CDM? “LA BOSCHI IN AULA NON C’ERAâ€
DAL RESOCONTO DEI LAVORI PARLAMENTARI RISULTA CHE NON SI È VISTA Nà‰ ALLA CAMERA Nà‰ AL SENATO
Dove era Maria Elena Boschi il 20 gennaio, mentre il Consiglio dei ministri approvava la trasformazione delle banche popolari in società per azioni?
Non ai lavori della Camera nè a quelli del Senato, come risulta dai resoconti stenografici delle rispettive aule.
Il decreto approvato durante la riunione dell’esecutivo, va ricordato, ha coinvolto la banca dell’Etruria di cui il ministro è azionista, il padre Pier Luigi è vicepresidente e il fratello Emanuele è dipendente.
Nei giorni precedenti l’approvazione del decreto, le popolari e in particolar modo l’Etruria furono interessate da forti acquisti anche dall’estero.
Con plusvalenze potenziali quantificate dal presidente Consob Giuseppe Vegas in 10 milioni di euro che hanno spinto l’autorità che vigila sulla Borsa e la Procura di Roma ad aprire un’indagine.
Il Fatto diede notizia degli acquisti anomali che interessarono le popolari, sollevò il dubbio che qualcuno dai Palazzi avesse confidato all’esterno l’approssimarsi del via libera del governo al decreto e sottolineò il possibile conflitto di interessi di Boschi. Dopo aver più volte tentato di contattare il ministro, il 27 gennaio abbiamo ricevuto e pubblicato una sua lettera: “Caro direttore, il suo quotidiano si rammarica del fatto che io non mi sia astenuta durante il voto in Cdm sul decreto legge che riguarda la trasformazione delle Banche Popolari in Spa. Non mi sono astenuta, è vero, ma prima di gridare allo scandalo basterebbe capire il perchè: non mi sono astenuta semplicemente perchè non ero presente a quella riunione. E non ho partecipato perchè ero impegnata in Parlamento nel percorso di riforme costituzionali e sulla legge elettorale”.
Nel frattempo Camera e Senato hanno pubblicato i resoconti stenografici dei lavori del 20 gennaio 2015.
A Montecitorio il ministro Boschi non si è vista. Tanto che alcuni deputati di opposizione si lamentarono dell’assenza.
Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di Sinistra ecologia e libertà , commentò: “Il governo ci dica, visto che sono due giorni che non vediamo da queste parti Boschi, se si stia già ragionando sul Renzi-bis”.
Erano giorni in cui il patto del Nazareno traballava, ma si rinsaldò rapidamente visto che proprio grazie ai voti di Forza Italia passarono alcuni emendamenti all’Italicum.
E Palazzo Madama? La seduta si è aperta alle 16:31 e, sempre da quanto risulta dal resoconto stenografico pubblicato sul sito, è stata immediatamente sospesa dalle 16:34 e aggiornata alle 17:34.
Boschi è intervenuta pochi minuti dopo l’apertura, intorno alle 17:40.
Nel frattempo il Consiglio dei ministri, che si è svolto a Palazzo Chigi , a breve distanza dal Senato, si è aperto alle 15:45 e chiuso alle 17:20.
Il ministro era sicuramente impegnato in altre riunioni.
Nel primo pomeriggio, a quanto riportato dalle agenzie di stampa, si trovava a Palazzo Madama insieme al premier Matteo Renzi per incontrare i parlamentari del Pd in vista del voto sull’Italicum.
Poi ha rilasciato due brevi interviste a Sky e a Rai News.
Contattata telefonicamente dal Fatto, per conto del ministro ieri ha risposto il suo portavoce che ha confermato che nonostante non fosse in aula Boschi era comunque in una stanza di Palazzo Madama e qui è rimasta fino alla ripresa dei lavori.
Dunque non ha preso parte al Consiglio dei ministri.
Il commissariamento della popolare dell’Etruria — deciso mercoledì da Banca d’Italia per il “grave deterioramento del patrimonio” dell’istituto di credito che vede ai vertici Pier Luigi Boschi — ha legittimato ulteriori dubbi: il provvedimento, che ha preso la forma del decreto legge soltanto pochi giorni prima del Consiglio dei ministri, può rivelarsi infatti un aiuto prezioso per la popolare.
Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni del ministro, Forza Italia minaccia barricate, i deputati della Lega Nord hanno presentato un’interrogazione chiedendo di conoscere con urgenza “le ragioni del commissariamento, anche in funzione di possibili incompatibilità , o conflitti di interesse, che esistevano, per questioni parentali, tra un componente del consiglio di amministrazione di Banca Etruria e un componente del governo”.
Insomma: sarebbe utile rendere noto il verbale delle presenze al Cdm del 20 gennaio così da cancellare ogni dubbio sulla totale estraneità del ministro Boschi.
Verbale che stranamente finora non è stato reso pubblico.
Davide Vecchi
(da “il Fatto Quotidiano”)
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