vi veniamo a prendere, e cacciamo voi e i vostri tutori che ripetono continuamente che andrà tutto bene mentre la nostra civiltà alleva le serpi in seno”
Su Instagram era apparsa la foto con lo striscione dei Vicenza blackflag che recitava in maniera inequivocabile: “Contro le baby gang sei solo tu e la tua crew”. La crew è la nuova “ronda”. Che deve vigilare contro le baby gang degli immigrati, passando anche alle mani. Una vera e propria giustizia privata.
Ma da dove arriva? Berizzi racconta che sulla pagina di Solidea Ardita oscurata c’erano foto di manifestazioni di Casapound: il legame con le tartarughe e con Forza Nuova sarebbe confermato anche da chi a Vicenza spiega che tra i Blackflag ci sono proprio ex militanti di Casapound.
Ma anche la componente degli ultras vicentini è presente; non a caso i ragazzi della crew si vestono proprio come loro: jeans, giubbino nero, accessori dello stesso colore, comprese le mascherine. E il fenomeno riguarda ragazzi sempre più giovani: i rondisti hanno tra i 18 e i 25 anni e si ispirano anche a gruppi analoghi sorti negli altri paesi europei:
«Vi veniamo a prendere», è la minaccia rivolta ai nemici. Dice il consigliere comunale di centrosinistra Sandro Pupillo: «Dimostrazioni intimidatorie e linguaggio intriso di violenza e di razzismo sono intollerabili. Questi gruppi vanno isolati».
Il modello a cui guardano i nuovi giovani rondisti è importato da Germania e Francia
Ma nel nord Italia le ronde non sono apparse oggi: basti pensare alle ronde padane dei primi anni 2000, quelle della Lega.
(da agenzie
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Marzo 5th, 2021 Riccardo Fucile
IL TRIBUNALE ORDINA AL LEGHISTA FEDRIGRA DI CAMBIARE IL REGOLAMENTO SU SOSTEGNO AFFITTI
Stangata per l’amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia: con l’ordinanza datata 2 marzo 2021, il Giudice del lavoro del Tribunale di Udine ha imposto alla Regione amministrata dal leghista Massimiliano Fedriga a modificare il Regolamento regionale per il sostegno al contributo economico degli affitti.
L’ordinanza tocca anche il Comune di Udine che dovrà inserire in graduatoria i cittadini stranieri esclusi per mancanza della documentazione illegittimamente prevista.
Il Tribunale, infatti, ha accolto il ricorso proposto da cinque cittadini stranieri — quattro del Ghana e uno del Marocco — che si erano visti dichiarare inammissibili dal Comune di Udine le domande di contributo affitti per non aver prodotto documentazione del Paese di origine attestante l’inesistenza in patria di un alloggio idoneo in proprietà .
Il regolamento regionale del Fvg, entrato in vigore proprio sotto la guida di Fedriga, stabilisce al momento un criterio che vale solo per le persone di origine non italiana: il Tribunale ha dichiarato però che questa modalità per ottenere un sostegno economico per il pagamento dell’affitto è in contrasto con le norme nazionali e comunitarie.
Per il Tribunale di Udine, il Regolamento ora deve essere rivisto cancellando le norme discriminatorie e, nel frattempo, gli stranieri che erano stati esclusi dalle graduatorie del Comune di Udine dovranno essere ammessi al contributo.
Con buona pace di Fedriga
Il dibattito in Regione si era acceso a partire dall’aprile del 2020, con la discesa in campo anche dell’Asgi, Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione, che aveva chiesto al giudice Marina Vitulli di non limitarsi all’accoglimento delle domande dei ricorrenti, ma di rimuovere la “discriminazione collettiva” presente in tutto il Friuli-Venezia Giulia a causa dell’obbligo di produzione dei documenti contenuto nel regolamento regionale.
Il Tribunale ha poi accolto sia le domande dei ricorrenti, assistiti dagli avvocati Martino Benzoni, Anna Cattaruzzi, Alberto Guariso e Dora Zappia, sia la domanda di Asgi, ordinando quindi alla Regione di modificare il regolamento con effetto su tutti i Comuni del Fvg, oltre che su quello di Udine.
