CHE SUCCEDE ORA IN SPAGNA? IL RE FILIPPO VI DOVREBBE DARE UN INCARICO AI POPOLARI, CHE SONO EMERSI COME PRIMO PARTITO. MA IL TENTATIVO DI FORMARE UN GOVERNO DI DESTRA È DESTINATO A FALLIRE, VISTO IL CROLLO DEI RAZZISTI DI VOX
A QUEL PUNTO, SI RIAPRE LA POSSIBILITÀ DI UNA RIEDIZIONE DELL’ESECUTIVO DI SINISTRA GUIDATO DA SANCHEZ: GLI MANCANO SOLO QUATTRO SEGGI PER LA MAGGIORANZA ASSOLUTA
La distanza tra i due blocchi in competizione è molto piccola e la partita decisa da un pugno di seggi. L’incarico andrà al Pp che non ha i numeri e non si esclude che si vada verso una nuova legislatura di ampia coalizione a guida socialista.
Il Pp di Alberto Nunez Feijoo si è assestato sui 136 seggi, rispetto ai 122 del partito socialista del presidente uscente Pedro Sanchez. Ma poiché nessun partito da solo è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta parlamentare di 176 seggi che gli avrebbe consentito di formare un governo monocolore, in questo caso ciò che contava soprattutto era il peso di ciascuna coalizione, conoscere cioè quanto valeva ciascun blocco in termini di seggi.
Mentre il Psoe può pattuire una nuova investitura di Sanchez col sostegno esterno di altri partiti, oltre a confermare la coalizione di governo con Sumar, il Pp può avere solo come unico socio di maggioranza l’estrema destra Vox. E a scrutinio completato, i popolari e Vox si sono fermati a 169 seggi, a sette di distanza dalla maggioranza di 176.
I partiti della coalizione progressista, Psoe e Sumar, hanno invece totalizzato 153 seggi, potendosi però teoricamente avvalere anche del sostegno di altri partiti in parlamento.
La somma di questi seggi più quelli ottenuti dai partiti che hanno già dichiarato che avrebbero sostenuto una riedizione del governo Sanchez (Erc, Bildu, Pnv, Bng) pur di arrestare una maggioranza delle destre alla guida del paese, raggiunge il totale di 172, a quattro seggi dalla maggioranza assoluta parlamentare.
Ora, se è vero che non si può escludere un ritorno alle elezioni nel caso in cui Sanchez non riesca a comporre la maggioranza necessaria alla sua investitura, l’ipotesi più probabile sembra un’altra.
Date infatti le condizioni in cui si è svolto il difficile confronto elettorale e l’obiettivo raggiunto dai partiti di sinistra di sbarrare il governo del paese alle destre, lo scenario di lavoro è la riedizione di una nuova legislatura progressista.
(da il Messaggero)
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