Maggio 21st, 2021 Riccardo Fucile
INSULTI E MINACCE DALLA SOLITA FECCIA RAZZISTA, E’ ORA CHE LA MAGISTRATURA SPURGHI QUESTA FOGNA
Luna Reyes voleva solo consolare quel migrante disperato arrivato sulla spiaggia di Ceuta. La volontaria di 20 anni per quel gesto così umano e spontaneo è stata ricoperta di insulti tanto da essere stata costretta a chiudere i suoi profili social.
Luna vive a Madrid e sta facendo tirocinio come infermiera a Ceuta presso la Croce Rossa: “Quel ragazzo piangeva a dirotto e in francese ha provato a spiegarmi che durante il viaggio i suoi amici sono morti, che era rimasto solo e che aveva paura. Il suo sguardo perso nel vuoto e quella disperazione nei suoi occhi mi hanno spezzato il cuore”, ha spiegato alla tv spagnola dopo che per lei è arrivato un moto incredibile di solidarietà.
Infatti dopo essere presa di mira sui social Luna Reyes ha raccontato di aver dovuto rendere privati i suoi account a causa dei tanti messaggi arrivati dai sostenitori del partito di estrema destra spagnolo Vox e da altre persone, furiose per l’arrivo, senza precedenti, di 8.000 migranti a Ceuta, enclave spagnola in territorio marocchino. Commenti incredibili, come l’allusione sessuale di una opinionista tv con simpatie di destra che ha scritto: “Basta buonismo: l’immigrato voleva toccarle il seno”.
Sono arrivati a pubblicare le sue foto private, accompagnandole con messaggi pieni di odio come “Se ti piacciono tanto i neri vai direttamente in Marocco”, solo perché in una di quelle immagini c’era un suo fidanzato di coloro. E lei è andata a raccontare la sua versione dei fatti alla tv spagnola:
Dopo la diffusione della notizia, sul web hanno iniziato a circolare messaggi di solidarietà per la volontaria con l’hashtag #GrazieLuna. Reyes ha minimizzato il suo gesto, descrivendo l’azione di abbracciare qualcuno nel bisogno come “la cosa più normale del mondo”.
Non aveva capito il nome dell’uomo, ma aveva visto che era stanco e gli aveva offerto dell’acqua: “Stava piangendo, gli ho teso la mano e lui mi ha abbracciata si è aggrappato a me. Quell’abbraccio era la sua ancora di salvezza”. Il padre di Luna, Luis Reyes, ha raccontato a La Stampa:
“Mia figlia è spaventata e indignata – racconta Luis Reyes, al telefono dalla sua casa di Mostoles, l’hinterland di Madrid – tutto è nato quando la sindaca della nostra città ha fatto un post dichiarando il suo orgoglio verso il gesto di Luna («Orgullo mostoleño»). A quel punto sono comparsi i primi commenti razzisti e maschilisti».
Il signor Luis, un padre orgoglioso e preoccupato, quasi non ne vuole parlare, «sono persone in cerca di visibilità, nemmeno le loro madri sono interessate alle assurdità che scrivono». Però Luna non riesce a far finta di niente, ci ho parlato poco fa, ha paura di quello che le stanno dicendo, io le ho detto che la gran parte degli spagnoli capisce il valore del suo gesto ed è questa la cosa importante”.
Tra i tanti messaggi di apprezzamento e solidarietà, c’è quello della ministra dell’Economia spagnola, Nadia Calviño che su Twitter ha scritto: “Grazie Luna per aver rappresentato i migliori valori della nostra società”, mentre Yolanda Díaz, ministra del Lavoro ha twittato: “Molto più di una foto. Un simbolo di speranza e solidarietà”.”Non permetteremo che l’odio vinca – ha scritto su Twitter Rita Maestre, consigliera del Comune di Madrid – quelli di noi che vedono questo abbraccio come un simbolo del meglio del nostro paese sono più numerosi degli altri”.
(da agenzie)
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Maggio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DI UNA CONSIGLIERA DI ROMA, SOSTENITRICE DI SGARBI ED EX M5S
Un miscuglio di frasi complottiste e senza alcun senso quelle proferite da Francesca Benevento, consigliera al XII municipio di Roma, ora nel gruppo Misto (“Ma sono vicina a Rinascimento con Sgarbi”) già del M5s ma che ha lasciato il Movimento fin dal 2019.
Per dare adito a chi la segue e non crede nei vaccini, ma nella dittatura sanitaria questo è un vademecum niente male. E per non farsi mancare nulla, anche l’offesa antisemita è servita.