Secondo il Tribunale, visto che il requisito in questione è l’inesistenza di immobili in proprietà in qualsiasi parte del mondo, è irragionevole e discriminatorio richiedere al solo straniero documentazione ulteriore rispetto all’Isee sul quale tutti, italiani e stranieri, devono indicare le proprietà immobiliari all’estero, sottoponendo la dichiarazione alla verifica dell’Agenzia delle entrate.
A rafforzare la decisione, il Tribunale ha richiamato la recente sentenza della Corte Costituzionale 9/2021 che ha dichiarato incostituzionale una norma della Regione Abruzzo che conteneva una disposizione identica a quella del Regolamento regionale del Friuli-Venezia Giulia.
E se per il presidente Fedriga l’ordinanza è discriminatoria nei confronti degli italiani, c’è chi in Friuli ha esultato alla notizia. “L’ordinanza conferma una linea già chiaramente tracciata anche dalla Corte Costituzionale su vertenze inerenti il diritto alla casa”, dichiarano Renato Kneipp per il Sunia (Sindacato inquilini) e Susanna Pellegrini della segreteria regionale Cgil. “La Regione prenda atto degli orientamenti della giurisprudenza e riveda la propria normativa, non soltanto per chiudere i contenziosi in atto ed evitarne di nuovi, ma soprattutto per definire una politica della casa che risponda all’effettivo bisogno di tutte le persone che vivono, lavorano e pagano le tasse in Friuli-Venezia Giulia, invece che a criteri demagogici basati sulla contrapposizione tra italiani e stranieri”.
Dello stesso avviso anche gli esponenti della minoranza in Consiglio regionale. “Sia per quanto riguarda questa norma sui contributi affitti che per quella relativa alle case Ater abbiamo più volte argomentato in Consiglio regionale che erano norme discriminatorie, ingiuste e dannose per la coesione sociale. Abbiamo dato voto contrario quando sono state proposte. Purtroppo ciò è stato inutile e la Giunta Fedriga le ha fatte approvare senza ripensamenti. Plaudiamo alla Giustizia che mette finalmente un freno all’ideologia xenofoba di chi governa questa regione”, ha dichiarato Furio Honsell di Open Sinistra FVG. Anche il consigliere dem Diego Moretti si schiera con la decisione del Tribunale: “L’avevamo detto che quel regolamento era discriminatorio e anticostituzionale e avrebbe prodotto contenziosi legali”, ha dichiarato.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Marzo 3rd, 2021 Riccardo Fucile
INDIVIDUATI UN 75ENNE DI CAGLIARI E UN 40ENNE DEL VITERBESE
Inspiegabili e senza coscienza furono gli insulti antisemiti rivolti alla senatrice Liliana Segre in una foto in cui si sottoponeva al vaccino. Ma c’è chi potrebbe pagare per gli insulti: sono infatti due le persone indagate dalla procura di Milano per le minacce sul web alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio.
Gli indagati si erano scatenati nel commentare la foto rimbalzata sui social con sentimenti antisemiti e di profondo odio razziale, come emerso dalla costante attività di monitoraggio della rete svolta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Come noto, la senatrice a vita è stata vaccinata al Fatebenefratelli di Milano il 18 febbraio e subito dopo era partita via social una valanga di minacce e insulti, tanto violenti da indurre la Procura della Repubblica di Milano ad aprire un fascicolo per minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale.
Tra i messaggi d’odio più raccapriccianti sicuramente quello in cui testualmente si afferma “Aveva paura di morire la stronza? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??”, oppure, ancora, quello di un altro utente che scrive “Ma se tirasse le cianche… quanto di risparmierebbe”.
All’esito delle indagini, gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e della Digos dello stesso capoluogo, hanno individuato due soggetti, ritenute essere gli autori dei commenti antisemiti più aggressivi, il primo G.G.T di 75 anni residente nel cagliaritano ed il secondo G.T. di 40 anni residente nel viterbese.
Nel dettaglio, le attività di Osint hanno consentito l’emissione da parte del Coordinatore della Sezione Distrettuale Antiterrorismo di Milano, Dott. Alberto Nobili, dei decreti di perquisizione locale e personale, e contestuali decreti di ispezione sui sistemi informatici e/o di telecomunicazione a carico degli indagati, cui è stata data esecuzione, nella mattinata odierna, con l’ausilio del personale degli Uffici della Polizia Postale di Roma e Cagliari e delle Digos di Viterbo e Cagliari.
Le perquisizioni hanno permesso di riscontrare le ipotesi investigative, acquisiti ulteriori elementi probatori sui dispositivi informatici adesso al vaglio degli specialisti della Postale.
(da agenzie)
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Marzo 2nd, 2021 Riccardo Fucile
GUAI A RENDERE L’ITALIA PIU’ CIVILE, POI CHI VOTEREBBE PER I SOVRANISTI?
La leader di Fratelli d’Italia si è scagliata contro la ‘Settimana di azione contro il razzismo’ organizzata dalla Presidenza del Consiglio, perchè qualunque iniziativa che miri a rendere l’Italia un paese più civile fa ribollire il sangue ai Fratelli d’Italia.
“Apprendiamo oggi dal quotidiano ‘La Verità ‘ che la presidenza del Consiglio – attraverso l’Unar – ha pubblicato il decreto per spendere ben 350mila euro per la ‘Settimana di azione contro il razzismo’” scrive in un livoroso post Giorgia Meloni.
“Mentre le imprese chiudono, le famiglie sono in ginocchio e i ristori non arrivano, le priorità di chi è a Palazzo Chigi sono sempre le stesse. Tutto cambia per non cambiare nulla”, conclude Meloni.
Infatti ei non cambia mai.
(da agenzie)
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Febbraio 27th, 2021 Riccardo Fucile
IL CALCIATORE: “LE PERSONE DI UNA CERTA FAMA NON DOVREBBERO PARLARE DI POLITICA”… LA REPLICA DEL FUORICLASSE DEI LAKERS: “NON STO ZITTO DI FRONTE ALLE INGIUSTIZIE E AL RAZZISMO”
Botta e risposta tra due pesi massimi dello sport mondiale: Zlatan Ibrahimovic e Lebron James. Il primo,
il calciatore e fuoriclasse del Milan, ha accusato il secondo, leggenda vivente dell’Nba e in corsa con Michael Jordan come GOAT del basket, di occuparsi troppo di politica.
“Non mi piace quando le persone con un certo status parlano di politica. Limitati a fare quello in cui sei bravo, meglio tenersi lontani da certi argomenti” ha attaccato riferendosi apertamente a James, con riferimento al suo attivismo per i diritti dei neri e, in particolare, al modo in cui la stella dei Los Angeles Lakers si racconta, con quell’espressione diventa iconica: “More than an athlete”. “Più di un atleta”.
L’esatto opposto, insomma, di come Ibrahimovic concepisce la vita di uno sportivo, dentro e fuori dal campo.
La lezione di James
Poco fa, da Oltreoceano, è arrivata l’attesa risposta di LeBron James, che ha replicato così a Ibrahimovic dopo la vittoria dei suoi Lakers su Portland.
“Non c’è modo che io stia zitto di fronte alle ingiustizie e mi limiti allo sport” ha dichiarato. “Io sono parte della mia comunità e ho oltre 300 ragazzi nelle mie scuole che hanno bisogno di una voce, e io sono la loro voce. Sono la persona sbagliata da criticare su questo campo perchè ho una mente ‘molto educata’ e ho fatto i compiti… Mi occuperò sempre di temi come l’uguaglianza, la giustizia sociale, il razzismo, l’assistenza medica e il diritto al voto. So quanto è potente la mia voce e la ‘piattaforma’ da cui parlo e la userò sempre per occuparmi di certe cose, nella mia comunità , nel mio paese e in tutto il mondo”.
James ha poi aggiunto un riferimento allo stesso Ibrahimovic, senza mai nominarlo apertamente:
“Divertente come queste parole vengano da lui, quando nel 2018 aveva fatto le stesse cose. E’ stato lui a tornare in patria e a dire che sentiva razzismo nei suoi confronti solo perchè il suo cognome era diverso dai vari Svensson o Andersson”.