Parole incredibili: “Speranza è un ebreo che risponde agli che risponde agli ordine dei suoi padroni, di origine ebraica, quelli che hanno creato la dittatura sanitaria in Israele, e ora vogliono fare lo stesso qui”.
Nei suoi ultimi post, su Facebook, non ha nascosto la sua idea sul covid e il suo antisemitismo: “Dietro tutto quello che stiamo vedendo c’è la McKinsey, che ha formato sia l’ebreo askenazita Speranza, che il ministro Colao”.
“Il vaccino è illegale perché le cure esistono ed il Comitato scientifico è chiamato a ritirare il vaccino secondo il regolamento dell’UE 507/2006 – assicura Benevento – . Un vaccino può essere ammesso solo se non esistono cure alternative e come sappiamo e lo hanno dichiarato i medici facendo ricorso al protocollo di Speranza le cure esistono e sono molteplici.
Anche Bill Gates sta giocando sporco: “ha venduto l’antivirus per i computer, dopo aver creato i virus informatici, ora sta facendo lo stesso con il covid”. Il risultato è che “fanno di tutto per spaventare la gente, si è creato un regime fascista e nazista, la gente teme il peggio e si fanno inoculare anche i veleni”. “Vogliono fare come in Israele – conclude – dove il 70% della popolazione è vaccinata”.
(da Globalist)
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Aprile 27th, 2021 Riccardo Fucile
QUATTRO AGENTI CONTRO UN RAGAZZINO DI ORIGINE STRANIERA: IL CASO FLOYD NON HA INSEGNATO NULLA… I PASSANTI PROTESTANO CONTRO GLI AGENTI, UNA VERGOGNA: SE FOSSE STATO ITALIANO LO AVREBBERO FATTO?
A Padova un video amatoriale in cui quattro agenti della polizia municipale immobilizzano e poi stringono il collo di un ragazzo di origine straniera sta creando polemiche. Al momento è stata avviata solo un’indagine interna.
Cosa succede nel video? Il filmato è stato girato da una persona che passava al momento dell’aggressione. Nel video si vedono i quattro vigili, di cui uno rimane a distanza solo guardando, mentre gli altri tre fermano lottando il ragazzo. Lui urla e prova a divincolarsi, finché non finisce a terra.
A quel punto uno dei vigili lo stringe con un braccio attorno al collo. “lo state ammazzando, volete ammazzarne un altro? Lo fate respirare?”, dice un passante che interviene, mentre il ragazzo continua a urlare “non ho fatto niente” mentre attorno ai vigili si forma un capannello di gente che protesta:
Cosa stava facendo il ragazzo per meritare questo trattamento? Nella seconda parte del filmato viene spiegato da un passante che il giovane non ha rispettato il senso di marcia con la bicicletta:
Il Fatto spiega che il ragazzo è stato fermato perché era senza mascherina ma invece di rispettare l’alt avrebbe tentato la fuga: la ricostruzione non è documentata dal video. Coalizione Civica per Padova racconta quello che è successo il 25 aprile: “Un giovane di origine straniera è stato fermato con grande veemenza accusato di essere in bici in zona pedonale e poi brutalmente immobilizzato da 4 vigili urbani, steso a terra con grande aggressività e ammanettato. Inutile dire quello che è venuto in mente a tutte e tutti noi quando uno dei vigili lo ha tirato a terra, con una violenza subito contrastata dai passanti indignati. La principale differenza da casi simili è proprio questa, e siamo grati ai nostri concittadini che sono intervenuti”.
L’assessore alla Sicurezza di Padova Diego Bonavina spiega di aver chiesto un rapporto al Comando della Polizia locale ma aggiunge: “Non serve ribadire che la nostra amministrazione, da sempre e coi fatti, ha dimostrato di essere attenta tanto ai diritti quanto ai doveri di tutti. Capisco che questi episodi siano spiacevoli per tutti, agenti compresi, soprattutto dopo i gravi episodi avvenuti negli Stati Uniti. Ma mi sento di escludere che il caso in oggetto nasca da quell’humus culturale sbagliato“.
La forza politica di opposizione in città però non accetta di derubricare l’episodio: “Non avremmo mai voluto vedere una cosa simile nelle vie della nostra città. Quello avvenuto il 25 aprile è un evento che inevitabilmente riporta negli occhi tante immagini di violenza e abuso delle polizie contro stranieri e persone di colore, immagini che negli ultimi mesi hanno fatto il giro del mondo provocando grande indignazione, la stessa indignazione che vogliamo esprimere con forza denunciando il comportamento dei vigili per un uso spropositato e sproporzionato della violenza nei confronti del ragazzo fermato. Sono necessari ed urgenti chiarimenti rispetto a questa aggressione, e non condividiamo le parole minimizzanti dell’assessore alla sicurezza, Diego Bonavina. Auspichiamo invece che prosegua l’indagine interna volta ad appurare le responsabilità per l’episodio di ieri”.