(da “NextQuotidiano”)
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Febbraio 22nd, 2021 Riccardo Fucile
PERCHE’ CHI OGGI GIUSTAMENTE CHIEDE PROVVEDIMENTI CONTRO IL PROFESSORE DI SIENA PER GLI INSULTI ALLA MELONI HA VOTATO PER UN RAZZISTA CONDANNATO A UNA ALTA CARICA DELLO STATO?
Che il professor Gozzini abbia sbagliato e sia indifendibile non c’è dubbio. E sarà doveroso che l’università di Siena prenda provvedimenti, cosa che sembra molto più che probabile.
Ma la giusta indignazione di fronte alle parole sconsiderate di uno che ha definito, tra le altre cose, ‘scrofa’ la Meloni è portata avanti da esponenti di partito che non hanno titoli per indignarsi.
Salvini diede della bambola gonfiabile alla Boldrini e non risulta che si sia dimesso da nulla, ma addirittura ha fatto il vice-premier e ministro dell’Interno mentre sui suoi social le avversarie politiche venivano ricoperte di insulti e oscene espressioni sessiste dai suoi fan.
Senza parlare dell’attuale vice-presidente del Senato, Roberto Calderoli, che se ne sta bellamente al suo posto dopo aver dato della scimmia alla ministra del governo Letta colpevole di essere di origine africana.
Per queste frasi c’è stato un processo e Calderoli è stato condannato.
Ora la domanda è una e una sola: se è giusto cacciare chi ha dato della scrofa a Giorgia Meloni non sarebbe giusto cacciare chi ha dato dell’orango a una donna solo perchè nera?
C’è una differenza?
E chi ha voluto e votato Calderoli a una alta carica dello Stato oggi si indigna per le parole di Gozzini?
(da Globalist)
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Febbraio 21st, 2021 Riccardo Fucile
“ISTIGAZIONE ALL’ODIO RAZZIALE” E TUTTI A CASA
Il ministro degli interni francese, Gerald Darmanin ha annunciato con un messaggio via twitter l’avvio del processo di dissoluzione di Generazione Identitaria.
La formazione francese di stampo razzista si era resa nota per le sue azioni anti-migranti. Il gruppo, nato nel 2010 dalle ceneri di Unitè Radical
La sede di Gènèration Identitaire si trova a Lione, ma l’associazione ha anche una sede storica a Parigi e può contare su altre filiali sparse per il territorio. Qui molti ragazzi frencesi praticano pugilato e arti marziali per difendersi “dall’invasione islamista
Nel 2017 alcuni militanti del partito francese avevano cominciato a organizzare svariate manifestazioni dopo la vicenda che sconvolse la Francia al Bataclan. A seguito del tragico attentato che costò la vita a 130 persone, i rami dell’estrema destra hanno cominciato a soffiare sul fuoco della discriminazione. Di conseguenza non c’è da stupirsi se le azioni dei seguaci del partito nazionalista abbiano coinvolto persino le ONG. Nel 2018 uno dei membri riuscì ad infiltrarsi nella Sos Mediteranee per ostacolare l’aiuto offerto ai migranti sbarcati in territorio francese.
Gerald Darmanin ha avviato il processo di scioglimento contro l’organizzazione che ora avrà 10 giorni di tempo per rispondere alle accuse. Il ministro aveva già chiesto un’indagine preliminare a seguito di un’operazione avvenuta sul confine spagnolo nei Pirenei che aveva lo scopo di impedire il passaggio di alcuni migranti.
Il partito francese non ha potuto però farla franca dopo che nel giugno 2020, in occasione delle manifestazioni per il movimento black lives matter, alcuni membri avevano mostrato uno striscione che chiedeva “giustizia per le vittime contro i bianchi”. Le ultime azioni non sono passate inosservate e Parigi ha finalmente aperto un’indagine per “provocazione pubblica all’odio razziale”.