(da agenzie)
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Aprile 26th, 2021 Riccardo Fucile
SECONDO AGGUATO RAZZISTA IN 48 ORE
Un movente ancora tutto da chiarire ma che potrebbe nascondere lo sfondo razziale. Ecco quanto potrebbe celarsi dietro il ferimento avvenuto la scorsa notte in località Borgo La Rocca, di un maliano di 30 anni, colpito al volto da un colpo di fucile caricato a pallini mentre era in auto con un connazionale ed un ivoriano. La vittima e’ ricoverata al Policlinico Riuniti di Foggia, e’ grave ma non rischia la vita.
Stando alla ricostruzione dell’accaduto i tre stranieri a bordo di una Opel, stavano rientrando al ghetto di Rignano, in località Torre Antonacci quando sono stati affiancati da un suv dal quale sono partiti alcuni colpi di fucile.
Colpi che hanno infranto il finestrino posteriore della Opel, ferendo il maliano. A quel punto i tre migranti hanno abbandonato il mezzo e sono fuggiti nelle campagne. Mentre il suv sfruttando il favore della notte ha fatto perdere le proprie tracce.
Le vittime hanno chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Il maliano e’ stato urgentemente trasportato in
ospedale in codice rosso. Mentre gli altri due stranieri sono stati ascoltati dai militari. Non è la prima volta che si verificano episodi a sfondo razziale nel Foggiano. Nell’estate del 2019 tre cittadini nordafricani, un Gambiano e due senegalesi, rimasero feriti dal lancio di alcune pietre partite da un’automobile in corsa mentre si recavano a lavoro nei campi.
E intanto non si è fatta attendere la dura condanna di Aboubakar Soumahoro della “Lega Braccianti” che in un post pubblicato sui suoi profili social annuncia: “un’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori perché questi attentati alla vita di uomini e donne, non piegheranno e non fermeremo la nostra lotta per i diritti e per la dignità socio lavorativa di tutte e di tutti”.
Proprio alcune notti fa sempre nel l’insediamento spontaneo di Torre Antonacci alcune persone hanno tentato di rubate il gasolio che serve ad alimentare il funzionamento dell’impianto di illuminazione dell’area dove sono posizionati i container del centro di accoglienza al ghetto.
Anche in questo caso i migranti sono stati minacciati con una pistola da un uomo che poi è stato tratto in arresto. “Non c’é consolazione per il dolore e la rabbia provata – aggiunge Aboubakar – ma continueremo a lottare per questo nostro compagno e per tutti quelli che sono stati feriti questa notte nell’agguato”.
(da agenzie)
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Aprile 18th, 2021 Riccardo Fucile
LA GIORNALISTA ARRIVA A PARLARE DI “DECLINO CULTURALE E POLITICO DELL’EUROPA”… LA DURA RISPOSTA DELLA UE
Lei si chiama Annalisa Chirico, ha 34 anni ed è giornalista pubblicista. Su twitter si presenta dicendo di essere una firma del Foglio, e di occuparsi anche di altro: scrive libri ed è spesso ospite nei canali televisivi più importanti. È amica di Matteo Salvini, e qualche anno fa alcuni rumor parlavano di loro come coppia (tutto smentito dagli interessanti). Ma comunque, il punto non è questo.
Il punto è che oggi, tra un post di una vecchia e bellissima auto e quello di alcuni dolcetti, ha dedicato un po’ dello spazio sulla sua bacheca Facebook alla Commissione europea.
O meglio: a una foto che è stata pubblicata il 14 aprile sul loro profilo Instagram. Nella foto ci sono un padre e suo figlio, entrambi di colore: son felici e sventolano la bandiera europea.
Si tratta di una sorta di spot per il Next Generation Eu, e nella didascalia lo si capisce bene. Ma a qualcuno questo non è piaciuto. Cosa? Vedere un giovane papà di colore con in braccio il figlio.