(da agenzie)
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Febbraio 20th, 2021 Riccardo Fucile
LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI PIACENZA
Ieri pomeriggio il Tribunale di Piacenza ha assolto Cècile Kyenge dall’accusa di diffamazione per aver detto “la Lega è razzista “perchè il fatto non costituisce reato”.
La frase era stata pronunciata dall’ex ministro per l’Integrazione del Governo Letta sul palco del Festival dell’Unità di Fontevivo, in provincia di Parma.
La Kyenge, durante un’intervista, aveva dichiarato “la Lega è razzista”. Le sue parole si riferivano a un fotomontaggio di una sua foto con un orango pubblicato su Facebook dall’ex parlamentare della Lega Nord Fabio Rainieri.
Il leghista fu querelato e poi condannato a risarcire l’eurodeputata del Partito Democratico per la cifra di 150mila euro.
Durante l’intervista a Fontevivo Cècile Kyenge aveva quindi detto: “All’ultima udienza sono andata al processo con il mio avvocato pagato da me, mentre Rainieri si è presentato con il legale del suo partito. Questo significa che la Lega è razzista, perchè se paghi un avvocato per una causa di questo tipo, vuol dire che condividi le sue idee”.
Ora l’assoluzione. Insieme a Kyenge è stato assolto anche il direttore del quotidiano ParmaToday che aveva pubblicato l’intervista.
(da “NextQuotidiano”)
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Febbraio 20th, 2021 Riccardo Fucile
IL CONSIGLIERE COMUNALE SOVRANISTA DI TRIESTE HA PASSATO OGNI LIMITE DELLA DECENZA, UNA VERGOGNA PER L’ITALIA
“Lo denunciamo!” Con queste parole i Sentinelli di Milano hanno annunciato sulla propria pagina Facebook la decisione di denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste il consigliere comunale Fabio Tuiach in seguito alla sua ultima dichiarazioni shock — l’ennesima di una lunga serie — su un caso di cronaca che ha visto vittima un uomo massacrato di botte, vittima dell’ultimo, gravissimo, episodio di omofobia.
“Forse — ha commentato Tuiach su Vk, il social degli estremisti neonazisti — ha litigato col fidanzato per la vaselina”. Una frase agghiacciante che ha scatenato l’ondata di indignazione della rete. Ma c’è chi, come i Sentinelli di Milano, hanno deciso di non fermarsi alle parole, rivolgendosi all’avvocata Paola Ponte per portare il caso davanti a un giudice.
“Abbiamo una notizia importante da darvi” hanno scritto sui social — I Sentinelli di Milano hanno deciso di denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste FABIO TUIACH in seguito a questo post scritto su un social. I contenuti sono ancora più gravi in ragione della figura dell’autore Consigliere Comunale di Trieste, personalità in vista e con incarico istituzionale. Le parole utilizzate non possono che essere considerate un incitamento all’odio sulla base dell’orientamento sessuale. Le parole formano uno scritto allusivo solo in apparenza, ma che denota e specifica un tratto significativo, caratterizzato da pesante intolleranza e sprezzante omofobia. La denuncia vuole essere anche l’occasione per ricordare l’esigenza di avere presto approvata la legge Zan contro l’omolesbobitransobia che non può più aspettare” §
Sotto il post e in privato sono state centinaia le reazioni positive all’iniziativa dei Sentinelli, tantissimi quelli che hanno offerto il proprio sostegno pratico affinchè Tuiach sia finalmente giudicato per il suo conclamato odio in rete, con cui negli anni ha colpito ovunque e chiunque, da Liliana Segre agli ebrei, dagli omosessuali ai migranti, in un crescendo di delirio estremista.
“Sapete la cosa più bella che è successa da quando ieri sera abbiamo fatto questo annuncio?” si legge nel post successivo, sempre sulla pagina dei Sentinelli — La quantità di persone che c’hanno scritto per rendersi disponibili a contribuire a pagare le spese dell’auspicabile processo contro questo personaggio.Ovviamente vi terremo aggiornati sullo sviluppo della questione. Per ora grazie a tutti del sostegno.”
(da agenzie)
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