Come a dire: il futuro dell’Europa è fatto da persone che non hanno la pelle bianca? Così – ad esempio – la pensa proprio Annalisa Chirico, che ha addirittura parlato di “declino culturale e politico” e ha scritto:
Il declino culturale e politico dell’Europa sta tutta in questa foto. La Commissione Ue posta questa immagine su Instagram per dire ‘Think future. NextGenerationEU’, con un chiaro riferimento al piano europeo di ripresa e al destino delle future generazioni. Sono un padre e un figlio, una bella immagine familiare, ma davvero il futuro dell’Europa è rappresentato da due persone di colore? Non c’entra il razzismo, c’entra il politicamente corretto. Nessuna discriminazione per le seconde e terze generazioni, per chi in Europa lavora e rispetta le leggi e ha pieno diritto di cittadinanza, ma davvero la Commissione europea non trova una immagine diversa, di due europei bianchi, per dire che l’Europa siamo noi, con la pelle bianca, appartenenti a una comune storia e tradizione giudaico cristiana. Siamo bianchi: dobbiamo vergognarcene?
La risposta della commissione Europea a chi la pensa come Annalisa Chirico
Il post della Commissione Europea, come detto, è del 14 aprile e ha incassato più di 20mila reazioni positive. Il 15 aprile il social media manager della Commissione europea ha dovuto modificare la didascalia per mettere alcune cose in chiaro, e rispondere a chi commentava il tutto con frasi razziste. E ha scritto:
Siamo rattristati nel vedere una serie di commenti negativi basati sul colore della pelle del padre e del bambino raffigurati in questo post. La società europea è diversificata. Questo è un punto di forza per l’Europa e vogliamo rappresentarlo nei nostri post. Non tolleriamo commenti razzisti o xenofobi sulla nostra pagina.
Certamente non è una risposta che arriva ad Annalisa Chirico, ma forse lei leggendola potrà trovare risposta alle sue domande e potrebbe così capire che quello che lei ha etichettato come “declino culturale e politico”, altro non è che – dice la Commissione europea – “un punto di forza”, e che se per lei l’Europa è fatta di “bianchi con tradizione giudaico cristiana”, la verità gliela spiegano in poche righe: “La società europea è diversificata”.
Una risposta ad Annalisa Chirico l’ha data anche Aboubakar Soumahoro, sindacalista ivoriano naturalizzato italiano, che ha scritto su Facebook:
Le gravi e vergognose parole della dottoressa Annalisa Chirico sono una profonda offesa per tutte le persone con un colore di pelle evidentemente non gradito alla giornalista. Il Consiglio Nazionale Ordine Dei Giornalisti, i quotidiani e le numerose trasmissioni televisive, di cui è spesso ospite, dovrebbero prendere posizione e una netta distanza da queste dichiarazioni che traspirano una cultura razzista e razzializzante nostalgica di un’Europa ariana, che fortunatamente non esiste.
A pensarla come lui sono anche i molti che hanno commentato proprio il post della giornalista. E – forse il più azzeccato e sobrio è quello di Mattia – che ha scritto: “Ma davvero ha scritto queste cose?”.
(da “NextQuotidiano”)
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Aprile 5th, 2021 Riccardo Fucile
E’ ACCADUTO DURANTE LA PARTITA CON IL CADICE
Non si sa precisamente cosa sia stato detto, quello che è invece certo è che i giocatori del Valencia, durante la partita con il Cadice hanno abbandonato il campo e il gioco per l’insulto razzista al loro compagno francese Mouctar Diakhaby
La squadra del Valencia ha deciso di abbandonare il campo al 37esimo. Poi la partita è ripresa circa 15 minuti dopo, quando i calciatori sono rientrati ma senza Diakhaby che è stato sostituito. Il tecnico Javi Gracia ha poi spiegato che “negli spogliatoi ci hanno detto che se non fossimo rientrati ci avrebbero sanzionati”.
“In quel momento, abbiamo parlato con Diakha, di come stava, e lui ci ha detto che non avrebbe giocato, ma ha capito perfettamente che dovevamo continuare a giocare per evitare una possibile sanzione, quindi siamo tornati”. Anche il difensore del Valencia Jose Gaya ha detto alla televisione spagnola dopo la partita: “Lui ci ha detto di essere stato insultato in modo razzista. Siamo tornati a giocare perché ci hanno detto che potevano penalizzarci con tre punti e qualcosa in più. Ci ha chiesto di tornare indietro, è distrutto, è stato un insulto molto brutto”
(da agenzie)
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Aprile 2nd, 2021 Riccardo Fucile
E’ DOVUTA ANDARE IN OSPEDALE PER UNA FORTE IRRITAZIONE AGLI OCCHI CAUSATA DAGLI SPRUZZI… DENUNCIATA LA COMMESSA RAZZISTA
Insultata per la sua nazionalità: una ragazza colombiana è stata allontanata dalla commessa di una cartoleria, che ha anche spruzzato in sua direzione un detergente per vetri.
È accaduto nel pomeriggio di giovedì 1° aprile in un negozio del centro di Lecce. E la vittima delle offese razziste, una 26enne residente da tempo a Leverano, è finita anche in ospedale per farsi curare la forte irritazione agli occhi causata proprio dagli spruzzi. “Vai via da qui, sei una prostituta e ti devi allontanare con le malattie che porti qua” le ha detto la commessa dopo che la ragazza aveva chiesto di poter inviare del denaro ai propri familiari in Colombia tramite il servizio MoneyGram. Senza un perché. “Ritengo – racconta la vittima – che questo episodio sia estremamente grave non solo perché sono stata aggredita ingiustamente dalla commessa del negozio ma soprattutto per le gravi offese che mi sono state rivolte. Sono stata discriminata in quanto colombiana e perché, secondo la commessa, i miei soldi provenivano dall’attività di prostituta. Mi sono sentita fortemente umiliata – prosegue la ragazza – anche perché io guadagno onestamente i miei soldi e lavoro per una cooperativa”.
Così, tramite l’avvocato Lucia Longo, ha depositato una denuncia-querela ipotizzando i reati di lesioni, violenza privata oltre all’aggravante in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa
(da “La Repubblica”)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
“OCCORRE UN DASPO SUI SOCIAL”… PER NOI CI VOGLIONO ARRESTO IMMEDIATO, MINIMO DI TRE ANNI DI GALERA SENZA CONDIZIONALE , MULTA DA 100.000 EURO E PERDITA DELLA PATRIA POTESTA’E SI RADDRIZZANO MOLTE SCHIENE
Fiona May parla di razzismo e di tante altre cose in una intervista alla Stampa. Per anni è stata una delle pochissime atlete nere a vestire l’azzurro.
E dall’alto della sua esperienza passata e presente avverte, adesso che gli stadi sono vuoti: “Oggi il razzismo si manifesta in forme sottili e subdole, la sostanza però non cambia. Servono misure drastiche. Si è semplicemente spostato, sui social network per esempio: in questi mesi ho letto cose terribili. Credo sia necessario intervenire con il pugno duro”.
La May propone anche una soluzione: “Una sorta di Daspo sui social: ormai sono come droghe e alcune persone si disperano se restano per poche ore senza Facebook, Twitter o Instagram, figurarsi per mesi. Ma è una misura che non si può rimandare. Lo stesso vale per combattere il bullismo da tastiera”.
Discorso che non cambia se spostato sui campi, per la campionessa madre di un’altra campionessa, Larissa Iapichino: “Servono punizioni esemplari da parte dei giudici sportivi. La scusa di non aver sentito i “buu” allo stadio non è più tollerabile: le federazioni devono usare il pugno di ferro”.
(da agenzie)
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Marzo 22nd, 2021 Riccardo Fucile
IL CALCIATORE DEL CROTONE, INSULTATO SUI SOCIAL DA UN CONIGLIO DA TASTIERA, DENUNCIA L’EPISODIO
Gli stadi sono chiusi a causa della pandemia e i social diventano il modo per trasferire l’odio (non sportivo) dagli spalti al divano di casa.
I conigli da tastiera, non i leoni: quelli che mandano in libertà le proprie dita su una tastiera di uno smartphone o di un pc per dare libero sfogo alle proprie frustrazioni sportive, condite da quel razzismo che spesso abbiamo visto e ascoltato tra curve e tribune degli stadi italiani. L’ultima vittima è stato l’attaccante nigeriano del Crotone Nwankwo Simy, autore di una doppietta nel match disputato sabato pomeriggio all’Ezio Scida.
Un odio razziale, condito dai peggiori auspici rivolti al figlio del calciatore. Ma Nwankwo Simy ha deciso di squarciare il velo del silenzio, pubblicando su Instagram il testo (con tanto di nome in bella vista) di quel messaggio ricevuto da una persona che — evidentemente — ritiene il colore della pelle un elemento per discriminare le gesta sportive di un attaccante.
“Figlio di puttana, in Nigeria si deve propagare la peste bubbonica. Zingaro di merda, godo che tuo figlio muore per cancro al pancreas”.
Evidenti problemi di intolleranza e anche di italiano per il coniglio da tastiera che pensava di fare il gradasso e di non pagare conseguenze per quanto scritto in libertà al calciatore del Crotone via “Dm” su Instagram. Ma Simy ha deciso di rompere il silenzio, pubblicando quanto ricevuto. Con un chiaro messaggio: “Facciamolo diventare famoso perchè se lo merita”
(da agenzie)
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